La Bce taglia nuovamente i tassi

 Filippo Ispirato

Nella riunione mensile di politica monetaria il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso, dal prossimo 8 Maggio, di abbassare dello 0,25% i tassi di interesse, dopo l’ultimo taglio avuto a Luglio dell’anno scorso. Di quali tipologie di tassi si parla quando si fa riferimento alla BCE? Si fa riferimento al tasso di rifinanziamento principale, sceso allo 0,50%, quello sui depositi che rimane allo 0% e quello di rifinanziamento marginale, che viene ridotto addirittura di 0,50 punti, arrivando a quota 1,00%. Quello che interessa maggiormente i consumatori e tutto il sistema produttivo ed aziendale è il tasso di rifinanziamento principale, che rappresenta il tasso di interesse con cui la BCE presta il denaro alle altre banche. Con questo ennesimo taglio dei tassi, il livello più basso mai registrato dalla nascita della moneta unica, si vuole incentivare la richiesta di prestiti alla banca centrale europea da parte delle banche, che a loro volta avranno liquidità a prezzo più basso che potranno concedere sotto forma di prestiti e mutui ai loro  clienti, aziende o risparmiatori privati, ad un tasso di interesse più basso. Queste misure, come dichiarato da Draghi dal quartier generale della Bce a Francoforte, serviranno a sostenere l’economia dell’Eurozona nei prossimi mesi, e verranno affiancate ad altri stimoli messi in atto dalla Banca Centrale Europea attraverso il prolungamento delle aste che forniscono liquidità  illimitate a scadenza trimestrale per i paesi membri in difficoltà fino alla prima metà del 2014. Sarà poi necessaria, continua il presidente Draghi, anche un insieme di riforme strutturali all’interno dell’Unione Europea per agevolare l’uscita dal ristagno economico e dalla recessione. La decisione di abbassare i tassi dopo nove mesi dall’ultimo taglio è giustificata dalla mancata ripresa dell’economia dell’Eurozona, acuita anche dalle difficoltà impreviste di Cipro, Slovenia e della Spagna, il cui tasso di disoccupazione è arrivato lo scorso mese al suo massimo storico, toccando quota 27,6%. L’auspicio delle autorità di politica monetaria europea è che queste misure possano fungere da stimolo per l’economia dell’Eurozona, e che soprattutto con un livello di tassi di interesse più bassi si possa in qualche modo allentare la stretta creditizia in corso in alcuni paesi membri, quali Spagna ed Italia, che è una delle cause principali della crisi in corso. Ovviamente, a latere delle indicazioni sulle previsioni economiche, è importante sottolineare che, nell’immediato per i risparmiatori un taglio dei tassi si tradurrà in una diminuzione del costo delle operazioni di finanziamento a tasso variabile, soprattutto se tale riduzione garantirà anche un livello contenuto del tasso Euribor, che è il tasso di riferimento per i mutui per acquisto casa a tasso variabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *