Sala Consilina. PD ennesima fumata nera. Il coordinatore non sa da fare.

Antonio Citera

SALA CONSILINA – A meno di venti giorni dalle primarie che vedono sempre più aspro il duello Renzi –Bersani, il PD Vallo di Diano si prepara all’evento più frastagliato che mai. Dopo l’incontro di lunedì sera presso l’Auditorium Cappuccini di Sala Consilina, che doveva sancire un coordinamento da tanti auspicato, ha decretato l’ennesimo tergiversare della Segreteria Provinciale impreparata o impaurita da una situazione politica che gli sta sfuggendo di mano. Dopo tre ore e mezzo di dibattito che ha visto il susseguirsi di interventi mirati alle problematiche attuali di un territorio lasciato solo specialmente dalla politica, la serata si è conclusa con un niente di fatto, il  nome del tanto atteso coordinatore, o dei coordinatori, li sapremo forse a giochi fatti . Il prossimo raduno infatti è previsto per il 18 dicembre dopo il responso delle primarie che si terranno il 25 novembre prossimo. C’erano davvero tutti , presenti i sindaci, Gaetano Ferrari di Sala Consilina, Tommaso Pellegrino di Sassano, Sergio Annunziata di Atena Lucana, Paolo Imparato di Padula, Raffaele Accetta di Monte San Giacomo, Nicola Pica sindaco di Sant’Arsenio, Michele Caggiano sindaco di Pertosa, c’erano i coordinatori di circolo, c’erano Vittorio Esposito, Gaetano Arenare, Antonio Calandriello, e tanti altri personaggi di spicco del PD del Diano. Assente per motivi familiari Attilio Romano sindaco di Casalbuono. La serata doveva decretare il nome o i nomi dei VIP del Territorio, ossia incoronare il coordinamento che in teoria dovrebbe trascinare un partito che non esiste. I lavori sono stati aperti dal segretario provinciale Nicola Landolfi che in una lunga relazione durata più di 30 minuti, ha evidenziato le problematiche del comprensorio, mettendo in risalto l’esigenza di unità che sembra essere venuta meno negli ultimi anni. “Occorre coordinarsi per portare avanti un discorso di concretezza che possa fungere da deterrente alle tante problematiche che assillano il Vallo di Diano – dice il segretario Landolfi, – quindi il coordinamento che andremo a formare questa sera sarà il punto di riferimento per un dialogo politico che a breve tempo dovrà combattere in maniera propositiva l’inezia che stagna e che rende vulnerabile il Vallo di Diano da predatori senza scrupoli.- Parole sante, ma che nella fattispecie, restano parole. Seduto accanto a Landolfi, l’onnipresente consigliere Regionale Donato Pica e Il responsabile del comitato di zona nonché membro della segreteria provinciale Nello Mastursi. Tanti gli interventi da parte dei presenti, un unico comune denominatore, “ La mancanza di un partito, il depauperamento continuo del territorio, l’esigenza di agire in azione comune e mirata per lenire tali problematiche”. Tante belle parole, tutto sembrava incastrarsi, tutti d’accordo. La discussione però è continuata per tre ore e mezzo, alimentata volutamente quasi a tergiversare sulla causa che  teneva unita l’assemblea “ l’elezione dei coordinatori “. A fine serata, dopo che la maggior parte delle persone scocciate e demoralizzate aveva lasciato l’aula, Landolfi consultatosi con Donato Pica, alzandosi in piedi dice “ Non ci sono le condizioni per eleggere il coordinamento,mancano molte persone, e mancano i criteri di votazione, meglio attendere qualche settimana”. Come volevasi dimostrare. L’ennesimo incontro per salvare la faccia, l’ennesimo bluff di un partito che tergiversa intorno ai problemi senza affrontarli in maniera diretta. Tattica, strategia, fatto sta che la gente comincia a non credere più, dando fiducia ai vari Grillo, forse Renzi, che all’apparenza sembrano immacolati da ogni collusione. Se ne discuterà dopo le primarie dunque, sarà un Renziano o un Bersaniano, lo sapremo dopo il 25 Novembre. Il Vallo di Diano è diviso a metà, Tommaso Pellegrino, Sergio Annunziata, Attilio Romano, e tante altre persone seguono la scia del sindaco Rottamatore, gli altri sindaci seguono la rotta Bersani sponsorizzato dal sindaco di Salerno e patron della segreteria provinciale Vincenzo De Luca. L’unico incerto sembra essere il sindaco di Sala Consilina deciso a non appoggiare ne l’uno ne l’altro. Una sfida tra poveri dunque che renderà ancor più marginale la posizione del Diano, incapace di reagire raggirato dai soliti noti che con stile ed eleganza riescono ad imporre il loro volere. Una nota dolente amplificata anche dallo show in sala del sindaco di Padula Paolo imparato che ha destabilizzato gli animi ma che ha almeno solcato un sorriso sulla bocca dei presenti. Insomma ennesima fumata nera, ennesima prova di potere da parte di una classe dirigente che umilia il vero significato della parola “ politica”

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