Terùn: la legge (non) è uguale per tutti!

di Renzo Trota

NAPOLI – Camminavo ieri lungo Via Caracciolo a Napoli quando, d’improvviso, mi sono trovato a contatto con un poliziotto ed un carabiniere in servizio di sorveglianza. D’istinto ho chiesto loro: “Scusate, vorrei urlare qui, pubblicamente, anche davanti a voi, che il nostro Presidente della Repubblica e nostro concittadino è un terrone!”.  Mi hanno scrutato da capo a piedi per capire se scherzavo o meno, convinti di trovarsi dinanzi ad un matto. Lì per lì non hanno replicato. A mia volta ho ribadito con tono serio e a voce alta la mia intenzione. Cosa che ha incuriosito un gruppo piuttosto folto di passanti, attirandone l’attenzione. A quel punto i due tutori dell’ordine, fattisi scuri in volto,mi hanno risposto così, quasi all’unisono: “Lei lo faccia e noi la denunciamo seduta stante per il reato di vilipendio al Capo dello Stato.” A pensarci bene, non volendomi rovinare le feste, ho deciso di rinunciare all’idea, sacrificando istinto e desiderio. Non che ce l’avessi con il buon San Giorgio al Quirinale, ma semplicemente per fare un dispetto a Bossi; il quale, il giorno prima, dinanzi ad una folla numerosa e plaudente, aveva dato il là alla mia idea, urlando ai microfoni il medesimo insulto. Mi sono chiesto e tuttora chiedo a carabinieri e poliziotti in servizio pubblico quel giorno per il discorso del leader della Lega: “Avete esteso un rapporto sul fatto e inviato alla locale Procura della Repubblica per verificare la sussistenza di quel medesimo reato di vilipendio al Capo dello Stato? O, per caso, per i politici, leader o non leader che siano, quel reato non esiste?”.  Qualcuno ha sussurrato che la differenza tra me e Bossi sta nel fatto che il mio sarebbe stato un linguaggio da reato, quello del leghista un linguaggio colorito. Per tale motivo sembra che Bossi non sarà perseguito. Certo, vederlo da tempo con il giovane successore di famiglia accanto in tutte le cerimonie pubbliche ed elettorali padane fa venire i brividi. Il povero riccioluto giovanotto, sovraccarico di pori da cui sprizzano a non finire intelligenza, arguzia, cultura, è tutto un programma: fisiognomico, naturalmente. Pensate a quando ce lo ritroveremo come leader, ministro e quant’altro la lungimirante politica italo-padana sarà capace di esprimere! Altro che Monti e Bocconi, tecnici e supertecnici. Basterà una trota per far digerire agli italiani il meglio di quel pesce da fiume, di cui sono tanto fieri e ghiotti nella Padania allegra e spensierata. Contenti loro…!

 

 

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