GAMBINO/63: gli errori della Corte ?

Aldo Bianchini

PAGANI – C’è qualcosa che non quadra nelle recenti mosse della Corte dei Conti relativamente agli ultimi “inviti a dedurre” notificati ad alcuni personaggi e funzionari amministrativi del Comune di Pagani rei di aver tenuto “un comportamento singolare” in merito alla nomina della “commissione tecnica” per l’esame delle istanze ex L. 431/1998, al compenso liquidato ai componenti la commissione ed al rimborso spese per la partecipazione alla BIT/2009 (Borsa Internazionale del Turismo di Milano). Prima di addentrarmi nei fatti specifici ritengo necessario chiarire come vengono partoriti gli inviti a dedurre dalla Corte dei Conti –  Procura Generale – Sezione Giurisdizionale per la Regione Campania con sede in Napoli. Dunque la Procura Generale riceve gli atti di spesa che le segreterie generali di tutti i comuni) inviano doverosamente dopo averli raccolti da tutti gli uffici amministrativi comunali. La Procura li esamina e li convalida oppure “invita a dedurre”, vale a dire che chiede ulteriori elementi di chiarificazione sugli atti che si prestano a qualche dubbio o di copertura economica o di trasparenza amministrativa. Questo, in parole alquanto succinte e forse troppo semplificate, il procedimento alla fine del quale un atto contabile viene archiviato come trasparente e legittimo oppure posto all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria per le successive fasi di indagine con eventuale configurazione e contestazione dei relativi reati. Chiarisco subito che negli ultimi tempi, diciamo dal 2010 ad oggi, la Procura della Corte dei Conti ha più volte “invitato a dedurre” i vari funzionari del Comune di Pagani, così come è verosimilmente avvenuto con tutti gli altri comuni della provincia di Salerno. Tutto sembra filare liscio, almeno fino all’ultimo “invito a dedurre” (quello che ho specificato in apertura) perché in questo caso qualcosa non va per il verso giusto. L’invito viene pubblicato a caratteri cubitali e in alcuni casi in grassetto su molti giornali (anche a tiratura nazionale) quasi come se tutti gli interessati fossero già stati giudicati colpevoli, condannati e semmai anche incarcerati per colpe gravissime; si parla difatti di restituzione di esigue somme forse  indebitamente percepite e di strane nomine nelle commissioni tecniche di valutazione, ecc. ecc. Che cosa è mai accaduto?, si chiedono quasi tutti quelli che hanno ricevuto l’invito che è un atto strettamente personale riservato. Delle due l’una: o la Corte dei Conti ha deciso all’improvviso di dare in pasto ai giornali una notizia criminis non ancora consolidata nella sua essenza, o la Corte dei Conti ha un rapporto privilegiato con un interlocutore che avrebbe fatto da tramite con la stampa, ovvero c’è una talpa all’interno della stessa Corte. E con chi ci sarebbe questo rapporto privilegiato? Da più parti mi è stato chiesto di dare delle risposte.  Io non ho la lampada di Aladino ma ritenendo che nessuno dei chiamati in causa aveva interesse a pubblicizzare una simile notizia sarebbe da ritenere che l’invito a dedurre è stato reso pubblico o da qualche funzionario comunale, o dalla Procura della Repubblica di Salerno (che non aveva ancora titolo per conoscerlo), oppure da uno dei tanti investigatori che a vario titolo sono entrati nella scena del processo Linea d’Ombra e dintorni. In ultima analisi potrebbe anche essere ipotizzabile una fuga di notizie da parte di uno dei Commissari Prefettizi. Difficilissimo rispondere, ovviamente, rischierei di essere subito impallinato non avendo prove concrete a dimostrazione delle mie eventuali affermazioni. Prima di chiudere questo approfondimento lancio, però, due domande precise: 1) Prima dell’emissione degli inviti a dedurre il procuratore Grasso ha incontrato uno o più alti funzionari del Comune di Pagani e, se si, perché ? 2) I carteggi che il procuratore Grasso ha ricevuto dal Comune di Pagani erano completi oppure erano filtrati e carenti e, se si, da chi sono stati filtrati ? Intanto, nonostante tutte questi dubbi e incertezze, alcuni personaggi sono stati letteralmente brutalizzati, prima sulla stampa e poi dagli organi inquirenti, a livello di criminali incalliti, tanto da consentire alla Procura della Repubblica di Salerno di aprire un nuovo filone d’indagine che è risultato essere il pilastro accusatorio sulla base del quale Gambino e gli altri devono rimanere ai domiciliari (se tutto va bene !!). Le sorprese non mancheranno. Alla prossima.

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