Comunali 2016: PSI, la terza via (aperta e chiusa) di Ler e Amatruda !!

Aldo Bianchini
SALERNO – Metti due giovani giornalisti assieme e il gioco è fatto, anche quello di far rinascere dalle ceneri il vecchio Partito Socialista Italiano, quello del 33% a Salerno città. Roberto junior Ler è un giovane giornalista rampante, ha scalato in fretta (forse troppo in fretta !!) alcune mete importanti passando rapidamente da esperienze con giornali minori fino a “Il Mattino”; ma bisogna dargli atto che è sicuramente bravo. Gaetano Amatruda, anch’egli giovane giornalista rampante ma con sulle spalle qualche esperienza significativa come quella di essere stato per cinque anni il portavoce dell’ex governatore della Campania on. Stefano Caldoro. Il primo, Ler, mi è da sempre particolarmente simpatico e proprio per questo colgo l’occasione per metterlo in guardia contro i pericoli nascosti di questo mestiere disposto a darti la prima pagina oggi, ma anche ad affossarti domani (difatti nella vicenda che racconto è stato subito sostituito). Il secondo, Amatruda, è stato il mio allievo preferito e di lui non posso dire che bene, anche se in questa ultima fase regionale mi ha deluso, e non poco, sul piano squisitamente personale. Insomma, metti assieme due giovani giornalisti rampanti ed il gioco sembra essere fatto, ho scritto all’inizio utilizzando il termine “sembra”; difatti non è così, ci vuole ben altro per ridare fuoco alle polveri del vecchio, compassato, storicizzato e sepolto PSI di craxiana e contiana memoria.
Mi sembra più un giochetto da ragazzi per tenere in prima pagina una notizia priva di ogni fondamento che un’operazione partorita dopo lunga e meditata gestazione (non me ne vogliano Ler e Amatruda se la penso così !!). Non so se i nomi che stanno riaffiorando (Carmelo Conte, Aniello Salzano, e la stessa Rita figlia di Giordano) appartengono ormai al passato e, con buona probabilità non rappresentano più niente per questa Città se non un lontano, nostalgico e sbiadito ricordo.; neppure l’amicizia tra i due giornalisti e l’ex vicesindaco Fulvio Bonavitacola e l’attuale sindaco f.f. Enzo Napoli può portare un qualche beneficio alla restaurazione di un partito che non c’è più. Addirittura sono vecchie e stracotte anche le proposte progettuali che Amatruda avanza dalle pagine de Il Mattino: destinazione futura della città tra turistica – commerciale o industriale, il futuro dell’area metropolitana, le strategie per l’occupazione, le infrastrutture e la viabilità; non sono altro che vecchi stereotipi da amarcord che vengono gonfiati e sgonfiati alla bisogna da chi ha interesse a gonfiare o sgonfiare sull’onda di specifiche contingenze. Da giovani, quali sono Ler e Amatruda, mi sarei aspettato piuttosto qualche idea nuova, geniale e rivoluzionaria; macchè tutto nell’ottica di uno stanco e rituale ritorno al passato. Un passato che del resto è stato macinato, polverizzato e gettato al vento (giustamente o ingiustamente, giudicherà la storia) dall’imperiosità di Vincenzo De Luca che è riuscito non solo a distruggere “le chiancarelle” ma anche ad imporre in maniera egemonica il suo modo di vedere il futuro della città; altro che “Salerno, città possibile” dei bei tempi di Enzo Napoli con discussioni infinite ed improduttive. Ma i due giovani e rampanti giornalisti confondono anche due fatti assolutamente antitetici: la fedeltà alle origini socialiste e la fedeltà a De Luca. A parte il fatto che io personalmente non sono più tanto convinto della presunta vicinanza a Vincenzo Giordano di Enzo Napoli (prova ne è che da capo staff di De Luca non ebbe il coraggio di venire alla presentazione del mio libro su Vincenzo Giordano, fatto questo che la dice molto lunga sulla capacità di De Luca di scegliere e terrorizzare i suoi presunti fedelissimi) e neppure della sua incrollabile fede socialista, tanto è vero che a poche ore di distanza dall’uscita dei due giornalisti ha decisamente smentito ogni e qualsiasi suo coinvolgimento nella vicenda ed ha bocciato anche la sola idea di far rinascere il PSI a Salerno. Capisco che il solo accenno benevolo poteva esporlo subito al rischio di immediata estromissione non solo dalla poltrona di sindaco f.f. ma anche da qualsiasi gioco per la scelta sulla futura candidatura per le comunali del 2016, ma se uno è socialista lo è sempre e fino in fondo, e non un giorno si e l’altro no. Un po’ avventati i due giovani cronisti nello scegliere la figura di Enzo Napoli come riferimento per l’eventuale ricongiunzione di tutti i socialisti sparsi un po’ dovunque dopo il disastro di tangentopoli; forse non si sono resi conto (da qui la immediata sostituzione di Ler !!) che così facendo avrebbero potuto mandare in crisi l’apparato intorno a De Luca, un apparato che si regge su un filo di rasoio. Loro non ricordano, ma Enzo Napoli non è mai stato una figura di spicco nella vita pubblico-politica salernitana ed ha sempre vissuto di luce riflessa; con un’abilità particolare, quella do scomparire alle prime difficoltà per poi riapparire sotto altre spoglie. Lo dice la storia, non io. In questi giorni mi è piaciuto l’intervento misurato di Enzo Maraio, non mi è piaciuta l’uscita di Rita Giordano; ma di questi argomenti scriverò nel prossimo articolo, nell’attesa di sviluppi che secondo me non arriveranno. La terza via, indicata da Ler e Amatruda, è stata aperta e chiusa nel breve volgere di un paio di giorni.

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