Aldo Bianchini
SALERNO – Subito dopo la pubblicazione del mio ultimo articolo in materia (“LAVORO, INFORTUNI e SICUREZZA: dall’INAIL alla Federcepicostruzioni … nell’edilizia casi in aumento” del 7.2.25) in cui, sulla base della mia diretta esperienza nel campo degli infortuni sul lavoro e delle cause che ne determinano il loro drammatico accadimento, avevo evidenziato le connesse problematiche e suggerito qualche soluzione, mi ha scritto l’ing. Antonio Lombardi (presidente nazionale della Federcepicostruzioni – sede legale in Roma al Corso Rinascimento n. 69 – e imprenditore edile di livello internazionale).
Il presidente Lombardi, evidenziando un’assoluta conoscenza della difficile materia, ha precisato alcune cose molto importanti, che più di qualcuno dei tanti funzionari ministeriali e politici nazionali (a cominciare dalla ministra del lavoro Marina Calderone) farebbero benissimo a leggere per ampliare il loro striminzito bagaglio di conoscenza.
Egregio Direttore,
ho letto con grande interesse le sue riflessioni in merito all’ultimo comunicato stampa di Federcepicostruzioni. Ancora una volta, ha colto pienamente l’essenza del nostro messaggio: la necessità di una strategia mirata alla diffusione della cultura della sicurezza, non solo all’interno dei cantieri – dove il rischio si manifesta in situazioni concrete e pericoli incombenti – ma anche attraverso la formazione e l’educazione degli operai sin dalla scuola, prima ancora che negli enti preposti alla formazione.
Federcepicostruzioni si è sempre impegnata affinché la sicurezza non sia percepita – come purtroppo spesso accade – come un tema da affrontare esclusivamente in seguito a eventi tragici, per poi essere rapidamente dimenticata fino alla prossima emergenza. Il costante aumento degli incidenti sul lavoro dimostra, in modo inequivocabile, che è necessario fare di più e meglio.
Come ha giustamente evidenziato nel suo articolo con dovizia di particolari, Federcepicostruzioni ha già tradotto in azioni concrete una strategia operativa specifica per la sicurezza in edilizia. Tale strategia ha trovato forma e sostanza in una piattaforma contrattuale, già sottoscritta dalla Confederazione con le organizzazioni sindacali di categoria (peraltro allargate ad un artigianato fondamentale nel comparto, ma oggi escluso dalla contrattazione edile), che pone la sicurezza tra i suoi principi fondamentali. Formazione, innovazione e utilizzo dell’intelligenza artificiale nei cantieri non sono più, quindi, semplici proposte, ma elementi normativi precisi che le aziende aderenti al nostro contratto dovranno applicare per garantire un ambiente di lavoro più sicuro per i propri operai.
“Dove cominciare?”, si domanda giustamente nel suo articolo. La risposta è chiara: dalla politica e dalla burocrazia. Sul fronte politico, il lungo e complesso iter che abbiamo dovuto affrontare per definire la nuova piattaforma contrattuale è ancora in attesa delle necessarie approvazioni formali, che tardano purtroppo ad arrivare. Se oggi quelle norme, pensate per rendere i cantieri più sicuri, esistono solo sulla carta, la responsabilità non ricade sulle nostre aziende o sui nostri lavoratori.
Anche la burocrazia gioca un ruolo cruciale: troppo spesso, la sicurezza viene ridotta a un insieme di adempimenti formali, certificazioni e moduli da compilare e archiviare, che solo marginalmente si traducono in misure concrete per la tutela degli operai. Semplificare e sburocratizzare non significa ridurre la sicurezza, bensì rendere il quadro normativo più chiaro, inequivocabile e realmente applicabile.
Come lei ha giustamente sottolineato, vi è anche un problema di comunicazione. È fondamentale che istituzioni come l’Inail e gli enti preposti svolgano il loro ruolo in modo efficace, contribuendo a diffondere una vera cultura della prevenzione.
Federcepicostruzioni ha intrapreso una sfida ambiziosa, incontrando resistenze di vario genere, ma oggi manca solo qualche passaggio formale affinché la nuova piattaforma contrattuale diventi una realtà concreta. Il futuro della sicurezza nei cantieri si costruisce oggi, con scelte e azioni immediate. Le nostre proposte, nere su bianco, sottoscritte e condivise, giacciono in qualche cassetto ministeriale in attesa di essere attuati. Il ruolo della stampa è cruciale affinché le parole si traducano in fatti e azioni concrete.
Con stima,
Antonio Lombardi