Sollecitazione al Parlamento e al Governo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in materia di decretazione d’urgenza. Dal febbraio 2020 al luglio 2021 sono stati adottati 65 decreti-legge !

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Il Presidente della Repubblica on. prof. Sergio Mattarella mentre firma un decreto legge

Roma Palazzo del Quirinale ,23 luglio 2021.Con riferimento ad analoga missiva inviata l’11 settembre 2020,relativa alla moltiplicazione dei decreti-legge, adottati a distanza estremamente ravvicinata,il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,si vede costretto a sollecitare nuovamente il Presidente del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati   e il Presidente del Consiglio dei Ministri,dopo aver  promulgato,il “provvedimento governativo ab origine a contenuto plurimo”,cioè  la legge di conversione del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante “Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID -19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”.Per non ritardare l’erogazione di sostegni essenziali per milioni di famiglie e di imprese,scrive il Presidente della Repubblica:’’La consapevolezza della straordinarietà e della gravità del momento che il Paese sta attraversando per le conseguenze economiche e sociali dell’emergenza pandemica, tutt’ora in corso, nonché della necessità di attuare speditamente il programma di investimenti e riforme concordato in sede europea non può, peraltro, affievolire il dovere di richiamare al rispetto delle norme della Costituzione. Il Capo dello Stato cita la Corte costituzionale, che  con la sentenza n. 247 del 2019, ha chiarito che il potere di emendamento parlamentare deve intendersi limitato a “disposizioni che siano coerenti con quelle originarie o dal punto di vista oggettivo e materiale, o dal punto di vista funzionale e finalistico”.Il testo che mi è stato trasmesso contiene 393 commi aggiuntivi, rispetto ai 479 originari. Tra le modifiche introdotte ve ne sono alcune che – alla luce del disposto costituzionale e della giurisprudenza costituzionale – sollevano perplessità in quanto perseguono finalità di sostegno non riconducibili all’esigenza di contrastare l’epidemia e fronteggiare l’emergenza, pur intesa in senso ampio,ovvero appaiono del tutto estranee, per finalità e materia, all’oggetto del provvedimento.

Inserimenti di norme che alterano la natura della legge di conversione e  recano pregiudizio alla qualità della legislazione e possono    determinare incertezze interpretative, sovrapposizione di interventi, provocando complicazioni per la vita dei cittadini e delle imprese nonché una crescita non ordinata e poco efficiente della spesa pubblica. Dal febbraio 2020 al luglio 2021 sono stati adottati dal Governo 65 decreti-legge rispetto ai 31 dei 18 mesi precedenti. Tra l’altro, i provvedimenti d’urgenza hanno comprensibilmente assunto di frequente in questa fase un’estensione eccezionale. Occorre modificare l’attuale tendenza,sottolinea il Presidente Mattarella,i decreti-legge devono presentare ab origine un oggetto il più possibile definito e circoscritto per materia. Nei casi in cui l’omogeneità di contenuto è perseguita attraverso l’indicazione di uno scopo, deve evitarsi che la finalità risulti estremamente ampia. Il Presidente della Repubblica Invita il Parlamento e il Governo a riconsiderare le modalità di esercizio della decretazione d’urgenza, con l’intento di ovviare ai profili critici da tempo ampiamente evidenziati dalla Corte costituzionale, nonché nelle stesse sedi parlamentari, oltre che in dottrina, e che hanno ormai assunto dimensioni e prodotto effetti difficilmente sostenibili. Il Presidente della Repubblica auspica che le considerazioni e i rilievi siano oggetto di approfondimento e di riflessione nell’ambito del Parlamento e del Governo».

 

 

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