Quella del Comitato di Quartiere Madonna del Monte è una bella storia salese che vale la pena leggere

Antonella Inglese


SALA CONSILINA – “Resilienza” è la parola più abusata del 2020, ma se arriverete alla fine di questo articolo
e avrete letto la storia del Comitato di Quartiere Madonna del Monte ne avrete finalmente trovato un valido
esempio.
Nel punto di confine tra il centro storico di Sala Consilina e il nuovo centro urbano, nell’attuale via Mario
Pagano, sorge il quartiere della Madonna del Monte, dal nome dell’omonima cappella fondata nel 1772, sede
della Confraternita di San Girolamo da Fiesole. Intorno a questa piccola chiesa tardo barocca che sorge
nell’area detta “Bocca la terra”, in passato si dispensava l’elemosina ai bisognosi e si offriva ristoro ai
pellegrini. Ciò avveniva in un’epoca in cui la zona era poco abitata ed immersa in un mistico silenzio che a
distanza di secoli ancora oggi sembra percettibile come l’eco di un fervente passato. Ma il piccolo miracolo
di questa chiesetta non si scorge dal portico che affaccia sul panorama montano del Vallo di Diano, né tanto
meno risiede tra le canne di un esemplare unico di organo o tra i tanti elementi architettonici pregevoli che
si intravedono sotto i maldestri interventi di restauro, la vera bellezza è nella comunità che ha qui trovato
una “vocazione”… Non religiosa, bensì sociale!
Infatti, ad unire il vicinato e dar vita al Comitato di Quartiere non è stata una festività religiosa, né tanto meno
la fede o un profondo sentimento verso il culto mariano, ma è stata la volontà condivisa di preservare un
pezzo di storia di Sala Consilina, il recupero di un monumento e delle tradizioni e degli usi ad esso connessi.
È una vocazione antropologica prima ancora che religiosa, è il desiderio di rigenerare la comunità e gli spazi
che occupa attraverso la rispolverata degli altari, il rifacimento delle vetrate, la cura degli arredi sacri, il
ripristino delle architetture e dei giardini, e tutto è frutto di uno sforzo condiviso di ricerca continua di risorse,
donazioni, braccia volontarie che ogni giorno risistemano una tessera di un mosaico straziato dal tempo e
dall’incuria, cercando, un tassello alla volta, di riportarlo al suo antico splendore.
“Rigenerazione urbana” è il mantra su cui si fonda l’iperattività sociale di Sebastiano Curci, salese trapiantato
a Bologna che nel 2017 ha dato vita nella sua città d’adozione ad un’associazione di promozione sociale
“Laboratorio Staveco” con lo scopo di recuperare l’ex stabilimento militare STAVECO situato ai piedi dei colli
bolognesi e di trasformarlo in un centro per la cultura dell’artigianato. Con lo sguardo sempre rivolto alla sua
Sala Consilina, Sebastiano Curci, ha poi proposto anche il recupero del vecchio edificio di culto con l’obiettivo
di riqualificarlo e di migliorare la convivenza tra un monumento storico e il quartiere circostante e tra le
persone stesse del quartiere. I residenti hanno da subito sostenuto l’iniziativa mettendo da parte anche
vecchi dissapori (come ama ricordare lo stesso Sebastiano) in nome di un obiettivo superiore: preservare le
proprie radici identitarie, rigenerare la chiesa e il giardino annesso riaprendolo alla comunità e riqualificare
la chiesa e il quartiere che la ospita.
Il simbolo del Comitato riprende il rosone della facciata e il fiore di oleandro, pianta che adorna l’esterno che
ha le caratteristiche di essere adattabile e resistente, proprio come la comunità di Sala Consilina che con
tenacia ha dato vita ad un ambizioso quanto inedito progetto e che quotidianamente abbraccia piccole e
grandi sfide. La prossima sarà quella di ottenere almeno 3.000 voti per la candidatura della Cappella della
Madonna del Monte al 10° censimento “I Luoghi del Cuore” del FAI (Fondo Ambiente Italiano) nella classifica
speciale “Italia sopra i 600 metri” destinata alle aree interne montane. << Siamo l’unico “Comitato di
Quartiere” che si è costituito in tempo per candidare un bene del Vallo di Diano – afferma Sebastiano Curci –
sperando di riuscire a portare avanti questa candidatura in forma compatta con l’obiettivo ottenere il
riconoscimento nazionale e i fondi necessari per intervenire strutturalmente sulla chiesa >>.
E alla mia domanda su quale fosse, invece, l’obiettivo dietro ai tanti sforzi condivisi dagli abitanti di un
quartiere periferico per riqualificare una piccola cappella di una piccola città, la sua risposta è stata carica di
entusiasmo, motivazione, speranza per i piccoli centri storici sempre più decadenti:
<< La chiesa della Madonna del Monte è un volano per risvegliare la coscienza e la partecipazione civica della
comunità e diventa perciò simbolo del rinascimento del quartiere e del centro storico di Sala Consilina con
attività sempre nuove. Riqualificare la Madonna del Monte è quindi il punto di partenza per dare nuova vita
al centro storico. Qui staccherà il primo biglietto chi vorrà ammirare le meraviglie di Sala Consilina! >>.
È possibile sostenere la candidatura del sito “Madonna del Monte” da tutta Italia e dall’estero, basta un
clic al link in basso e registrarsi con la propria email o accedere direttamente con il proprio profilo
Facebook:
https://www.fondoambiente.it/luoghi/madonna-delmonte?
ldc&fbclid=IwAR2xHcRLdYmdlHRnPHRpL2zhomFL8JWzYczyiKQ9IXjDy8qTY3SR-yv1Tsc

2 thoughts on “Quella del Comitato di Quartiere Madonna del Monte è una bella storia salese che vale la pena leggere

  1. una storia davvero bella e brava Antonella a raccontarla. Le sono grata per avermi regalato uno sprazzo di sensibilità giovanile e un atto di intelligenza che ristora l’anima

    1. La ringrazio di cuore per le belle parole spese. Sono felice allo stesso modo di ritrovarmi di fronte un lettore altrettanto sensibile e attento a queste tematiche. Grazie!

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