ANGELLARA HOME/4: come nasce il caso … per una sentenza già scritta ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Nell’ultimo articolo (quello del 25.07.12) dedicato alla vicenda giudiziaria dell’Angellara Home avevo posto una domanda precisa: “Cosa farà l’arcivescovo Moretti per evitare l’acquisizione da parte del Comune del complesso della curia ?”. Praticamente nulla, questa è la risposta emblematica che a distanza di venti giorni è possibile dare. Imperturbabile, lontano dalle vicende del passato come se non riguardassero la Chiesa salernitana, il nuovo arcivescovo metropolita sembra ergersi quasi come un muro di gomma contro tutto e tutti, anche contro chi ha gestito la Curia per circa un ventennio lasciando opere strutturali di inestimabile valore e sovvenzionando (così si dice!!) la potente Curia romana fino all’inverosimile, al punto di ricevere il dono più bello mai concesso: la visita del Papa santo. Quel giorno, del non lontano 4 settembre 1999, segnò l’apoteosi della carriera religiosa di don Gerardo Pierro, arcivescovo metropolita di Salerno/Acerno, e forse segnò anche l’inizio del declino inarrestabile e senza soluzioni di sorta. Eppure aveva profuso tutte le sue energie, tutte le sue capacità, tutte le risorse della Chiesa salernitana per realizzare quello che era un sogno del suo predecessore don Guerino Grimaldi, sogno che aveva trasmesso al suo successore con un’accorata lettera-testamento prima di lasciarci per sempre. Non solo, l’opera di mons. Pierro non si fermò al seminario di Pontecagnano. Convocato, insieme ad altri vescovi, a Napoli dall’allora cardinale mons. Michele Giordano venne reso edotto della possibilità di ricevere dei fondi regionali per la ristrutturazione dei patrimoni curiali finalizzati alla “micro ricezione turistico-alberghiera” (una sorta di bad and breakfast) per il rilancio di una delle missioni più importanti della Chiesa Romana: l’accoglienza. L’arcivescovo Pierro chiama subito don Comincio e parte l’azione ricognitiva e conoscitiva, grazie anche all’aiuto di Giovanni Sullutrone, per l’accesso ai fondi regionali. La possibilità esiste e viene decisamente praticata, fino in fondo, fino al giorno dell’inaugurazione alla presenza del governatore Antonio Bassolino e di tutte le autorità civili, militari e religiose (anche la Guardia di Finanza!!). Nessuno, men che meno mons. Pierro, avrebbe mai pensato che di lì a poco su quel gioiello della Curia si sarebbe scatenato l’inferno giudiziario che avrebbe portato al sequestro della struttura il 15 luglio 2008 ad opera della Guardia di Finanza su direttiva del pm Roberto Penna. Una sentenza già scritta, ho detto nel titolo di questo articolo. Perché ? Secondo la sentenza pronunciata dal collegio (Belmonte, Zuniga e Albarano) il principale responsabile, il deus ex machina Gerardo Pierro, è stato condannato per truffa: quella ai danni della Regione Campania per i lavori di ristrutturazione dell’ex Colonia San Giuseppe, oggi Angellara Home. Incredibile, ma vero. La giustizia in questo Paese funziona così: io vengo chiamato perché posso accedere a fondi pubblici, chiedo spiegazioni, presento tutti i documenti possibili, ricevo i fondi che non ho mai neppure semplicemente sfiorati perché le ditte acquisiscono i mandati direttamente dalla Regione, non conosco nessuno dei funzionari della Regione, ed alla fine vengo condannato per truffa ai danni di chi, se chi sarebbe stato truffato ha sollecitato più volte la preparazione delle carte per la concessione di quei fondi che altrimenti sarebbero andati perduti. Se sono l’unico responsabile qualcuno mi dica come ho rubato i timbri, come ho compilato le autorizzazioni e le concessioni, come ha tratto i mandati di pagamento. Incredibile ma vero, la giustizia funziona così. “Un processo nato sul nulla, incardinato sul nulla e condotto sul nulla”, questa la prima considerazione di uno degli avvocati dei nutriti collegi difensivi. E se così è perché si è arrivati ad una sentenza di condanna che sembra più “un compromesso storico” che una sentenza di giustizia ? Difficile la risposta, bisognerebbe analizzare tutto l’iter processuale a cominciare dalle indagini preliminari di Penna, passando per il Riesame, per la Cassazione, fino alla sentenza di primo grado che, comunque, abbatte almeno il 90% del castello accusatorio. Cercherò di farlo con le prossime puntate di questa incresciosa vicenda. Non vorrei, però, trovarmi di fronte ad una strategia difensiva tra magistratura, politica, istituzioni e avvocatura per limitare i danni di un’inchiesta nata dal nulla e sul nulla, una strategia confezionata sulle spalle di un uomo che per quanto sprucito è stato ed è pur sempre un esemplare “pastore di anime” e che per quasi vent’anni ha ricevuto tanto dalla diocesi e dalla città, ma ha anche dato tantissimo alla diocesi, alla città ed a tutti i suoi più eminenti rappresentanti. Alla prossima.

