Elezioni 2018: Conte e la vecchia politica dei ricordi !!

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini

 SALERNO – Il 29 dicembre scorso ho scritto e pubblicato un articolo con il seguente titolo: “”Elezioni 2018: la lettera di Conte a De Luca”” che ha, come previsto, suscitato un certo scalpore ed ha indotto il lettore “Mario” a commentare a modo suo la vicenda.

          “”Prima di tutto, carissimo Direttore, i migliori Auguri per un anno SPLENDIDO, come merita Lei e la Sua Creatura, Il Quotidiano. A volte la vita costringe a lunghi silenzi , ma anche i “silenzi” parlano tra persone che si stimano e io La stimo moltissimo. Fatti questi doverosi e desiderati, preamboli veniamo al commento. Carmelo Conte è stato e resta un Grande della Politica Salernitana, nessuno è volato più in alto di Lui, ma anche Lui ha commesso piccoli errori strategici, secondo il mio modesto punto di vista, e cioè accanirsi contro la Povera Democrazia Cristiana , preferendovi il PCI. Alla “Creatura”,……..il “Golem” Vincenzo, anche Lui ha dato il latte per farlo crescere , e il “mostro” è cresciuto divorando tutto e tutti: Sales, De Simone, Conte stesso, senza pietà e con cinismo cronometrico macchiavvelico (ricorda Mario De Biase?), ma non ho niente contro De Luca, che è un fuoriclasse della “Politica”, forse uno degli ultimi politici veri, che si è fatto le ossa e formato nelle sezioni, che conosce il territorio, sa dove comprare la “frittura di paranza”, ma tranne che “BRAVO”, non gli si può dire, onestamente niente di più. L’onorevole Carmelo, non ricorda le Sue crociate contro Francesco Curci, Pasquale Acocella, Vincenzo Casalino? Di che si lamenta? L’allievo ha superato il Maestro, e poi a volerla dire tutta a metterlo in un angolo, che chiaramente non può che stargli stretto, per uno come Lui che ha vissuti i fasti del Craxismo, non è stato Vincenzo, ma la storia di una parte invadente della Magistratura, che tirando fuori accuse infamanti e inverosimili, L’ha consegnato al triste destino del PSI nel suo insieme. Cade Craxi, Conte resta orfano. Nemmeno il sacrificio del Conte, novello Abramo, del figlio Federico sull’altare del nume Vincenzo è servito a sedare la pantoclastia dello stesso. Dovrebbe, anzi ne sono sisuro, che ha compreso che De Luca non regge il paragone e lo teme e non avrebbe mai e poi mai, consentito un ritorno in campo, sia pure per interposte persone. De Napoli, un altra cretura di Conte, si, Federico, assolutamente NO. Illustre Onorevole, purtroppo la riconoscenza non alberga nel regno di Vincenzo I, si deve rassegnare, questo passa il convento e Lei è stato scomunicato a divinis, per colpe mai commesse. Un affettuosissimo saluto. Lei di “Classe” ne ha da vendere, ma oggi viviamo in un mondo di mezzo, irremediabilmente liquido, dove galleggia chi ha un peso specifico poco o molto prossimo allo “O” assoluto. Mi consento un affettuoso saluto anche al Grande Direttore., congedantomi con un mini pensiero : “non sempre è il migliore a primeggiare, molte volte ,spesso, quasi sempre, primeggia il furbo, lo scaltro, il cinico”………….., e il Kaimano, da politico di razza lo è. Cordialmente””.

            Ho deciso di pubblicare per intero il commento di Mario che, pur se in alcuni punti non è condivisibile, descrive quasi perfettamente la situazione politico-giudiziaria che ha decapitato un’intera generazione politica, capeggiata all’epoca proprio da Carmelo Conte e Paolo Del Mese; una generazione che poteva davvero rilanciare lo sviluppo socio-economico ed occupazionale che è stato, invece, bruscamente bloccato da quelle frettolose inchieste giudiziarie delle quali ancora oggi si pagano gli effetti negativi.

            Questa, in sintesi, è la storia che, però, non c’entra assolutamente nulla con la politica che di tsnto in anto spolvera l’ex ministro Carmelo Conte che, piu’ che sorretta da un preciso progetto politico, mi appare spesso come una sorta di triste amarcord dei tempi che furono e che, come dice Mario, non torneranno mai piu’.

Lo dico in piena coscienza per essere stato con Francesco Curci quando Conte dominava brutalmente la scena politica degli anni d’orodel PSI e di essere stato forse l’unico giornalista salernitano ad averlo difeso a spada tratta quando ormai era caduto e non comandava piu’ niente. L’ho fatto convintamente e per questo sono schierato da sempre contro lo strapotere del kaimano (Vincenzo De Luca !!).

Gli errori strategici di Conte sono stati tanti, e’ difficile ricordarli tutti; tra i tanti e’ giusto ricordare i tradimenti degli uomini che lui riteneva essere suoi fedelissimi; lo hanno impallinato sul piano politico, giornalistico e giudiziario. Ma lui e’ andato avanti a testa bassa, senza guardarsi intorno, mortificando le giuste aspettative di chi gli era veramente fedele. E continua a farlo tranquillamente ancora adesso.

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