Medio Oriente: allarme penuria di acqua

da Antonio Mastrandrea

Tutta la zona del Medio Oriente risente di una forte scarsità di acqua, causa di conflitti e guerre sanguinose che hanno segnato la storia dei paesi dell’area. Uno studio pubblicato nel febbraio scorso rivela la situazione allarmante delle attuali riserve di acqua dolce dell’area, che sarebbero in sensibile diminuzione. Elaborato secondo i dati ricavati da satelliti della NASA, il documento spiega che i bacini di Tigri ed Eufrate, i due grandi fiumi storici che rendevano fertile la Mesopotamia, stanno subendo la seconda più rapida perdita di acque dolci che sia registrata sulla terra, dopo quella verificatasi in India. I ricercatori hanno lavorato per due anni su un’ampia zona che si estende per 754 mila chilometri quadrati , ricoprendo parte della Turchia, della Siria e dell’Iraq, fino ai territori dell’Iran e dell’Azerbaidjan. Secondo i dati riportati nello studio, tra gennaio 2003 e dicembre 2009, questi territori hanno assistito alla lenta scomparsa di 143,6 chilometri cubi di acqua dolce, la cui causa è imputabile principalmente all’abbassamento delle falde freatiche dovuto al pompaggio intensivo di acqua. La situazione è allarmante in una regione già messa fortemente sotto stress dalla penuria di acqua e che, nonostante una svariata gamma di progetti messi a punto per ovviare al problema, assiste giorno per giorno alla diminuzione della risorsa vitale per eccellenza.

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