14 thoughts on “ANGELLARA HOME/4: come nasce il caso … per una sentenza già scritta ?

  1. Dott. Bianchini, non fosse che lei è classico nel vestire i panni dell’istrione si direbbe che è colto da follia schizzofrennica. Tale apparirebbe, ma sono certo di sbagliare, la sue psiche se si confrontassero i suoi articoli. Allora, siccome pazzo non è, cosa la muove? Secondo me gli stessi sentimenti che dice di combattere col suo giornalismo. Alla prossima, spernado che rinsavisca o trovi il centro di gravità permanente.
    Giulio

  2. Sig.Direttore,il male mira a trionfare sul bene…ma il male non vincerà.I detrattori di Mons. Pierro e di don Comincio facciano conoscere le verità delle loro accuse,con dati e fatti alla mano.Invece solo semplici illazioni,frutto di demenze e malvagità dell’animo umano che agisce sotto l’influsso di chissà quali motivazioni,a noi non note.Basta con i mormorii di una città che alla prova non ha niente da offrire.Io so che Mons.Pierro e don Comincio sono stati condannati per aver migliorato la Colonia San Giuseppe.Se la sono portata a casa?O sta sempre la a disposizione di tutti? Il male non vincerà anche se lo commettono preti,finti preti,bizuochi e giustizialisti.Le opere buone riprenderanno ad avere il loro valore nell’economia della storia della salvezza del territorio,nonostante la gente ne sia consapevole o meno. A Mons. Pierro e a don Comincio sarebbe stato giusto consegnare una medaglia per l’impegno profuso,invece…amarezze e dileggio.A parecchi dico pentitevi di tutto il male che siete capaci di avere nel vostro cuore…vivrete meglio!

  3. Sarebbe interessante, molto interessante, capire in cosa consisterebbe la “schizzofrenia” di Bianchini: nella difesa di mons. Pierro oppure nell’ipotetico accordo tra magistrati e avvocati in danno dell’arcivescovo ? Chiarisca questo punto e si qualifichi con più coraggio l’anonimo Giulio. nell’attesa, buon ferragosto a tutti.

  4. per cittadino. lo Sa ! la piscina vigor di chi era? si chiamava vigor di Comincio Lanzara che dopo aver speso pochi milioni di lire di manutenzione. costrinse la diocesi a cedergliela. lo stesso ha una casa a Roma da far invidia ai Cradinali. Chieda a mons. Pierro degli appartamenti intestati al suo autista all’epoca della costruzione del seminario da parte dell’impresa costruttrice nicodemo. di chi era una buona parte del masso della signora, quella parte dove sono in fitto le antenne televisive? della diocesi! a chi l’hanno venduta? ad un tale nicodemo! ha chiesto come mai l’angellara era data a titolo gratuito, per sempre ad jn’associazione di privati? (sono atti depositati negli uffici pubblici) cui prodest? ma veramente vuol farci credere che i ciucci volano? voglio sperare che tutte queste storie lei non le conosca e sia animato da buona fede. altrimenti altro che diavolo! perchè non chiede a sua eccellenza dei 5 milardi portati dal suo autista allo ior, si dice, per costruire il seminario. perchè non si fa raccomantare dell’assegno mandato a roma di 150.000 euro per tentare! di rimanere a salerno oltre i 75 anni. si faccia raccontare da qualche amico all’inps se i docenti della scuola del villaggio firmano una busta paga e ricevono per stipendio una somma inferiore.
    si faccia raccontare della svendita del complesso di san michele alla fondazione soghelgaita. si faccia raccontare delle pompe di benzina di don comincio che ha all’estero! sisi la giustizia sta arrivando. que
    la vera cari il mio gatto e la volpe. dovrete dar conto di tutto questo. prima a Dio maturalmente. Ma la chiesa è perdono, caritá, misericordia e lo ricordate solo quando le malefatte sono commesse da chierici. ma la chiesa è anche giustizia. e questa la stiamo ancora aspettando.

