FORT – APACHE: su De Luca la carica dei PM (della famiglia degli Apache) per colpa di qualche autista-messaggero in più !!

 

Aldo Bianchini

 

Il banale incidente stradale del 15 settembre 2017 in cui rimase coinvolta l'auto del governatore De Luca che viaggiava contromano per una scelta scellerata del suo autista Claudio Postiglione. La ragazza per terra non riportò lesioni tali da determinarne il ricovero; difatti fu rinviata subito a casa dopo un breve passaggio in ospedale.

SALERNO – Non c’è niente da fare, con gli autisti-messaggeri il governatore Vincenzo De Luca (alias colonnello Oswald Turner, capo di Fort Apache) è molto sfortunato (oggi si direbbe “sfigato”) per due ordini di motivi: il comandante del forte (contrariamente a quanto si possa pensare) è troppo buono con loro e, invece, loro credendo di stare seduti vicino al “sole” travalicano spesso il mandato loro assegnato. Insomma il kaimano è un imperdonabile romantico e quando pensa di avere trovato un messaggero-autista di fiducia se lo tiene e lo difende a tutti i costi. Uno strano atteggiamento, quello del kaimano, che da un lato sembra il gelido gestore del potere e dall’altro si affeziona anche verso chi non lo merita. Queste cose purtroppo non potrete mai leggerle sui giornali nostrani perché molti giornalisti non hanno assolutamente memoria storica dei fatti già accaduti e che potrebbero accadere di nuovo.

E sono accaduti anche in questi giorni con l’improvviso risveglio di Chocise (Procuratore della Repubblica di Napoli) che attraverso i suoi fidati arcieri (Vincenzo Piscitelli, l’aggiunto e Ida Frongillo, pm) sta tentando di dare l’assalto decisivo a Fort Apache partendo dal retro della fortezza, proprio dove le difese sono palesemente meno attrezzate, così come opportunamente segnalato dall’emissario-spia Senap (ex assessore Severino Nappi) che abitava comodamente a Fort Apache prima che il governatore Turner lo sfrattasse definitivamente.

I messaggeri-autisti sono soltanto una banale scusa per dare corpo all’assalto a tradimento; insomma Postiglione – Baldi – Muro e Polverino non ci azzeccano proprio niente con il vile attacco alle spalle del forte che per patti non scritti non doveva mai essere pianificato e strategicamente attuato.

Ma il fido Kirby York (Bonavitacola) aveva già previsto quanto sta accadendo ed aveva allertato un gruppo di cavalleria appostandolo dietro l’apparente sguarnita fortificazione, all’insaputa anche di Senap (Nappi) e, quindi, dei magistrati inquirenti agli ordini di Chocise. Per questo, anche questa volta gli indiani Apache hanno fatto un buco nell’acqua.

 

Questa la vicenda maturata in questi giorni su un episodio decisamente ridicolo, fino al punto di far esclamare a Turner “con i fogli degli avvisi di garanzia incarto il pesce che il mio vetturale-trombettista John Martin pesca nel vicino fiume Colorado”.

 

Il governatore De Luca, visibilmente infuriato, subito dopo l'increscioso incidente stradale in una stradina sotto casa. Impressionante la velocità con cui le telecamere raggiunsero in pochi minuti la scena dello scontro tra l'auto di servizio e il motorino con una ragazza a bordo.

 

Ritornando alla vicenda giudiziario-giornalistica attuale una domanda viene subito spontanea: “Ma questa magistratura non perde mai il vizietto di tirare fuori dal cassetto vicende vecchie e dimenticate per entrare a piè pari in ogni campagna elettorale ?”. Le risposte sarebbero tante, quella che mi viene più spontanea da dare riguarda l’assoluta incapacità della politica di fissare precisi compiti e fermare sui loro ruoli, soprattutto in periodo elettorale, i tanti magistrati che nel nome dell’odiosa e odiata (almeno per me) autonomia e indipendenza non fanno giustizia dovuta ma politica indiretta e spesso occulta.

Vincenzo De Luca ha sempre avuto il fiuto giusto per comporre e scomporre il “cerchio magico” che si muove intorno a lui da oltre ventisette anni, e i quattro fanno parte del secondo anello del cerchio magico già da qualche anno; l’ufficio di segreteria personale lo deve nominare solo lui, sicuramente non una opposizione spocchiosa e neppure una magistratura che si svegla all’improvviso in prossimità delle elezioni; non c’era nessuna scadenza o perenzione di termini da rispettare, questo ennesimo macigno sul capo del governatore poteva benissimo essere scaricato anche dopo le elezioni o alcuni mesi fa. Ha perfettamente ragione il difensore deluchiano avv. Andrea Castaldo.

E chi ha seguito negli anni le precedenti puntate di “Fort Apache” si accorgerà benissimo della inutilità della discesa in campo della ormai quasi dimenticata on. Mara Carfagna che con fare distratto avrebbe dichiarato “L’indagine ? Non commento ma il presidente è un piccolo Napoleone” (Il Mattino dell’ 8 settembre 2020). Ha dimenticato la Carfagna (e con lei la stampa locale) che quando era ministra nel 2008 fece sospendere un consiglio dei ministri (mai accaduto nella storia della Repubblica) per far ricevere De Luca (insieme all’allora segretario nazionale del PD Pierluigi Bersani) da Silvio Berlusconi e per determinare l’attribuzione della responsabilità dei termovalorizzatori ai comuni per scipparlo alle province, quando a Salerno era presidente Edmondo Cirielli (compagno di cordata della Carfagna ma divenuto subito suo grande nemico politico).

 

Ma i problemi non sono finiti qui; Fort Apache è sempre cinto d’assedio e se la manovra a tenaglia ed alle spalle sembra non essere riuscita c’è da aspettarsi una nuova ondata di attacchi sul fronte centrale dove dall’esterno Chocise (procuratore Lucantonio), l’Uomo della Cavalleria (pm Simone De Roxas) e la Figlia di Chocise (pm Nariella Di Mauro) stanno pianificando nell’ombra degli uffici giudiziari e istituzionali ben lontani dallo stesso Fort Apache.

Gli interessati vivranno giornate ad alta tensione, da seguire minuto dopo minuto.

 

 

 

 

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