Comunali 2016: la corte di Vincenzo e la reazione di Horace


Aldo Bianchini

SALERNO – Conosco fin da bambino il consigliere comunale Horace Di Carlo, conosco benissimo le sue esplosioni caratteriali, così come conosco benissimo la sua estrema lealtà e professionalità; nel dna di Horace c’è una educazione profonda connessa all’innato rispetto della parola data che gli impone, quasi come se fosse un’esigenza di vita, di lanciarsi a capofitto anche nel variegato mondo della politica dove ogni agguato o ogni tradimento, come ogni delusione, è possibile ed è dietro ogni angolo. La fregatura in grande stile che Horace ha beccato, suo malgrado, dal nebuloso mondo del “sistema di potere deluchiano” è, se vogliamo, anche un po’ colpa sua; in pratica è come se fosse andato di persona a cercarla questa batosta politica. Ma ha le spalle forti, Horace, e sicuramente saprà districarsi al meglio in questa stagione pervasa, comunque, dalla febbre delle elezioni comunali del 2016. Tutti in campo e tutti disposti a dire tutto ed il contrario di tutto. Horace, almeno in questa fase, paga lo scotto di essersi immolato tout court sull’altare di Vincenzo De Luca ed ora, giustamente, si è “incazzato”, ma badate bene non perché non ha avuto l’assessorato ma esclusivamente perché ha visto andare in frantumi il disegno che aveva immaginato ed anche perché ha constatato che la sua lealtà nei confronti del kaimano non è stata tenuta nella minima considerazione. Horace, forse, si aspettava una risposta, in termini politici, degna dell’impegno profuso in questi ultimi anni nel sostenere l’azione deluchiana in più campi del variegato sociale salernitano. Sul suo futuro politico, Horace, è molto chiaro, si autosospenderà dal gruppo e continuerà ad assicurare il suo appoggio ma come indipendente. La querelle, comunque, non mancherà di riservare altre sorprese che potrebbero venire anche dall’improbabile incontro con De Luca che lo stesso Di Carlo ha chiesto con forza. Dovendo dare un giudizio o anche una semplice valutazione dell’accaduto potrei dire che i consigli non pagati non sono mai ascoltati. In che senso ? Nel senso che più di una volta ho suggerito ad Horace di non sacrificarsi anima e corpo in favore di De Luca perché il kaimano riesce sempre ad azzeccare le mosse vincenti nella scelta dei suoi più stretti collaboratori, anche quelli che all’apparenza non sono annoverabili nel “mazzo di carte” dei papabili; e lui, Horace, non solo non rientrava in questo mazzo di carte ma, sempre a mio avviso, è stato solo manovrato approfittando della sua genuina lealtà. Questa peculiarità, unica nel mondo politico, ha consentito a De Luca di sopravvivere anche oltre le tempeste giudiziarie violentissime che gli sono piovute sul capo, figurarsi quando si tratta di scegliere qualche assessore o qualche consigliere; tanto tutti gli dovranno offrire fedeltà assoluta anche a costo di mortificare le rispettive capacità professionali e di calpestare la propria dignità. Lo abbiamo visto tante volte in questi anni e lo vedremo ancora. Il sistema di potere deluchiano, in definitiva, si fonda proprio su questo assioma che è costituito dai due elementi fondanti della grande fedeltà e della poca dignità. E mentre infuria la polemica tra alcuni consiglieri di maggioranza si fa largo nuovamente l’ipotesi della candidatura di Fulvio Bonavitacola a sindaco di Salerno. Sicuramente c’è qualcuno o qualcosa che spinge in questo senso ma, come ho più volte scritto, Bonavitacola non diventerà mai sindaco di Salerno innanzitutto perché non lo vuole Vincenzo De Luca. Non fatevi ingannare dal fatto che lo ha scelto come suo vice in regione; l’ha fatto solo per tenerlo vicino e per impedirgli di crescere nell’immaginario collettivo dell’elettore medio salernitano. Bonavitacola è una manovra diversiva, non fa parte di quel “mazzo di carte” di cui sopra perché ha cervello e dignità propri e non è assolutamente fedele alle scelte deluchiane, o quanto meno non lo è come vorrebbe De Luca. Figurarsi se lo farà sedere sulla poltrona che il kaimano ama oltre ogni dire. Comunque vedremo, in politica tutto è possibile. Sul suo futuro politico Horace Di Carlo, dopo l’annuncio di annoverarsi tra gli indipendenti, non ha ancora deciso, almeno fino ad oggi.

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