  5. Ecco..la spina in quale cuore si era conficcata! Innanzitutto quello che dice lo riferisca,per come lo sa alla Giustizia,poi si chiarisca le idee perchè lei è un ignorante che scambia tutto quello che avviene per malvagità.Per fortuna la lettura delle cose non è sempre malvagia.L’autista di Mons Pierro?…Carneade chi era costui?…quello che aveva tradito la fiducia e notte tempo introduceva visite compiacenti nel suo alloggio o sperperava il danaro dei fedeli in “falsa comunicazione”? etc etc e che è stato graziato per misericordia?!!!! 1)La Vigor fu comprata dal comune di Salerno molti anni prima che arrivasse Mons Pierro e la trattativa fu fatta direttamente con Mons Grimaldi. 2) don Comincio è l’unico prete che ha una casa di proprietà a Roma o altrove,oppure le case dei preti devono essere tutte baracche?E poi non mi sembra che per censo don Comincio appartenesse ad una famiglia povera! 3)la vendita Nicodemo che ha di irrituale? ed i 5 miliardi della Diocesi-suppongo ricavo di vendite finalizzate alla costruzione del seminario-che c’entrano?Si chieda come sono stati utilizzati.E poi le altre Diocesi non fanno di queste operazioni? 4) come mai nonostante i 150.000 euro Mons Pierro non è rimasto oltre i 75 anni? Quei soldi sono andati perduti o altro?….5) Per la svendita di San Michele alla Fondazione Sichelgaita…ma mi faccia il piacere e si legga le carte.
    Dunque il suo cuore è accecato da una ferita troppo grande…il sangue infetto le sta corrodendo l’anima dopo aver corroso il suo cuore.Oppure non l’ha mai avuto?

  6. Interessante il dibattito e mi ci ficco. Vorrei capire meglio chi è questo “Patrizio”, io ne conoscevo uno che era sacerdote e faceva l’autista di mons. Pierro. Ne combinò una più del diavolo, feste-festini-donne e soldi, tanti soldi !!!, mandò allo sbando Telediocesi e Agire con le sue spericolate compra-vendite editoriali sul filo del rasoio, tanto che ancora oggi le due testate giornalistiche della Curia stanno pagando le conseguenze. Sua eccellenza mons. Pierro, impietositosi, lo salvò letteralmente dal carcere spedendolo in ritiro spirituale in una lontanissima parrocchia, prima nell’avellinese e poi nel laziale. Se è lui venga allo scoperto con chiarezza.

  7. Sono letteralmennte esterefatta dalla sicurezza di Patrizio. Non so chi sia, certamente è un peccatore perchè aggira la legge. Difattoi se sa tutte le cose che ha scritto perchè non va in Procura a compiere il suo dovere? Se non lo fa è un mistificatore della verità ed un millantatore. Bisognerebbe punirlo severamente.

  8. Io non sono come Patrizio, individuo da evitare e da schifare. Io conosco tanti segreti della curia e li ho anche raccontati a chi di dovere. Purtroppo sono caduti nel dimenticatoio. Mons. Pierro, comunque, rimane al di sopra e al di fuori di ogni bassezza umana.

  9. Non so se mons. Pierro ha operato bene o male. So che è stato per diciotto anni il primate della chiesa salernitana e tuttti lo hanno osannato, almeno fino a quando l’improvvido pm Roberto Penna non pose i sigilli all’ngellara Home che rimane una casa di accoglienza per preti.

  10. Patrizio e Cittadino si beccano un pò troppo per essere credibili. Molto interessante, invece, la domanda di Paolo Pozzuoli sulla vera identità del fantomatico “Patrizio”. Chi è costui? Scoprirlo potrebbe darci la risoluzione di tanti problemi e, soprattutto, di tante infamanti accuse a carico dell’ex arcivescovo di Salerno.

  11. Il male non vincerà, dice Cittadino. Lo spero. C’è stata una battaglia giudiziaria ma anche mediatica contro l’arcivescovo Pierro e il suo cerimoniere don Comincio da far venire i brividi. Perchè tutto questo accanimento? Riusciremo mai a saperlo?

  12. Una considerazione preliminare va fatta: il direttore di questo giornale ha gli attributi, non cade mai nella trappola della provocazione. Complimenti. Detto questo devo confessare che quasi tutti i commenti sono accettabili. La storia raccontata a puntate dal direttore non mancherà di altre sorprese, del resto ci ha abituati da sempre ad attendere nuovi sviluppi. Desidererei qualcosa di più specifico sulla Vigor e su “don Comincio” il grande cerimoniere. Grazie.

  13. Ha raggione Michele D’Elia, a questo punto servirebbe qualche notizia in più sulla Vigor e su “don Comincio”. Aspetto con ansia.

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