SANITA’: Squillante e la giustizia del silenzio

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Antonio Squillante è stato per alcuni anni il manager, meglio sarebbe dire il commissario, della ASL di Salerno; ed ha svolto questa attività anche in maniera eccellente (a mio modo di vedere) pur essendo un personaggio espressione del centro destra salernitano.

Vorrei far capire meglio la grande difficoltà di essere di centro destra e di esercitare un ruolo fondamentale nell’ambito della sanità pubblica con gli occhi di tutti puntati addosso in maniera ossessiva, quasi da toglierti il respiro.

Negli anni scorsi ne abbiamo visto di tutti i colori e questi colori possono anche essere legittimamente inquadrati in una “battaglia politica” senza quartiere; ma quando su questi personaggi si attivano i “faretti micidiali” della magistratura tendenzialmente di sinistra sono dolori davvero poco contenibili che portano, spesso, alla morte civile.

Ebbene sulla figura e sull’azione di Antonio Squillante si accesero subito i riflettori della giustizia a senso unico, e la magistratura si lanciò su di lui appena sostituì il malcapitato Maurizio Bortoletti che riuscì a fuggire appena in tempo prima che crollasse il palazzo.

Dal 1° agosto 2012 Squillante divenne il primo “direttore generale” dell’Asl-Salerno dopo vari anni di commissariamento; e fu subito guerra da parte di tutta la sinistra che supportò un’azione veramente martellante della magistratura, un’azione che durò incessantemente per qualche anno, fino a quando il nome di Antonio Squillante si eclissò completamente dal pianeta sanità.

Missione compiuta ?

Niente affatto; naturalmente rimasero degli strascichi giudiziari molto corposi, finiti tutti in  una bolla di sapone compreso quello che aveva visto scendere in campo anche la Corte dei Conti con micidiali bordate e con richiesta di r9sarcimento danni per varie centinaia di migliaia di euro.

Una mega indagine della Procura della Corte dei Conti che aveva interessato quasi tutte le ASL e le Aziende Ospedaliere della Campania; insomma per colpa dei pochi direttori generali di destra tutto il sistema sanitario pubblico campano venne messo in agitazione e rivoltato come un calzino.

Ma di Antonio Squillante mi è rimasta impressa l’accusa mossagli dalla procura di Salerno per reati di natura ambientale legati a smaltimento di rifiuti tossici dell’ospedale di Eboli. Era il mese di dicembre del 2013 e abbiate la pazienza di leggere cosa scrissi per raccontare un inquietante episodio:

“L’altra mattina stavo andando a bordo della mia macchina in una località nei pressi dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Eboli quando ho notato la presenza di alcuni operai che si affannavano intorno ad un canalone, una specie di fogna a cielo aperto. Soltanto uno dei sette operai era dotato dei presidi personali di sicurezza (casco, mascherina, tuta, guanti e scarponi). Più per curiosità che per altro mi sono fermato per dialogare con gli addetti e capire perché, tranne uno ripeto, non utilizzavano i presidi previsti dalla legge. Lo faccio spesso quando vado in giro, lo faccio per non allontanarmi mai del tutto dalla mia pregressa attività lavorativa di <<ispettore di vigilanza degli infortuni sul lavoro>>, ovviamente lo faccio con molta discrezione e solo per capire e consigliare. Parcheggio la macchina e mi avvicino lentamente. “”Sono un giornalista”” sussurro “”e mi sono fermato per una curiosità. Vorrei sapere perché solo uno di voi è completamente bardato di tutti i presidi personali di sicurezza previsti dalla legge””. Si fermano tutti e mi guardano perplessi senza parlare. Poi l’operaio tutto bardato anche se sporco di melma fognaria (emanava un odore fetido anche a distanza di cinque-sei metri !!) si gira, mi guarda, si toglie la mascherina e non parla. Solo allora rivedo nel suo viso i tratti di una persona molto nota; devo però concentrarmi per ricordare chi fosse. Dopo un po’ capisco e sobbalzo, si tratta nientemeno che di Antonio Squillante, il manager della Asl Sa. Stupore su stupore, min fissa e dice: “”Ma lei è il giornalista di Salerno, qualche volta leggo i suoi articoli, tutto mi sarei aspettato tranne che lei stamattina venisse fin qui””. Gli preciso subito che la mia presenza è assolutamente casuale perché ero diretto altrove; solo così si tranquillizza e fa <<Che cosa vuole, con i tempi che corrono e con la Guardia di Finanza sempre alle costole come se fossi un delinquente anziché il manager della Asl, e poi con questi magistrati che ci ritroviamo sempre pronti a notificare avvisi di garanzia anche se uno la mattina sbaglia l’entrata in ufficio o sbatte un po’ di più la porta …>>. Lo fermo, capisco che è molto arrabbiato per via di quell’avviso di garanzia che il pm Maria Carmela Polito, su segnalazione del capitano della GdF Giuseppe Ambrosone, poteva benissimo evitare; gli spiego che quell’avviso era quasi un atto dovuto ma Squillante non recepisce e parte di nuovo in quarta: <<Senta, mi va da dire qualche cosa, e le può anche scrivere; qui non funziona più niente e per evitare guai maggiori sono venuto di persona a scandagliare le fogne dell’ospedale di Eboli; eccomi in tuta e arnesi per ripulire tutto in modo che nessuno possa trovare ulteriori elementi di accusa; maledetto il giorno in cui ho accettato questo ruolo difficilissimo, Montemurro mi vuole incastrare per il presunto falso tesseramento del PdL, la Polito per lo sversamento di rifiuti medici nella fogna dell’ospedale, e chissà cosa altro saranno capaci di inventarsi pur di mettere le mani non tanto su di me ma sul partito che rappresento e sul suo indiscusso leader Edmondo Cirielli. Anche per questo, anche per lui, sono qui nelle vesti di operaio specializzato in rimozione di melma fognaria. Spero solo che vada tutto bene>>.

 

Vi sembra giusto che in un Paese civile accada tutto questo ? Io credo di no, assolutamente,

Ma la vicenda della Corte dei Conti come è andata a finire; quando esplose tutti i giornali  ricamavano in prima pagina tutti i loro racconti fasulli; oggi che la storia è finita nessuna ne parla, neppure un rigo in ultima pagina.

 

E’ finita con una sentenza (la n. 196 del 21.02.2020 depositata il 3 giugno 2020) che ha mandato assolto con formula piena il dr. Antonio squillante ed ha condannato la ASL al pagamento delle spese legali valutate in circa 70mila euro.

Ecco come funzionano la giustizia e l’informazione in  questo Paese.

 

 

 

 

 

 

 

One thought on “SANITA’: Squillante e la giustizia del silenzio

  1. Carissimo Aldo, mi spieghi per favore la frase d’apertura: “ha svolto questa attività anche in maniera eccellente (a mio modo di vedere) pur essendo un personaggio espressione del centro destra salernitano”?.
    Chi è di centro destra non più svolgere attività manageriale in maniera eccellente?
    L’eccellente managerialità è una prerogativa solo di sinistra?

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