SANZA: Nel passato vi si raccoglieva … la lavanda!

 

da Nicola Femminella

 

Spero che il progetto “Borgo dell’accoglienza”, ideato dall’amministrazione comunale di Sanza, approvato dalla Giunta regionale, ottenga dal Ministero della Cultura il finanziamento previsto, che può giungere fino a 20 milioni. È uno dei tanti provvedimenti legislativi posti in essere per limitare la marginalizzazione dei piccoli borghi delle zone interne, dove i giovani da alcuni anni hanno ripreso la valigia e sono partiti per terre lontane. Un fenomeno che sta segnando consistenze sempre più corpose e che lascia dietro di sé abitati in precarie condizioni per la presenza prevalente di persone anziane e scuole chiuse per la mancanza di scolari. II Cilento ha bisogno di progetti innovativi per rigenerare i suoi borghi, per cui i sindaci devono essere attenti nel cogliere tutte le opportunità che il governo centrale e quello regionale immettono nell’agenda delle determinazioni legislative. È una fase storica in cui non mancano l’attenzione di tali istituzioni verso le zone interne né i ristori economici, per limitarne i danni, indotti anche dalle sollecitazioni della Comunità Europea. L’amministrazione di Sanza raccoglie la sfida e offre una risposta tempestiva e ricca di stimoli interessanti. Il paese possiede tutte le caratteristiche per diventare una dimora accogliente, dove la qualità della vivibilità si appalesa al primo incontro. Intanto ha una posizione geografica eccellente, posta tra la costa tirrenica e il Monte Cervati. La prima ha spiagge suggestive e la limpidezza delle acque, certificata ripetutamente dalle bandiere blu assegnate da Lega Ambiente; il secondo primeggia nella Campania per l’altura e la bellezza del paesaggio e ha in serbo notevoli potenzialità turistiche che aumenteranno di molto con la strada fin sulla vetta, i cui lavori inizieranno a giorni. Coloro che scelgono la località per una vacanza possono agevolmente declinarne il binomio mare e monti. È anche poco distante dall’asse autostradale Salerno-Reggio Calabria e, quando avverrà, si spera il più presto possibile, sarà distante una decina di chilometri dalla fermata dell’Alta Velocità stabilita a Buonabitacolo. È un luogo con un esteso patrimonio boschivo, con qualche illustre pagina di storia patria e un centro storico dove risaltano palazzi nobiliari con preziosi portali. Le tradizioni antiche conservano il loro fascino, come la processione al monte per venerare la Madonna della Neve che vede la presenza di molti turisti e il ritorno degli emigranti, attratti dalla fede salda e sempre viva nell’animo di coloro che la coltivano. L’aria è pura, priva di inquinamento e la gastronomia continua a seguire usanze remote. In realtà, per coloro che fuggono dalla città congestionata e patiscono una quotidianità assillante, è la sede idonea per ritrovare un contesto a misura d’uomo, fatto di accoglienza cordiale, giornate scandite da tempi giusti e aria respirabile. Analizzando i contenuti e gli obiettivi del progetto, risalta ancora di più l’idea che hanno avuto il sindaco Vittorio Esposito e i suoi collaboratori. Sono tre: accoglienza turistica, luoghi e dimore logistiche co-working, residenze e spazi per la terza età. Il primo prevede di soddisfare le esigenze di chi, senza rinunciare ad una vacanza che goda dei benefici e del ristoro del mare, vuole trascorrere il resto della giornata e la notte nella quiete, gioendo per il clima fresco e gli incontri piacevoli. Per coniugare realmente il benessere del mare e quello della montagna. Inoltre, potrà organizzare passeggiate immerse nel verde e nei profumi di una vegetazione salubre.

Prof. Nicola Femminella (storico)

Potrà spostarsi verso l’entroterra per visitare nel Vallo di Diano località seducenti come la Certosa di Padula, la città d’arte di Teggiano, le grotte di Pertosa-Auletta, l’Oasi naturale di Morigerati, i borghi attraenti lungo i fiumi Tanagro e Bussento e spingersi fino ai paesi degli Alburni. Così come potrà recarsi nel golfo di Sapri e programmare una escursione alle isole Eolie con le motonavi che partono dalla città della Spigolatrice. Insomma tante opzioni, tutte persuasive per una vacanza nel parco del Cilento Vallo di Diano Alburni, una meta che di recente è stata eletta al terzo posto, tra quelle selezionate da Trip Advisor in Europa, da coloro che vogliono vivere all’aria aperta. Il secondo punto contempla l’utilizzo del patrimonio urbanistico per organizzare spazi di residenza e di lavoro in comune tra professionisti di varie discipline, che vogliono sostare nella località. Immaginiamo le novità che una quotidianità diversa da quelle usuali potrà assicurare: mense condivise, spazi e attrezzature sportive, disponibilità di mezzi tecnologici, navette per la mobilità, collaborazioni tra persone di professioni diverse, una offerta inedita di tempo libero per socializzare svaghi e passioni, ma soprattutto laboratori per intraprendere nuove attività, mestieri innovativi, iniziative imprenditoriali, con un inatteso e più proficuo utilizzo delle risorse ambientali e, soprattutto, incontri tra adulti e giovani, che costituiscono  il confronto più stimolante in una società coesa, inclusiva, proiettata verso la comunione dei continenti  e la globalizzazione. Per addentrarsi in una modernità che vale la pena di esplorare. Non manca il fondamento nel passato. Ricordo agli inizi degli anni ’60 un ingegnere chimico proveniente da Roma che in estate si trasferiva a Sanza per organizzare squadre di braccianti agricoli per la raccolta di lavanda, con cui eseguiva poi le prime operazioni per estrarre l’essenza del fiore profumato. Avendo tempo addietro trascorso un periodo di vacanza ad Arles in Provenza ho avuto modo di verificare come quella regione francese attira, da metà giugno ad agosto, migliaia di turisti, non solo per i monumenti dell’antica Roma e la parentesi di Van Gogh trascorsa in quella città, ma anche per i campi sconfinati di lavanda che emanano nell’aria colori e profumi straordinari. Non vedo perché non debbano essere recuperate queste tracce del passato. Infine, luogo di residenza per la terza età. La popolazione italiana invecchia sempre di più e le dinamiche di questa età sempre più comportano la solitudine delle persone anziane, specie quelle sole. È una tematica intrisa spesso di amarezza che rende le giornate grigie e tristi. Eppure le persone avanti negli anni hanno ancora risorse ed energie da spendere, conoscenze ed esperienze utili da comunicare, sogni da inseguire con voglia di approdare a giorni gioiosi e ad entusiasmi confortanti. Seguirò le tappe e i risultati in divenire di questo progetto, perché, sono sicuro, è una strada giusta da percorrere e potrà segnare un messaggio decisivo per le nostre contrade che chiedono con forza di continuare a vivere e a garantire una esistenza più bella a coloro che le amano.

 

 

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