CITTA’ VALLO: tutti per un “Comune unico” ?

 

 

Aldo Bianchini

 

Vallo di Diano – Eccola di nuovo, direbbe qualcuno; parliamo della “Città Vallo” che, negli anni, è diventata più una “allocuzione” da bar che un vero e proprio progetto politico da discutere nelle sedi più opportune, come le tante amministrazioni comunali valdianesi che da oltre trent’anni fanno soltanto finta di aderire all’avveniristico progetto ideato e messo a punto da Carmelo Bufano e che nella sostanza, se non lo combattono, lo guardano con una certa riluttanza istituzionale.

Manca, cioè, la specifica volontà politica di tutte le amministrazioni locali sebbene in passato molte di esse abbiano addirittura propugnato con specifiche delibere consiliari; una contraddizione in termini che dà l’esatta dimensione del problema che nessuna di esse amministrazioni vuole affrontare e risolvere dando l’ultima spinta necessaria.

Ma il “progetto Bufano” (così lo si può e lo si deve definire, per dare al suo ideatore il giusto riconoscimento per una lotta portata avanti per decenni) c’è e cammina sulle gambe di un consenso popolare, per il momento virtuale che dovrebbe trasformarsi in futuro in un consenso concreto e quantificabile.

Per fare questo manca l’ultimo passaggio consistente nella deliberazione ufficiale per l’avvio di un “referendum consultivo popolare” chiamando al voto l’intera popolazione del Vallo di Diano, così come prevede e sancisce una delle tante leggi regionali, che dovrà pronunciarsi sulle reali intenzioni creative nei confronti del “progetto Bufano”.

Manca l’ultimo step (quasi a mò di esercizio dinamico con salita e discesa dalla piattaforma dove la piattaforma è la Regione ed il resto è il territorio e il popolo) per raggiungere l’obiettivo; manca cioè l’avallo della Regione Campania (denominazione quanto più possibile anonima di una istituzione fredda ed impersonale) verso la quale tutti fanno finta di appellarsi positivamente e nessuno appone una piccola firma su un altrettanto piccolo pezzo di carta; così facendo nessuno è colpevole (consiglieri comunali, assessori e sindaci, nonchè consiglieri regionali, assessori e governatore) agli occhi del cittadino osservatore distratto in quanto anche egli guarda a questa eventuale nuova istituzione come ad un sogno ancora da definire per capire se utile, necessaria, pratica, de burocratizzante e poco dispendiosa.

Questo il tema che alcuni volenterosi cittadini (gli ultimi mohicani !!) hanno deciso di continuare ad affrontare Mercoledì 13 novembre 2019 (ore 18.00) nella sala riunioni della  Parrocchia Sant’Alfonso di Padula Scalo (SA) con un INCONTRO –DIBATTITO sullo stato dei fatti e sul perché la Regione Campania non decide, ovvero non delibera sul referendum consultivo: COMUNE UNICO – CITTA’ VALLO DI DIANO.

Con l’occasione sarà presentato il sito web “cittavallo.it”.

Il tavolo dei lavori sarà così composto: per i saluti Don Vincenzo Federico (Parroco Chiesa Sant’Alfonso – Padula Scalo), Paolo Imparato (Sindaco di Padula); per gli interventi  Vincenzo Ferrara (Membro comitato prom. presentazione sito cittavallo.it), Nunzio Ritorto (Presidente Ordine dottori commercialisti Sala Consilina), Francesco Cavallone (Sindaco di Sala Consilina), S.E.Mons. Padre Antonio De Luca (Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro e secondo firmatario della petizione pro “progetto Bufano”). Coordinerà e modererà i lavori Pietro Cusati (giornalista, opinionista e conduttore televisivo).

Dall’elenco manca, purtroppo, l’ispiratore del progetto (Carmelo Bufano) che probabilmente non mancherà di benedire l’iniziativa anche se soltanto da lontano.

Interessante la presenza dei due sindaci, Imparato e Cavallone, che nel confermare la regola della riluttanza degli amministratori a trattare un simile argomento non mancherà di evidenziare due diverse problematiche; il primo (Paolo Imparato) rappresenterà in toto le esigenze del “governatore” di salire e scendere dalla piattaforma, il secondo (Francesco Cavallone) cercherà di stimolare la restante parte delle truppe deluchiane a svegliarsi dal torpore che regna sovrano almeno dal 1993.

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