Province: il PdL si spacca ancora

Aldo Bianchini

SALERNO – Mai sopita l’antica ruggine tra i vertici provinciali del PdL e l’on. Pasquale Vessa, reo probabilmente di non essersi piegato senza discutere ai voleri del capo. E’ una vecchia storia, nata sulle ceneri di quello che fu in origine il partito quando Vessa cresceva i rampolli che oggi cercano di comandare e li allevava alla scuola dell’imprenditoria e della capacità organizzativa e dirigenziale. Ma si sa i delfini non sono mai stati teneri verso chi li ha creati, sponsorizzati e lanciati verso il futuro. E la polemica, aspra e satirica, si è ripresentata puntuale non appena l’on. Vessa si è permesso di esprimere il suo parere, nell’ambito di un discorso dialettico e democratico, in merito all’abolizione delle province. Come se fosse stato morso da una tarantola subito Antonio Mauro Russo, decano dei delfini, ha ribattuto così: <<E’ con piacere che apprendo la disponibilità dell’onorevole Vessa ad occuparsi delle dinamiche politiche ed amministrative del territorio salernitano”. Lo dichiara il coordinatore provinciale del PDL, Antonio Mauro Russo, commentando le dichiarazioni dell’on. Pasquale Vessa relative all’opportunità di indire un referendum sull’abolizione delle Province.  “Non è mai troppo tardi – continua – anche per chi ha sofferto lungamente di una forma grave di  torpore politico. Evidentemente il tema dell’abolizione delle Province ha funzionato d’antidoto. Se solo le Province servissero a questo varrebbe certamente la pena di conservarle”.  “Solo un appunto – aggiunge – forse Vessa, non ricorda che la proposta del Popolo delle Libertà relativa alla soppressione delle Province faceva riferimento a quelle inutili. Di certo una provincia di oltre un milione di abitanti e che rappresenta più del 40% del territorio dell’intera Regione, non può considerarsi inutile. Probabilmente, troppo impegnato dagli interessi romani, non si è accorto dell’importanza strategica del nostro territorio”. “Auspico – conclude – che, con lo stesso fervore e rigore, l’onorevole Vessa si impegni per l’approvazione di una nuova legge elettorale, certo che sarà ricandidato e rieletto con le preferenze”>>. Bella riconoscenza, non c’è che dire!! Ricordo sempre quella sera, quando nell’imminenza della consultazione elettorale politica del 2008, noi della stampa fummo tutti convocati in Provincia per una conferenza stampa urgentissima. Dietro il tavolo della sala giunta erano schierati tutti insieme appassionatamente: Alberico Gambino, Mara Carfagna, Nicola Cosentino, Antonio Mauro Russo e Anna Ferrazzano. Tutti insieme per decretare l’ostracizzazione di Pasquale Vessa e Mario Pepe, rei di aver reso di aver parlato in treno contro la Carfagna. Una grave colpa che grazie ad un “giornalista spione” che si trovava occasionalmente sul treno venne alla luce in maniera prorompente. Non so se quel chiacchiericcio ci sia mai stato, non so se durante quel viaggio Pepe fece quella telefonata, se queste cose ci sono state bisognerebbe accettare che rispondevano, molto verosimilmente, alla verità. Ma la verità, si sa, non è uguale per tutti.

 

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