il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Gli alberi di Splò: dal premio alla carriera artistica alla … prima personale

Marilena Mascolo

SALERNO – Quando l’arte è arte e non è acqua è necessario inchinarsi e zittire. Qualsiasi parola potrebbe incrinare ed inquinare quell’immagine assolutamente luminosa che l’artista porta innanzitutto con se sul piano fisico e relazionale, una luminosità che riesce poi a trasfondere nelle “sue opere”.

            In moltissime recensioni viene definita “la donna degli alberi”, per me invece è “la signora degli alberi”; il suo nome è semplicissimo: SPLO’, al secolo Loredana Spirineo. Nata d’improvviso dal nulla, è sbocciata in un panorama artistico molto difficile ed in esso ha fermamente piantato le sue radici e, come i suoi alberi, cerca l’espressione migliore, la ramificazione più giusta, la pennellata d’autore per esprimere tutta la sua carica emotiva, anche erotica se vogliamo ma sempre con un garbo ed una intellettuale intelligenza, tale da farla apparire, se possibile, ancora più viva, luminosa, presente, affascinante ed avvolgente, proprio come i suoi alberi dai quali riesce a tirare fuori la linfa vitale per andare avanti e superare ogni tipo di ostacolo.

            Perché gli alberi ?, semplicemente perché negli alberi Splò coglie il senso protettivo, quasi materno e/o paterno che essi promanano verso il mondo esterno con la loro “spiritualità riproduttiva”; semplicemente perché negli alberi trae la forza per stabilire un rapporto cruciale e profondo con la vita e con la gente; semplicemente perché dagli alberi e negli alberi Splò prende e riceve selezionando l’intensità dei messaggi, le insofferenti adulazioni, la pastosità dell’olio e le sue morbidezze espressive intrise di affascinanti essenze e odori intensi che ritrova, poi, nell’acrilico, nelle tempere, nei pastelli, nei carboncini. Ma io non sono una critica d’arte e mi limito al mio ruolo di giornalista che deve osservare, elaborare e trasportare sulla carta tutte le sensazioni che ogni opera di Splò riesce a far penetrare nell’immaginario collettivo.

            E’ entrata  in punta di piedi in un mondo non suo anche se sempre sognato; l’arte l’ha accompagnata fin da bambina, e nonostante i contrasti e la poca disponibilità di mezzi  è esplosa proprio con gli alberi anche se non disdegna il legno, la ceramica, il rame e tutti gli altri materiali che ritiene  utili al compimento della sua espressività.

            Gli alberi, però, sono i suoi capolavori e nella loro trasposizione pittorica riesce ad evidenziare anche le varie prospettive (manco fosse un architetto !!), fino al punto da renderli quasi come materia vivente; ecco è proprio questo che distingue gli alberi di Splò dai tanti altri alberi che vediamo, disegnati, in giro per le mostre artistiche. Gli alberi non sono mai fermi, né taciturni o immobili, essi rappresentano la vita in tutte le sue sfaccettature, e Splò riesce a coglierne, dalle varie angolazioni, tutta la loro potenzialità espressiva per rappresentare un ricordo, un momento di vita, una storia, un sogno ma anche la previsione del futuro. Splò non dipinge semplicemente un albero, lo analizza, lo idealizza, fino a materializzarsi al suo interno in una specie di viaggio senza fine nella circolazione linfatica della pianta che va dal profondo nero del sottosuolo alla cocente luminosità che spicca il volo verso il cielo.

            A pochissimi anni Splò è sulla scena ma ha già incantato tutto e tutti nell’ottica di un punto fermo, quasi come un’aurora, nella nascita e nella crescita di un artista che non deve mai forzatamente venir fuori da una scuola o da una posizione ereditaria come accade per molte altre professioni; l’artista sboccia all’improvviso quando è veramente artista e le sue opere sono pennellate d’autore. Splò è un’artista a tutto tondo e la sua bellezza quasi angelica trascende dall’espressività della sua figura artistica e, pur essendo una bella donna, riesce addirittura a nascondersi dietro i tronchi o i rami dei suoi alberi; Splò come persona fisica c’è e non c’è, appare e non appare, riesce ad esserci anche senza esserci. Questo è un dono particolare che gli artisti puri hanno.

            Nel titolo ho scritto del “premio alla carriera artistica”; certo, Splò pur essendo esplosa da poco ha già un passato ed è per questo che qualche settimana fa è stata premiata nell’ambito di una grossa rappresentazione artistica svoltasi nei saloni del Grand Hotel di Salerno; ed è per questo che venerdì sera 6 ottobre 2017 ha aperto la sua “prima mostra personale” (6/10-8/10/17) nell’accogliente Polo Nautico sommersa da un tripudio di centinaia di visitatori tra i quali, badate bene, moltissimi artisti salernitani, nel segno di una naturale affabilità ed umiltà che Splò riesce a riversare su chi la circonda e l’applaude con molta sincerità.

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