Gaspare Russo: le luci e la Corte !!

Aldo Bianchini

SALERNO –Nello studio dell’avv. Gaspare Russo (notissimo personaggio politico del lungo periodo che va dagli anni ’60 ai ’90, già sindaco di Salerno, presidente della Regione Campania, presidente della CCIAA e consigliere nazionale delle FF.SS.) per parlare questa volta di stretta attualità in merito alla notizia su “Luci d’artista, accuse della Corte dei Conti <appalti senza gare>”.

Presidente, come giudica questa vicenda delle Luci d’Artista sotto osservazione della Corte dei Conti ?

  • L’intervento della Corte dei Conti sulla vicenda sia pure limitato alle tre edizioni del 15/16 – 16/17 e 17/18 è sicuramente importante.

Perché è importante ?

  • Perché solleva una serie di problemi, del resto non nuovi, che erano stati sollevati nel recente passato anche da un mio intervento, pubblicato sul quotidiano “Cronache” in data 24 dicembre 2006 in occasione della prima edizione delle luci d’artista. Non si tratta di essere pro o contro questo genere di iniziative. Come ha fatto rilevare la Corte dei Conti, relativamente alle ultime tre edizioni prima di quella 18/19, sotto la lente di ingrandimento sono state poste non soltanto le procedure autorizzative ritenute illegittime, ma il danno erariale derivato valutato in 850mila euro. Il costo complessivo secondo la valutazione della Corte dei Conti per le tre edizioni suddette è stato stimato in circa otto milioni e mezzo di euro, cioè la spesa di tre anni, senza gare di appalto e con affidamenti diretti. Secondo una tecnica amministrativa molto collaudata, inventata e praticata dal sindaco Alfonso Menna, che in  materia era un maestro, i costi reali venivano spalmati e camuffati in diversi esercizi finanziari e sotto molteplici voci.

Presidente, spiegate meglio; si può fare o non si può fare ?

  • La pratica non è nuova, è seguita da molte amministrazioni, non si può dire che sia illecita. In sostanza è una pratica politico-amministrativa seguita da quasi tutte le amministrazioni pubbliche, che serve a superare una serie di difficoltà politico-finanziarie.

Presidente, capisco le ragioni socio-politiche, ma se la Corte ci si mette d’impegno trova senz’altro l’illecito ?

  • La Corte ha denunciato queste procedure come illecite, io direi che siamo ai limiti.

Presidente, capisco di nuovo; ma a me sembra che sia più giusto marciare ai limiti per un problema serio come la sanità, ma rischiare l’illecito per le luci mi sembra davvero eccessivo ?

  • Questo tipo di manifestazioni, finanziate con denaro pubblico piacciono all’opinione pubblica che non si pone tante domande, ma che semmai chiede sempre di più. Il problema di fondo per un Paese come l’Italia, perché il problema non è soltanto un problema locale, è se ci si può permettere, a fronte delle difficoltà che Salerno e anche la Campania vivono, di spendere il denaro pubblico per queste cose effimere, invece di concentrarsi sui molti problemi reali che affliggono le amministrazioni locali e, nel caso nostro, la città di Salerno. Stiamo parlando di milioni di euro, otto milioni e mezzo secondo la Procura della Corte dei Conti per le tre annualità, ma che in realtà sono molto di più.

Perché sono molto di più ?

  • Come è stato fatto rilevare dalla stampa e dagli interventi politici delle opposizioni regionali e locali salernitane, le risorse pubbliche andrebbero utilizzate per problemi più seri.

Ma lei Presidente, queste cose le aveva già dette nel lontano 2006 quando a ridosso di Natale scrisse per Cronache un interessante articolo ?

  • Si, ma non mi è mai piaciuto e non mi piace assumere il ruolo di bastian contrario. L’ho sempre fatto con garbo, sostenuto da argomentazioni politiche e con lo spirito collaborativo, ritenendo di rendere un servigio e di non essere contro questo o quello.

Presidente questa volta come andrà a finire per l’amministrazione salernitana a tarallucci e vino come sempre o qualcuno o qualcosa rimarrà impigliato nella rete giudiziaria visto e considerato che le tre annualità sono stata finanziate in gran parte dalla Regione Campania in coincidenza della nomina a governatore di De Luca, mentre prima non arrivava alcun contributo dalla Regione ?

  • Le opposizioni politiche a chi governa, ieri come oggi, sono il sale della democrazia, purtroppo sono quasi sempre archiviate da chi è al governo, che punta sulla distrazione dell’opinione pubblica, sul favore che questa manifesta abitualmente per tutte le iniziative festaiole a scapito dei problemi reali che affliggono la società. Questa volta ci troviamo di fronte ad alcune novità: l’intervento della Corte dei Conti, le indagini della Guardia di Finanza, il ruolo massivo degli organi di informazione, che hanno reso pubbliche le problematiche, non più con toni acriticamente celebrativi, ma con obiettività. E’ un cambiamento che fa ben sperare. Non si tratta di andare con accanimento alla ricerca di responsabilità di carattere penale di questo o di quello, ma della necessità che la politica e i politici cambino passo; altrimenti tutto resterà come prima e finirà a tarallucci e vino.

