La pizza di Briatore

 

da Antonio Cortese

L’imprenditore internazionale da mesi salva la faccia al jet set televisivo italiano “Flavio” com’é. Nell’ultima puntata della stagione del programma della Berlinguer si é trovato a fare come non mai la parte del monaco predicatore in un salotto talk show sui temi del reddito e del salario minimo.  Spazientito e amareggiato ha ribadito e spinto la necessità e le cattive verità che fissano uno stipendio decente tra i mille e cinquecento e i milleottocento euro per i lavoratori italiani. Lavoratori che stanno dimostrando di non voler sottostare alle lentezze sindacali, a un reddito di cittadinanza che in alternativa é una elemosina sommata a giri di contributi in nero che logicamente continuano alle condizioni odierne.  Il tutto condito con una pressione fiscale complicata e paradossale. Allora Briatore nella trasmissione, anche se parlando con muri di gomma almeno ha potuto lanciare un messaggio che se da lui proviene risulta nel segno poiché i cinque stellati fautori da anni non riescono a farsi valere pisciandosi nelle brache dall’emozione ogni volta che li intervistano sul loro stesso tema. L’imprenditore di Verzuolo é evidentemente provato perché perseguitato dal sistema e dalla Gdf per uno yacht sudato e meritato prima, ora invece bersagliato perché é riuscito ad esportare uno standard di pizza margherita all’estero come mai nessuno prima , dal prezzo quadruplicato ma senza alcuna esagerazione: li hai importati gli ingredienti e il know how originali a Londra con poche sterline? E per di più i soliti neoborbonici invece di applaudire a chi gli fa pubblicità in giro per il mondo lo attaccano con presunzione demenziale, loro e la canzuncella scaduta della cucina povera piena di gradassi panciuti. Se pure la Margherita dovesse essere un esca turistica, che solamente a Napul ‘a sann’ fa, non può più essere la sola perché in realtà “Napul’ è  chin ‘e femmene!” e il turisti in un mese o forse due non possono visitarla per intero. Inoltre gli stessi pizzaioli partenopei non hanno ancora capito una meccanismo elementare e cioè che non conviene mai scagliarsi contro un connazionale su determinate questioni, dal reddito di cittadinanza alla pizza, perché tale livore va a scardinare una nazione quando in tutti gli altri paesi non si é mai visto o sentito nessuno denigrare i propri stessi simboli di bandiera: ha mai qualcuno sentito bestemmiare anche se ubriaco un tedesco, un francese o un olandese tra di loro su chi fa meglio e a che prezzo produce una pinta di birra? (che solamente quella hanno?).Questa settimana si sono accalorati alla questione svariate voci, da il Giornale di Salerno.it ad altre strappandosi intervistine e dichiarazioni ad horas a Briatore il quale avrebbe poi ritenuto la specialità  salernitana o quella più biscottata migliore della classica, o ancora altrettanti gli hanno messo in bocca altro tipo di preferenze a seconda del campanile o del forno elettrico o a legna. De gustibus o non de gustibus trattasi di una polemica lievitata troppo inutilmente:  Pino Daniele canta ancora “liev’t ‘o sfizzije” ma anche lo sfizio è bello se dura poco; Quando c’erano le kermesse e le feste della pizza anche a Salerno al parco Mercatello nessuno si sarebbe posto il problema che non c’è. Pancia mia fatti capanna e tutti felici e contenti, anche chi non preferisce la panna al posto dei bocconcini.

 

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