Il Sovrano promette

Salvatore P.

Si desta dal torpore della Sharia ( legge ) il Sovrano Abdullah bin Abdul Aziz Al Saud,  sovrano ottantasettenne dell’Arabia Saudita e promette addirittura il voto alle donne. Esse potrano recarsi ai seggi da sole o se in auto, accompagnate da un uomo che guida poiché le donne non possono pilotare un’ automobile. Questo proposito, secondo quanto afferma il Sovrano –  ottimista per quanto riguarda la lunghezza della sua vita –  sarà messo in atto nel 2015. L’Arabia Saudita è una Nazione oscurata dal conservatorismo islamico e le donne possono solo limitarsi ad esistere;  per esse due discriminanti realtà, le ricche: eredi o parenti dei Principi, le povere. Per la mano d’opera, pulizia casa delle ricche, si preferiscono le straniere, molte sono filippine, indiane, pakistane. Il contatto con i maschi è parenterale ed in presenza di altre donne. Le principesse però viaggiano e parlano le lingue, hanno tanto danaro e qualcuna, nello specifico Abu-Salim, nipote del Monarca da tempo gestisce un sito per i diritti delle donne., donne picchiate da una polizia nata per controllare i “disobbedienti” del Corano ed oggi, impegnata a massacrare di botte le malcapitete dissidenti. Esse non dissentiscono, ma chiedono un medico, un ospedale, un lavoro:lo studio. Il diritto allo studio è un privilegio e come tale, dato alle agiate. Ma visto che ogni attività è proibita al “gentil sesso” i sauditi si domandano a cosa serva una femmina che sa scrivere? Abdullah però, ha capito che nei Paesi Arabi sta succedendo qualcosa di preoccupante e che la stessa America gli ha provocato con la caduta dell’amico Mubarak, abbandonato ai giovani egiziani ed alla sua sorte e che è tempo di mostrarsi “democratici” dando l’idea di un’apertura politica nei confronti di chi da tempo la invoca: la donna. Intanto ha preso tempo, il 2015 non è oggi, però ha fatto sperare in un cambiamento. La “Primavera Araba”, nata dai giovani, molto laici e molto adirati, ha spaventato anche il Sovrano il quale ha saputo promettere, poi si vedrà.  In fondo se quanto detto dovesse avvenire, ci saranno sempre i parenti a consigliare alle donne per chi votare, vittime anch’essi di un sistema atavico e non risolvibile in pochi anni.

 

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