 

Presidente eravamo rimasti a Battipaglia ed alle sue aspettative di una fermata dell’alta velocità. Qual è la situazione reale ?

  • In un servizio apparso su Il Mattino del 14 marzo scorso, a firma di Marco Di Bello, titolato “Paradosso Freccia Rossa: fermata fantasma a Battipaglia”, il giornalista Di Bello scrive: “Il Freccia Rossa ferma a Battipaglia, ma non effettua la fermata a Battipaglia. E’ un paradosso. Analogamente l’ex candidato a sindaco di Battipaglia Vincenzo Inverso ha diffuso l’immagine del treno veloce diretto a Salerno, da dove, poco dopo sarebbe poi partito alla volta di Battipaglia. Si tratta del Freccia Rossa 9418, che ogni mattina alle ore 8.41 parte dalla stazione di Salerno per Milano. Il treno prima della partenza da Salerno attende nella stazione di Battipaglia, dove staziona. Una situazione paradossale: I passeggeri provenienti da Battipaglia da altre località hanno un biglietto per l’alta velocità fino a Milano non possono prendere questo treno, ma devono prendere un treno locale per raggiungere Salerno. Chiamare una situazione del genere paradossale è un complimento. Questa situazione è stata denunciata dall’ex consigliere regionale Cucco Petrone, il quale ha proposto al sindaco di Battipaglia Cecilia Francese un’azione di disobbedienza civile, invitandola a presentarsi in stazione con la giunta comunale, a salire sul treno fino a Salerno anche senza biglietto. Un’azione di protesta vera e propria, di “disobbedienza civile”; sulla stessa linea è intervenuto anche l’ex candidato a sindaco di Battipaglia, Vincenzo Inverso”.

Molto bella la storia raccontata, ma è successo qualcosa o sono soltanto chiacchiere ?

  • Se è successo qualcosa, vale a dire qualche iniziativa per superare questa paradossale situazione non è noto. Non solo è silente il sindaco di Battipaglia, ma è silente anche tutto il mondo politico locale e non locale.

Perché il mondo politico è silente, perché non conosce i fatti o perché non riesce ad interloquire con Trenitalia ?

  • I fatti sono noti, di dominio pubblico, La problematica intorno alla fermata di Battipaglia sulla quale si affanna il sindaco Francese è orientata nei rapporti nei confronti della Regione e di Trenitalia, alla pretesa di quest’ultima di un contributo di 500mila euro con una disponibilità della Regione a finanziare il servizio fino ad un massimo di 200mila euro. Una pretesa da parte di Trenitalia che fa finta di ignorare tutti i precedenti, le decisioni assunte in passato dal Parlamento, dal Ministero dei Trasporti e dall’Ente ferrovie dello Stato. A mio avviso le pretese di Trenitalia sono assurde e non si può buttare alle ortiche tutto il passato. Afferma Umberto Eco che senza la conoscenza del passato, non c’è futuro.

Presidente, quindi ci ritroviamo sempre con l’antico ritornello dell’inefficienza della politica rispetto ai problemi reali del Paese, e questo anche al di là dello specifico episodio di Battipaglia ?

  • Purtroppo si, il quadro non promette niente di buono; la politica, i politici, quelli di ieri, ma anche quelli di oggi appaiono desolatamente assenti dai problemi reali. L’assenza dovrebbe preoccupare l’opinione pubblica e soprattutto le forze politiche che governano la realtà e per non fare nomi e cognomi il Partito Democratico, Forza Italia, Lega, e il Mov. 5 Stelle.

Ma come si fa a dimenticare che l’accordo del 1985 prevedeva che l’alta velocità nascesse a Milano (come è stato) e finisse a Battipaglia (come non è stato); qui davvero siamo di fronte alla negazione dell’evidenza ?

  • L’evidenza ci dice che in questi periodi, sotto la spinta della Lega, l’alta velocità viene e verrà realizzata nelle regioni del nord a raggiera. Al sud l’alta velocità si ferma ad Afragola e tutta la sarabanda dei treni ad alta velocità da Afragola a Sapri non è niente di più e niente di meno che l’utilizzo dei treni ad alta velocità sulle vecchie linee ferroviarie dove viaggiano a velocità normale e compatibile con i piccoli binari. Nella regione Campania non è previsto nessun finanziamento per la realizzazione delle nuove linee ad alta velocità. L’uso dei treni ad alta velocità sulle vecchie linee da Afragola a Sapri non ha niente a che vedere con l’alta velocità. E’ fumo. L’epoca attuale è caratterizzata dall’apparenza, e andrebbe anche bene se contemporaneamente ci fossero azioni per realizzare le nuove linee ad alta velocità.

Per chiudere il discorso, Lei presidente cosa consiglia alla sindaca di Battipaglia ?

  • Di non lasciarsi imbottigliare da una falsa problematica, ma di pretendere il rispetto delle decisioni del passato.

 

 

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