Quei gran pezzi di pacifisti.

 

da Antonio Cortese (docente)

Se ad inquinarsi é la stessa Greenpeace, la signor no per antonomasia al degrado globale, i conflitti continuano per inerzia e confusione. E’ fisica , é dinamica, é infodinamica. Non é bastato a figli e figlie di papà icapriccirsi contro la neo premier inglese e allora si sono inventati un raduno no- Putin. Questa associazione di pirateria bianca é divenuta asilo inutile internazionale per viaggiare in giro per il mondo e farsi notare in rivincita alle sconfitte tipiche dei rampolli ribelli, dagli amori delusi agli screzi in famiglie annoiate dal lusso. Ultimo esempio in Italia la scintilla tra una di queste viziate tre anni fa che Salvini cercò di far brillare. La Lega é stata sempre controproducente agli affari di stato ma in quell’unico caso provò a difendere il sistema dalla cretina internazionale di turno. Adesso queste sardine, “ciacianielli” o acciughe sotto sale che dir si voglia, stanno inquinando la vita a intere comunità con striscioni, spray ed altri esempi in stile facsimile sessantottino come ieri a Praga. Iniziative oramai senza senso poiché a predicare il volemose bbene né é pieno l’emiciclo di Bruxelles, da almeno dieci anni. In Germania il partito dei Verdi é addirittura divenuto più guelfo dei vari Pecoraro italiani, con proposte fattive in risposta alla crisi con applicazioni fotovoltaiche e trasformazioni tecnologiche già avvenute nel mentre altrove si stia parlando ancora di transizione. Nella letteratura musicale sono molti gli esempi che accusano i tempi attuali di “Static Age” ( età dell’immobilismo) dal rock californiano al finto punk inglese. Ecco, i veri politici pragmatici dicono e fanno, quelli democraticamente ben intenzionati invece, ne sanno parlare semplicemente a tavola, ai buffet per inaugurare “ò posto” agli altrimenti nullafacenti per redimerli da queste scorribande infantili.

 

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