GASPARE RUSSO: il governo giallo-rosso

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Dopo qualche settimana di doverosa sosta per la calura estiva, eccomi di nuovo nello studio dell’avv. Gaspare Russo (già sindaco di Salerno, già presidente della Regione Campania, già presidente della CCIAA di Salerno e già componente del Consiglio Nazionale delle FF.SS.) per riprendere la serie di interviste incentrate sull’attualità ma anche sui ricordi, e non sono pochi, di uno degli uomini politici più importanti che la città di Salerno e l’intero territorio provinciale abbiano mai avuto.

Oggi parliamo del nuovo governo giallo-rosso che da qualche giorno, completato nella sua struttura (21 ministri e 42 tra vice ministri e sottosegretari), è in perfetta e piena funzionalità.

Presidente come vede il nuovo governo del Paese ?

  • Bisogna fare un passo indietro. Pochi anni fa a formare un governo tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle ci provò senza successo Pier Luigi Bersani (allora segretario nazionale del PD), che aveva ricevuto l’incarico di formare il governo. I grillini rifiutarono sdegnosamente la proposta. Un ricordo, tanto per capire che nel nostro Paese non c’è mai niente di nuovo sotto il sole.

Ora però il governo è stato fatto, il suo giudizio qual è ?

  • Quello che non è stato possibile pochi anni fa è diventato una realtà. Il PD, notoriamente formato da soggetti ex comunisti ed ex democristiani, divisi in una miriade di correnti e sotto correnti erano completamente fuori gioco.

E perché sono rientrati in gioco ?

  • Io credo che sia stato il capolavoro sotto traccia di Matteo Renzi.

Ma allora questo partito, cioè il PD, è cambiato ?

  • Penso proprio di no. E’ nel DNA di tutti gli esponenti del PD l’aspirazione di ritornare al governo.

Allora se c’è stato un capolavoro politico c’è stato anche chi ha sbagliato; ogni allusione a Matteo Salvini non è casuale ?

  • Il PD vivacchiava diviso in correnti e sotto correnti (come detto). Cioè era ai margini. Non c’era una prospettiva di un loro ritorno al potere, al governo. Possibilità che è maturata per una serie di eventi, che in larga parte li vedevano estranei. La scena politica era occupata tutta da Matteo Salvini, che a sua volta era entrato in un clima di onnipotenza. Poi il radicale cambiamento di comportamenti dei Cinquestelle, guidati da Luigi Di Maio, ha creato le condizioni per un accordo di governo tra il Movimento 5 Stelle e l’insieme del PD, i cui maggiori esponenti non vedevano l’ora di ritornare al potere. Il miracolo è stato possibile per l’errore della Lega di Salvini, che riteneva di essere diventato l’unico, imbattibile protagonista della vita politica italiana. Sottovalutando completamente l’aspirazione degli esponenti democratici, soprattutto di Renzi e Franceschini.

Presidente, ma Salvini ha sbagliato o era inevitabile che sbagliasse visto che era stato stretto nella morsa delle ambizioni degli altri ?

  • Lo sbaglio è stato tutto di Salvini, che aveva il vento in poppa e si riteneva imbattibile. Più che un gioco di squadra del quale i democratici sono del tutto incapaci, sono state determinanti due circostanze; in primo luogo il declino crescente del Movimento 5 Stelle, guidato da Di Maio, e poi la naturale aspirazione degli esponenti democratici di ritornare in campo. Ciliegina sulla torta la benedizione di Grillo.

Possibile, presidente, che un leader politico come Salvini possa fare un errore di valutazione di questa portata ?

  • Salvini è rimasto vittima del suo delirio di onnipotenza.

Presidente il suo giudizio sul governo ?

  • La scoperta di “Giuseppi Conte”, ritenuto un re travicello, come un vero e proprio politico consumato. Non è facile governare l’Italia, ma il governo appena formato, nonostante la serie di grandi problemi internazionali ed europei nonchè nazionali, sembra essere un governo di svolta; sempre che duri e che Renzi non decida altre svolte per altre strade.

Presidente, ci troviamo di fronte ad un governo di legislatura che eleggerà anche il Presidente della Repubblica ?

  • A me sembra che in tutte le confuse vicende politiche che hanno caratterizzato i mesi scorsi sia stato sottovalutato il ruolo dei parlamentari, un ruolo di sopravvivenza, perché tutti e ciascuno di loro, erano consapevoli che nella eventualità di elezioni anticipate, la maggior parte non sarebbero stati rieletti. Molto probabilmente il governo dura, penso proprio di si, perché al di là delle profonde differenze che lo accompagnano nella sua vita. C’è un dato di fondo che non può essere sottovalutato e cioè il legittimo desiderio di tutti i parlamentari di restare in carica fino alla fine della legislatura. E aggiungerei che ci dobbiamo preparare anche a sorprese che oggi non sono ipotizzabili. Alludo al Presidente della Repubblica.

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