il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

CERTOSA: il mistero dell’opera d’arte contemporanea anonima … peggio di Oliva ?

 

 

Aldo Bianchini

L'opera, quasi invisibile, di Pistoletto esposta nella Sala del Refettorio della Certosa di Padula

PADULA – Il 10 agosto scorso nella Sala del Refettorio è stata installata un’opera d’arte contemporanea dell’artista di fama internazionale Michelangelo Pistoletto, a preannunciare l’esposizione al pubblico dell’opera una locandina che indicava addirittura anche la presenza della già direttrice del Polo Museale della Campania dott.ssa Anna Imponente. Sembra essere stata proprio quest’ultima, dietro esplicita richiesta di contributo all’Assessore regionale Corrado Matera, a volere l’installazione dell’opera esposta oggi nel Refettorio, in modo del tutto anonimo, senza alcuna indicazione dell’artista o di alcuna didascalia. I visitatori della Certosa, che nel mese di agosto sembrerebbero essere davvero in calo rispetto all’anno scorso, arrivando in quello che era il luogo in cui i monaci mangiavano tutti insieme la domenica ed i giorni festivi, si ritrovano di fronte un’opera che in questo periodo dovrebbe essere il fiore all’occhiello di tutte le opere presenti, ma che in realtà sembra quasi essere abbandonata in modo disinteressato in fondo ad un ambiente normalmente anche scarsamente illuminato.

Un vero peccato! Una vera opportunità persa per la Certosa di Padula, che con una giusta pubblicità nel mese d’agosto avrebbe potuto vedere la presenza di migliaia di visitatori in più richiamati proprio dall’opera del Pistoletto.

è un artista poliedrico, tra i principali esponenti dell’Arte povera nel 2003 ha ricevuto anche il premio “Leone d’Oro alla Carriera” alla Biennale di Venezia. Il Pistoletto nella sua lunga carriera artistica ha sperimentato tutte le tecniche con elaborazioni sempre incisive e al passo con le istanze della contemporaneità. L’artista è celebre per i suoi “quadri specchianti”, con la sua poetica invita a superare le tradizionali divisioni e barriere tra arte, scienza, politica e religione in nome di un’arte con una responsabilità sociale.

L'artista Michelangelo Pistoletto in azione con una mazza di ferro

Michelangelo Pistoletto

Nell’opera installata nel Refettorio intitolata “Autoritratto di stelle 1973”, Pistoletto disegna la silhouette del suo corpo racchiusa in una miriade di stelle e dà spunto a un singolare e suggestivo parallellismo, nelle intenzioni della curatrice, con la formazione di una galassia nell’universo che riproduce il pattern della sagoma della figura umana.

Da ricordare che l’opera d’arte è presente in Certosa grazie al contributo dell’Assessorato allo Sviluppo e Turismo della Regione Campania nell’ambito del progetto Parco dell’arte contemporanea nel Vallo di Diano.

Considerando anche i centinaia di migliaia di euro di fondi pubblici utilizzati per l’allestimento delle opere nel passato, di cui solo alcune visibili nell’unica cella (n.4) normalmente aperta al pubblico, perchè le altre sono fruibili solo in determinati orari e con specifica richiesta da parte dei visitatori, e la presenza di quest’ultima opera, che dovrebbe essere motivo di vanto e di grande attrazione di nuovi visitatori, purtroppo è facile constatare una quasi inesistente campagna pubblicitaria, i cui effetti negativi si riscontrano anche in un ridotto flusso di visitatori.

Considerazioni e domande:

Con molta sincerità ammetto che l’arte contemporanea non mi piace affatto; è il mio opinabile pensiero, ma un signore di una certa età che spacca un vetro con una mazza di ferro non mi fa andare in estatica ammirazione, piuttosto mi deprime.

Detto questo, però, devo riconoscere che l’arte contemporanea piace a moltissimi, e rispetto pienamente tutti quelli che l’amano; anche quei rispettabili “fusi” della Biennale.

A patto che quando vengono esposte opere (!) di tal guisa chi è responsabile del sito (come nel caso della dott.ssa Tommasina Budetta per la certosa di Padula -terza direttrice in tre anni-) dia le giuste risposte alla distratta abitudine di esporre opere senza spiegazione e senza senso.

La direttrice della Certosa di Padula, archeologa Tommasina Budetta

Ho avuto modo di vedere quella lastra di vetroresina esposta senza alcuna specifica indicazione nella Sala del refettorio della Certosa e mi sono chiesto perché spendere denaro pubblico se poi le opere (sic !) fanno la fine di tutte quelle già acquistate con spese immense da Achille Bonito Oliva e buttate nei vari angoli del monumento certosino.

Per carità, lo sforzo dell’assessore regionale Corrado Matera di portare in Certosa a Padula i cosiddetti capolavori; ma se le opere non vengono sistemate e presentate nella maniera giusta, lo sforzo di Matera viene, però, vanificato dall’incuria con cui queste opere vengono buttate lì senza alcuna adeguata cura.

1 Commento

  1. Non c’è nulla da meravigliarsi la gestione triennale del dirigente anna imponente, e stata caratterizzata dalla sua mancata presenza. In pratica su tre anni di incarico la sua effettiva presenza di lavoro è stata semestrale, per cui assenza del dirigente totsle anarchia, improvvisazione e superficialità, da parte delle direzioni dei musei appartenenti sl polo museale della campania

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