Guariglia/1: un omicidio evitabile ?

Aldo Bianchini 


 

SALERNO – Senza andare troppo indietro con la mente è sufficiente fermarsi al giorno di cinque anni fa in cui Vincenzo Salvo aggredì sul lungomare di Salerno (nei pressi Piazza della Concordia) il malcapitato 73enne Mario Casolaro e lo scaraventò giù sugli scogli dove trovò la morte (era il 14 novembre del 2009) per capire come sia possibile evitare delitti inutili. Quello di Casolaro fu un delitto inutile ed evitabile, quello della povera Maria Pia Guariglia è stato un delitto inutile ed evitabile, pur nella sua assoluta drammaticità e nefandezza. Entrambi gli omicidi sono maturati ad opera di individui-assassini affetti da gravissime turbe psichiatriche facilmente diagnosticabili e facilmente isolabili da contesti più generali e difficilmente trattabili tutti insieme allo stesso modo ed allo stesso livello di intervento terapeutico. Guai se pensassimo e portassimo avanti la tesi che tutti i soggetti affetti da “turbe psichiatriche” prima o poi uccidono, avremmo le nostre strade piene di cadaveri. Ci sono, quindi, casi molto specifici e molto rari (fortunatamente !!) sui quali è possibile ed è doveroso intervenire sempre e comunque, anche dilatando i tempi di ricovero sia presso strutture pubbliche che private. Seguirò questo caso allontanandomi dalla cronaca degli avvenimenti, quella la lascio volentieri a tanti colleghi che la fanno compiutamente e molto bene. Cercherò di capire se nel determinismo dell’evento delittuoso che ha colpito la povera Maria Pia Guariglia ci sia stata qualche negligenza ovvero qualche personale responsabilità degli operatori sanitari del settore o se, anche in questo caso specifico, la colpa è da addebitare solo e soltanto al “sistema sanitario nazionale” che ormai fa acqua da tutte le parti e non solo per colpa di chi lo gestisce. Posso sbagliarmi ma ho avuto la sensazione che la totale generalità della stampa abbia alzato (forse involontariamente o solo per assenza di specifiche professionalità !!) una sorta di barriera protettiva nei confronti degli operatori sanitari ed abbia sparato “alzo zero” tutte le sue cartucce in danno del “sistema sanitario nazionale” dimenticando che lo SSN è un “mostro acefalo” che può stanziare e legiferare ma che certamente non può entrare nel merito dei casi specifici per i quali sono delegati gli uomini, cioè coloro i quali sono chiamati a governare, gestire e dirigere il nostro sistema sanitario nazionale. Io parto ovviamente dall’assunto che il “caso Guariglia” è in assoluto un caso specifico, così come lo era il “caso Casolaro” di qualche anno fa. A conferma di questa teoria  c’è stata subito la discesa in campo degli uomini, di quegli uomini che gestiscono, governano e dirigono la “sanità mentale” pubblica sul nostro territorio; ovviamente ed immediatamente sono stati tutti trascinati, enfatizzati e pompati nella giusta misura dalla stampa che ha come obiettivo quello di vendere più copie dei giornali e di acquisire più telespettatori al suo attivo; il resto conta veramente molto poco. Chi sono questi uomini ? è presto detto: Giulio Corrivetti (dirigente provvisorio dell’ Unità Operativa di Salute Mentale – UOSM), Antonio Zarrillo (dirigente medico UOSM) e Davide Amendola (responsabile servizio psichiatrico). Qualcuno ha chiamato in campo anche Paolo Crepet (noto psichiatra di “Porta a Porta”), ovviamente sempre nella speranza di fare ascolto e vendere di più. Crepet, comunque, nonostante la sua aria scanzonata e salottiera, un messaggio, anzi un’accusa precisa, l’ha lanciata e come quando avvalora l’ipotesi di una grave responsabilità a carico di qualcuno per avere dichiarato o scritto che <<il paziente nutriva un pensiero paranoide tale da alterare l’esame di realtà e polarizzarsi su vissuti di minaccia ovvero su percezione di ostilità altrui non corrispondenti alla realtà>> che equivale (sono parole di Crepet !!) a come se avesse scritto e certificato che Lino Renzi (questo è il nome del presunto assassino) sicuramente avrebbe ucciso qualcuno nel giro di poco tempo. Probabilmente neppure l’autore di quell’articolo (Il Mattino del 24.07.13) si è reso conto della bomba che Crepet gli ha messo in mano, tanto è vero che nella restante parte dell’intervista non infila il coltello nella piaga e non chiede più nulla sullo specifico argomento. Ma se qualcuno ha scritto una cosa del genere chi è questo qualcuno ? L’attento PM Maria Carmela Polito, alla quale è stato affidato il caso dalla Procura di Salerno, farebbe bene a partire da questa domanda per capire chi ha scritto una cosa del genere, non fosse altro che per chiedergli conto e ragione anche in considerazione del fatto che poi il Renzi è stato lasciato solo ed abbandonato a se stesso, nonostante le continue lamentele dei vicini di casa. Prima di andare avanti è utile un consiglio ai tre medici che fino ad oggi, più di tutti, hanno parlato nel malcelato tentativo di difendere l’apparato che loro stessi dirigono e per deviare ogni disservizio sul SSN che non funziona più anche per via dei tagli alla sanità pubblica. In questa fase, forse è preferibile il silenzio, perché in definitiva il sistema anche se marcio può e deve funzionare almeno nei casi specifici, e questo di Maria Pia Guariglia è un caso specifico. E se il SSN non ha funzionato è certamente colpa di qualcuno !! E’ necessario, comunque, andare per gradi e ripartire dal comunicato stampa diramato dall’ASL per conto del dr. Davide Amendola, un comunicato che mi è apparso subito tardivo e carente; manca qualcosa che potrebbe portare ad individuare una qualche responsabilità a carico di qualcuno. Per non farla troppo lunga ci sono due fatti importanti sfuggiti alla stampa; il primo riguarda una segnalazione fatta da un medico la sera del 18 luglio all’ UOSM; il secondo riguarda la clinica di cura “La Quiete” che Amendola nasconde sotto l’indicazione generica di “una casa di cura psichiatrica accreditata del territorio”. Ma che cosa è accaduto la sera del 18 luglio e, soprattutto, che cosa è accaduto nella casa di cura La Quiete ? Sono due fatti fondamentali per questa inchiesta giornalistica, due fatti che provvederò a svelare nelle prossime puntate.

