Don Marcello: dopo la resurrezione … la benedizione

Aldo Bianchini

 

SALERNO / CAMPAGNA – E’ proprio vero; da l’assoluzione che ha decretato la resurrezione civile e religiosa di Don Marcello Stanzione è arrivata anche la “benedizione” da parte dell’arcivescov0o di Salerno/Acerno S.E. Mons. Luigi Moretti che ha indirizzato al “curato di campagna” (così da tanti viene definito Don Marcello che opera prevalentemente in una parrocchia sita in una frazione del Comune di Campagna.

            Don Marcello, ovviamente, è tanto altro; a cominciare dalla sua grande passione divenuta nel tempo una vera e propria professione che ha proiettato il sacerdote al centro dell’attenzione nazionale ed internazionale essendo ritenuto l’angelologo più esperto che la Chiesa Cattolica italiana possa vantare tra quelli più bravi del mondo

            Don Marcello Stanzione è esperto non  soltanto della dottrina e della devozione agli Angeli, ma anche entusiasta comunicatore della necessità soprattutto nel mondo d’oggi, di riconoscere la presenza angelica tra noi.

            Ecco cosa gli ha scritto l’Arcivescovo dopo l’attesa assoluzione con condanna dei suoi denigratori:

  • Carissimo don Marcello, ho ricevuto copia della sentenza di condanna dei signori Daniele Francioni e Katia Mucciolo         con la quale è stata ristabilita la verità sulla tua integrità di vita nello svolgere il ministero sacerdotale. Come ti comunicai la mia fiducia confermandoti nel ministero di parroco allorchè fosti oggetto di offese calunniose, colgo questa occasione per riaffermare la mia piena stima nei tuoi confronti incoraggiando il ministero svolto con piena dedizione.

            Con amicizia e affetto.

            Luigi Moretti

 

            Ma cosa era accaduto a don Marcello, parroco di Santa Maria La Nova al quadrivio di Campagna; un bel giorno “don Marcello” viene accusato di aver violato, addirittura, il segreto confessionale, di aver ridotto quasi in schiavitù psicologica una coppia di coniugi (marito come autista e moglie come archivista in parrocchia), di averli costretti alla pratica del lavoro nero. Quasi cinque anni di inferno da quando nell’estate del 2014 alcuni quotidiani locali pubblicarono, pari pari, le denunce o meglio il lungo esposto che i due coniugi avevano inviato a S.E. Rev.ma Mons. Luigi Moretti, arcivescovo di Salerno. Poche pagine autografe che scaraventarono nello sconforto più assoluto un uomo di religione fino a quel momento molto rispettato, quasi venerato da un’enorme platea di fedeli. Il caso approda in tribunale dove, tra udienze drammatiche e rinvii mozzafiato si arriva ad una prima decisione assolutoria con il ribaltamento della situazione e con “don Marcello” che da accusato diventa accusatore; i due coniugi con provvedimento del giudice dr. Giovanni Paternoster vengono rinviati a giudizio unitamente al direttore responsabile di una nota testata giornalistica salernitana per sistematica e gravissima attività di denigrazione personale e religiosa in danno del parroco di Campagna. Il caso finisce il 29 gennaio 2019 quando il giudice dr. Giocoli condanna i sigg.ri Francioni Daniele e Mucciolo Katia alla pena di 2 mesi di reclusione ciascuno. Il Giudice salernitano condanna, inoltre, gli imputati, oltre che alle spese legali, al risarcimento dei danni (stabiliti in € 10.000) in favore di don Marcello Stanzione, che si era costituito parte civile nel processo ed era difeso dal penalista irpino avv. Almerigo Pantalone.

            Morte e resurrezione civile e religiosa nella vita sacerdotale di don Marcello, ora arriva anche la benedizione del massimo esponente della Chiesa salernitana che non esalta più di tanto il sacerdote di Campagna anche se palesemente molto soddisfatto per l’attestato di stime e fiducia che ha ricevuto; ma lui ha sempre continuato il suo ministero con tenacia e dedizione assoluta, deponendo la sua anima nelle mani degli Angeli sui quali ha scritto decine e decine di libri.

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