il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Elezioni 2018: Di Lorenzo, la ricreazione e la passione per i balconi e … il monito di De Luca !!

Di Aldo Bianchini

SALERNO – Che il balcone piaccia a molti per esternare il proprio potere e’ un fatto assolutamente scontato. Che venga usato anche per scaricare le varie frustazioni cui la vita ci espone e’ un fatto non tanto usuale. Il balcone e’ stato ed e’ uno strumento esclusivo a simbolo del potere, per questo piace a tutti.

Anche il famoso “Fonz a patana” negli anni venti si esibiva da un balcone di Piazza Portanova per declamare i suoi sconnessi discorsi ed ottenere un osanna quasi ridicolizzante dalle gente che si divertiva nel sentire le sue “apodittiche farneticazioni”.

In un tempo molto piu’ recente nella stessa Piazza Portanova si e’ esibito spesso il mitico prof. Sabino Rinaldi con la sua altrettanto mitica “striscia la sporcizia” che negli ultimi tempi,prima che il prof morisse, richiamava nella piazza pochissimi spettatori. Segno evidente del declino delle sue ramanzine a tutti i politici.

Mancava un balcone a Piazza Amendola, meglio se del Comune; a riparare la mancanza ci ha pensato l’ing. Alberto Di Lorenzo, quando la notte di capodanno si e’ esibito in un selfie clamoroso dal balcone del Comune di Salerno in compagnia di amici per una serata speciale da trascorrere all’interno di una struttura pubblica al fine di assistere indisturbati al concerto di Fiorella Mannoia.

Anche questa, se vogliamo, e’ una plastica esibizione del potere in barba ad ogni regola di etica comportamentale; soprattutto quando si sa che il capo non c’e’, cosi’ come e’ accaduto la sera dello scorso capodanno in Piazza Amendola con l’assenza inusuale dell’ex sindaco e attuale governatore. Questo, forse, avra’ spinto ad abbandonare qualsiasi freno inibitorio e ad esibire il proprio potere.

In verita’ i balconi e le finestre del Comune sono stati da sempre una meta ambita a dirigenti, funzionari e impiegati, non per fumare la classica sigaretta ma per, appunto, assistere alla chetichella alle varie manifestazioni che da sempre si svogono in Piazza Amendola; e questo in tutta sincerita’ non e’ mai andato giu’ ai salernitani con la testa sulle spalle.

Oltretutto questa sfrenata passione per i balconi e le finestre del Comune allarmo’, anni fa, lo stesso Vincenzo De Luca forse proprio per quello che sto scrivendo; i balconi e le finestre vanno certamente usati ma, come per il Gonfalone del Comune, il suo utilizzo deve essere sancito da regole precise in ccasione di avvenimenti pubblici.

Per questo motivo nel corso del pomeriggio della sua rielezione a sindaco di Salerno, anno 2006, l’attuale governatore dal palco installato in Piazza Amendola per il suo ringraziamento alla citta’ pronuncio’ la famosa frase “E’ finita la ricreazione” riferendosi ai numerosi dirigenti, funzionari e impiegati che erano sui balconi ed alle finestre del Comune per seguire agevolmente ed alla chetichella la cerimonia di ringraziamento. Da ottimo politico e da grande comunicatore, qual e’, De Luca aveva capito subito che doveva offrire alla folla accorsa in piazza la testa di tutti quei dipendenti pubblici (perche’ tali sono i dirigenti, i funzionari e gli impiegati) che in quel momento stavano offrendo una squallida manifestazione di potere, spicciolo ma pur sempre potere. E la folla, abilmente condizionata nel suo immaginario dalle parole dell’uomo forte, rispose subito in maniera osannante in favore del sindaco e platealmente denigrante contro quei poveri cristi che si erano affacciati sperando di fare cosa buona per il capo.

Non so se negli anni successivi l’ex sindaco abbia curato questo aspetto della complessa immagine del Comune, penso di no. Altrimenti il suo fedelissimo dirigente non si sarebbe mai permesso di esibirsi, come ha fatto, dal balcone del Comune in compagnia di parenti e amici e per guardare, forse, dall’alto il figlio Roberto del suo capo indiscusso mentre appariva in sostituzione del padre sul palco per gli auguri di rito.

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