Attenti ai congestionanti nasali

da Dr. Alberto Di Muria
Padula-La congestione nasale, comunemente detto naso chiuso, è un disturbo dovuto alla dilatazione dei vasi sanguigni e la conseguente infiammazione della mucosa nasale. Questo processo porta al restringimento delle cavità nasali con difficoltà di respirazione. La congestione nasale è un sintomo ricorrente di diverse patologie che colpiscono le vie respiratorie, tra le più comuni le riniti allergiche e le infezioni virali delle vie respiratorie. Quello della congestione è un sintomo che può arrivare ad essere estremamente fastidioso, il che induce il soggetto affetto a ricorrere all’uso di farmaci decongestionanti.
L’organismo mette in atto un meccanismo di difesa a livello della mucosa nasale per far affluire più sangue al naso al fine di combattere virus e batteri, con conseguente dilatazione dei vasi sanguigni e infiammazione. Viene anche secreto più muco per intrappolare i germi, così le vie nasali si ostruiscono e si presentano le difficoltà respiratorie.
La maggior parte dei farmaci decongestionanti che vengono impiegati per contrastare il sintomo del naso chiuso sono disponibili sotto forma di preparazioni farmaceutiche per uso topico, spray nasali, che presentano principi attivi dotati di attività simpaticomimetica diretta. Più precisamente, queste molecole provocano la contrazione della muscolatura dei vasi stessi riducendone il calibro a livello della mucosa nasale, decongestionando il naso. Appartenenti a questa categoria di farmaci abbiamo principi attivi come la Nafazolina, la Fenilefriana e l’Ossimetazolina.
Questi farmaci sono senza obbligo di prescrizione, ma non per questo possiamo ritenerli innocui. Seppur il loro uso provoca un effetto immediato non va inteso come un’azione terapeutica. Un uso prolungato ed eccessivo di questi farmaci può causare il rischio di andare incontro a una congestione nasale da rimbalzo, definita rinite medicamentosa. Questa risulta più intensa di quella originale e fa sì che per assuefazione i recettori del farmaco non sono più in grado di decongestionare fisiologicamente la mucosa, il che porta ad aumentare il numero di somministrazione per ottenere nuovamente l’effetto vasocostrittore, innescando così un circolo vizioso e di dipendenza da questi prodotti.
È proprio per questo motivo che i decongestionanti nasali dovrebbero essere usati alla dose minima efficace e per non più di una settimana, e non somministrarli ai più piccoli. Essendo un disturbo sì fastidioso, ma che tende ad autolimitarsi e a scomparire nel giro di una decina di giorni, è preferibile, quando possibile, limitare il più possibile l’utilizzo di decongestionanti e preferire i lavaggi con soluzioni fisiologiche saline, a base di cloruro di sodio in acqua.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *