Agire/6: il sogno riprende. A quale prezzo ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Dunque l’impero mediatico della Curia di Salerno riparte. Stando ai report giornalistici di questi giorni sembra proprio che l’arcivescovo mons. Luigi Moretti sia più che mai intenzionato a ripresentare sotto una nuova veste il settimanale cattolico storico della Curia denominato “Agire”. Anche la crisi ormai endemica di TeleDiocesi dovrebbe potersi risolvere. Tutto è quasi pronto, c’è un nuovo staff organizzativo coordinato da Giuseppe Pantuliano (segretario generale della Consulta delle Aggregazioni Laicali) a capo di un manipolo di “giovani volontari impegnati  attivamente in tutte le realtà associative diocesane” (fonte Il Mattino del 9.10.12). Prime due osservazioni: 1) non mi risulta che Giuseppe Pantuliano (figlio del più noto Gelsomino, già segretario provinciale e plenipotenziario della defunta D.C.) sia mai stato un organizzatore di testate giornalistiche e, quindi, neppure un giornalista attivo; 2) l’entrata di uno staff di volontari sarebbe come dire di affidare l’informazione a gente inesperta ed alle prime armi in danno di chi per anni si è sacrificato con impegno ed abnegazione, vessato e malpagato. Ritorniamo alla notizia. In pratica il nuovo gruppo dovrebbe (leggo sempre da Il Mattino) mirare alla riorganizzazione  economica e contenutistica dell’importante impero editoriale della Curia salvando i posti di lavoro preesistenti. Purtroppo il giornalista de Il Mattino non va oltre la notizia che deve, perciò, essere approfondita attraverso le varie sfaccettature del problema con queste altre osservazioni: 3) Pantuliano sarà in pratica il regista di tutta l’informazione e la comunicazione della Curia, e sulla base di quali esperienze pregresse ? 4) la salvaguardia dei diciotto posti di lavoro avverrà dopo il completo azzeramento delle cooperative che hanno gestito l’impero mediatico oppure il gruppo tratterà ex novo le riassunzioni dei diciotto dipendenti potendo avvalersi di una denominazione diversa (sia sul piano economico che contenutistico) dalle precedenti ? Sarebbero interessanti le risposte della Curia e, perché no, direttamente dell’Arcivescovo nel merito specifico delle mie domande. Infatti se così fosse, cioè un gruppo nuovo che non subentra e quindi non surroga tutte le pendenze del passato, ci troveremmo di fronte da un lato ad un gruppo che riparte da zero senza debiti e dall’altro a diciotto dipendenti che per essere riassunti dovranno rinunciare a moltissime delle loro spettanze, pena il fallimento delle precedenti cooperative di lavoro. Non è una novità quella che dico, l’avevo anticipata nell’articolo del 18 marzo 2012 dal titolo “Agire/1 – una voce da zittire” quando mettevo in evidenza i rischi cui andavano incontro tutti i dipendenti dell’impero imprenditoriale. Il ragionamento troverebbe una sua logica anche nella scelta del “gruppo Pantuliano” che dopo la Consulta delle Aggregazioni Laicali passa alla conquista di uno dei più forti (anche se fino ad ora male utilizzato) avamposti di potere mediatico della Città e della provincia. A dire il vero qualche dubbio si era anche irrobustito nella mia mente quando il 27 marzo 2012 ebbi modo di assistere all’incontro di mons. Moretti con gli “animatori della comunicazione e della cultura” che il giornalista de Il Mattino cita solo per de-relato. Io ero presente e scrissi che Moretti mi era apparso come un grande comunicatore perché aveva centrato l’analisi dei motivi della frana di Agire e di Telediocesi (mediocre conduzione, poca contenutistica ed eccessiva esposizione debitoria) ma non avrei mai pensato che per far ripartire la macchina mediatica della Curia fosse necessario il sacrificio totale e/o parziale di tanti onesti lavoratori dell’informazione che hanno dato veramente tanto al Vescovo ed alla sua Chiesa. Prima di chiudere mi vengono spontanee alcune domande: a) dove andrà a finire il lavoro enorme svolto da Emilio Polverino anche nei Ministeri romani;  b) lo stesso Polverino verrà destituito perché non ha operato bene (e la cosa mi sembra davvero incredibile !!) o soltanto perchè grande amico dell’ex arcivescovo Pierro ?;  c) qual è la vera ragione dell’ingresso in pompa magna del gruppo Pantuliano ?;  d) infine, le pregresse situazioni debitorie e lavorative (non ultime quelle della cooperativa presieduta da Enzo Pappalardo) come verranno sistemate ?  Probabilmente mons. Moretti punta a prendere “quattro piccioni” con una fava, anche se i rischi che il boccone sia indigesto sono davvero tanti. Alla prossima.

4 thoughts on “Agire/6: il sogno riprende. A quale prezzo ?

  1. Pantuliano.Figlio d’arte e attento alle sfumature.Ma vecchio,troppo vecchio rispetto al mondo che corre.Ci sono preti molto più laici di lui e molto più incisivi di lui.Mah………………..

  2. Come già sostenuto precedentemente, Mons. Moretti è venuto a Salerno per sistemare “i conti”. Non interessano le persone e le famiglie. Vuole liberarsi dei contratti onerosi, senza rispettare gli impegni aassunti dalla precedente gestione.
    Pasinato

  3. Ma nessuno parla dell’esistenza di due telediocesi. Una telediocesi srl ed una tele-diocesi srl nei cui conti sono andati in alterne vicende le entrate della televisione della curia. Ahi direttore ma questa non la sapeva o faceva finta di non saperlo. Non mi risponda che una era in luiquidazione perchè, troverà dei versamenti in denaro dei soci (cosa in via di principio vietata nella fase liquidatoria). cosa serviva avere due telediocesi????
    A lei l’ardua risposta. Ma il buon ragioniere Pappalardo non è lo stesso della Congrega del Carmine? ho scritto ragioniere anche se si fa chiamare dottore, perchè al paese di pulcinella le lauree telematiche in scienze umane non sono ancora considerate “vero” titolo di studio. A lei chiarire l’arcano!

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