2 thoughts on “Guariglia/1: un omicidio evitabile ?

  1. Caro Bianchini
    Ottimo articolo. Ne. Condivido pienamente il contenuto. Anzi, ti confesso che è un’ottimo spunto di riflessione. In realtà le cose stanno perfettamente come le descrivi. La verità è di difficile interpretazione e servirebbe un richiamo ai valori ed una pratica terapeutica orientata sui valori e non su di uno stile difensivo. Ma io credo veramente che il SSN debba stare dalla parte dei malati, delle famiglie e non degli operatori. Ci sarebbe da chiedersi come mai in città il maggior numero di questi caso, ma questa è un’altra storia e di difficile disamina.
    Grazie della sensibilità con cui hai toccato la materia.

    1. In onesta’,Ritengo che il problema tra operatori e “clienti” e famiglie vada letto in un quadro diverso da quello descritto qui sopra.A me pare che ognuno venga rappresentato Vittima di una Figura Interna Fallica che chiamo Super Io o Falso Dio.Tutti vittime e denuncianti in Italia:).Scrivere si dovrebbe fare di piu’,in soldoni significa allontanarsi dalla realta’ e lamentare o denunciare una realta’ allo stesso tempo significa allontanarsi da cio’ che e’ e spostare il problema in un tempo x,xon un anancasmo di settore ben collaudato e utile a mio avviso.Probabilmente l’Assetto psichico dell’Operatore non permette di essere ben consapevole dell’Evento “Psicosi” fuori dallo sguardo di “Osservatore”.Mi sembrate il Genitore Osservante descritto nel Rispecchiamento di fonagy letto solo in chiave di Dasein,ovvero dover essere.E’ vuoto!Se vi fosse l’interiorizzazione di un Padre che vede emotivamente l’altro e se stesso,vedreste che di fatto la Psichiatria e’ una sostituzione della Politica,una sublimazione sociale prigioniera della Mente Egoica.Ritengo per esperienza personale che l’approccio alla sofferenza o meglio all’Ignoranza della Mente,vada letto in un quadro di riabilitazione interno del malato che deve sforzarsi di affrontare il Mostro xhe ha dentro.E’ un deficit di visione,tutto qui.Lo psicotico funziona perfettamente ma ha una messa a fuoco oggettuale che non coglie l’Insieme.Il Nevrotico che poi e’ l’Uomo comune utilizza lo stesso schema in un sonno che chiamo Mente ma non viene trattato perche’ socialmente inseribile.Il dato curioso e’ che ci sono malati chd curano malati.Solo con una mentalizzazione che veda emotivamente l’Altro,il Servizio Sanitario potrebbe aiutare noi familiari.Io sono alle prese con un borderline che ha una difesa paranoidea ma non ho riscontrato alcuna relazione emozionale nel servizio Sanitario,indipendentemente dall’aspetto formale delle cose(che non funzjonano).Direi che dal mio punto di vista c’e’ una ignoranza enorme proprio dove non te l’aspetti:nello psichiatra.Denunciare carenze a che serve se Tu medico a xontatto con Me familiari risulti esterno?Affronterai con quello sguardo sempre da una angolazione non umana un problema davvero complesso che chiamo Ignoranza su cosa si E’ per davvero.

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