Le bandiere non sono bollini

 

 

da Antonio Cortese (giornlista)

 

Con l’incalzo della primavera anche quest’anno gli imprenditori balneari, con o senza sindacati sono a Montecitorio per ragioni di categoria.

 

Qualche parlamentare ha subito capito prima delle dimostrazioni e ha chiarito che l’atteggiamento del governo cambierà senza alcuna attitudine sanzionatoria. Le istituzioni infatti negli ultimi anni sembravano perseguire lido per lido ogni attività commerciale col verbale in mano per multare ed impedire il lavoro sulle spiagge italiane.

 

Più di duemila chilometri di costa italiana setacciata più per moda sensazionalistica, quasi come se le forze dell’ordine o di controllo fossero di un paese in guerra avverso, o forse per una bolla di invidia gonfiata dagli impiegatucci della sinistra italiana, si trovano al rinnovato appello turistico 2024.

 

Già si era messa la buffonata delle bandiere blu, di cui la triste classifica annua che aveva creato un divario esclusivista, forse più di contro per colpa del classismo elitario: facendo risultare così uno spauracchio di posticini a norma di legge a discapito di una intera nazione interamente fruibile. Tale classifica ha così anno dopo anno fatto salire i prezzi di posti gettonati con risultati peggiori del previsto sui fitti stagionali e alberghieri, oltre che sull’edilizia di cui si chiede ancora qualche sovvenzione per ristrutturare, ma sempre meno per soggiornarci.

 

 La congiuntura delle offerte turistiche con prezzi low cost per aerei, treni e settimane svariatamente più esotiche, avrà senza dubbio distolto molti interessi del classico turista d’oltr’Alpe, che munito di furgoncino o vettura station wagon fino agli avventurieri in autostop e camping, scendendo per lo stivale si tuffava al primo scorcio di lido. Ma poi gli italiani al posto di nascondere e provvedere all’inquinamento lo hanno pubblicizzato e se ne sono addirittura vantati fino all’accanimento autosanzionatorio e masochista per cui le rotonde sul mare, i ristorantini e le gelaterie sul mare e i lidi invece di farsi concorrenza, devono pensare impauriti a fare a pugni col governo perché c’era una capello sulla pizza.

 

Almeno delle bandierine azzurre ai manifestanti invece di quelle arcobaleno per paesi in conflitti che ci dovrebbero interessare in un secondo momento, potrebbero rasserenare la prossima estate infuocata.

 

La nota pubblicità di una azienda distributrice di ortofrutta commerciale purtroppo é stata confusa con le nomali vacanze estive, degli italiani e degli stranieri.

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *