RUGGI: quando s’incendia l’informazione

 

Aldo Bianchini

SALERNO – In un periodo di magra anche un quasi microscopico inizio di fiammata (alle prime luci dell’alba di venerdì scorso 2 dicembre 22) in un locale interrato dell’ospedale RUGGI di Salerno riesce a dare la stura ad una specie di tragico e disastroso incendio che avrebbe causato un exodus generale di tutti i pazienti, dei sanitari e parasanitari al fine di evitare la morte quasi sicura di decine di persone e con l’appostazione in pagina di foto dei VV.FF. che, comunque, sono arrivati al Ruggi a cose sostanzialmente già risolte.

Questo il quadro che mi si è presentato davanti agli occhi alla lettura dei quotidiani salernitani; e qui occorre fare la prima osservazione. Leggo soltanto due giornali al giorno: “Il Mattino” (a pagamento con abbonamento sul web) che ha addirittura scoperto un’ammalata di tumore gridare “Aiutatemi non voglio morire bruciata” e “leCronache.it” gentilmente inviatomi gratis sul telefonino dall’amico Tommaso D’Angelo (che ha trattato l’argomento con molta più cautela).

Visto che venerdì avevo pubblicato il comunicato ufficiale dell’AOU-Ruggi sull’accaduto ho doverosamente dovuto rileggerlo per uscire dalla confusione e capire se il comunicato e i giornali parlavano della stessa cosa o, per strana coincidenza si riferivano a due avvenimenti estremamente diversi tra loro e lontani nel tempo.

Lascio, ovviamente, ad ogni singolo lettore distratto che passando davanti all’edicola legge con stupore “Rogo al Ruggi, malati evacuati – Panico di notte al pronto soccorso per l’incendio d un seminterrato – Reparto sovraffollato”, ovvero a quei lettori più attenti che oltre a leggere le locandine degli edicolanti pensano bene di fare un giro sul web per saperne di più.

Eppure, in maniera molto attenta e prudente, ben conoscendo la frenesia illimitata e fantasiosa dei mezzi d’informazione, la Direzione Generale del Ruggi (attraverso la sua portavoce) già nella mattinata di venerdì si era allertata inviando al mondo del giornalismo salernitano la seguente informativa che qui si riproduce per sintesi:

  • La Direzione del Ruggi, al fine di favorire la corretta informazione, comunica che intorno alle ore 4.00 di oggi, al piano interrato in prossimità di un cavedio tecnico adiacente ad un tunnel di servizio si è sviluppato un piccolo incendio e che i fumi hanno inizialmente raggiunto una parte della sezione maschile dell’OBI (Osservazione Breve Intensiva afferente al Pronto Soccorso), situata al livello immediatamente superiore.

Alla faccia della corretta informazione !! verrebbe sinceramente da dire; ma, ripeto, ne faccio a meno e lascio ai lettori l’ardua sentenza, anche perché qui qualcuno mente ed anche spudoratamente.

Se da un lato c’è la giusta – doverosa e corretta informativa che per senso del dovere generale e personale (potere con responsabilità) non può discostarsi più di tanto dalla realtà dei fatti, dall’altro lato c’è l’esigenza ormai irrefrenabile dell’informazione (potere senza responsabilità) che ha vitale necessità di eclatare e ampliare all’inverosimile anche un briciolo di insignificante notizia nel tentativo estremo di fare cassetta.

Così facendo si rischia di far passare per “malasanità” anche la prontezza operativa degli addetti che, grazie al modello lavorativo tracciato dal direttore generale Enzo D’Amato, avevano rimesso tutto a posto ben prima dell’arrivo dei pompieri.

 

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