Elezioni USA: l’annuncio del vaccino e il mancato controllo della politica !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Quando in concomitanza di grandi consultazioni elettorali (come quella degli USA) arrivano annunci di prevenzione sanitaria o di grandi operazioni giudiziarie mi viene sempre il dubbio che detti annunci siano ammantati di un certo tasso di strumentalità in stretto rapporto percentuale con la tenuta del potere da parte dei politici.

Vale a dire che quando, a conclusione di una elezione politica, il candidato che si ricandida non viene rieletto è palese il fatto che non ha saputo gestire il suo potere ovvero che i poteri forti di quel Paese non l’hanno appoggiato o lo hanno decisamente scaricato.

Vi porto due esempi che simboleggiano le mie affermazioni:

L'ex presidente USA Donald Trump

1 –  3 novembre 2020 Elezioni politiche USA: il presidente uscente Donald Trump non viene rieletto; la conferma quasi ufficiale arriva il 7 novembre;

9 novembre 2020 – L’annuncio da brividi: il vaccino anti-Covid sviluppato da Pfizer e BioNTech è risultato efficace al 90 per cento nel prevenire la comparsa dei sintomi (e quindi la malattia) durante la fase 3 della sperimentazione, ancora in corso. «Un risultato straordinario, che avrà un impatto importante sulla risposta all’epidemia» commenta l’infettivologo americano Anthony Fauci. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si limita a parlare di «notizie incoraggianti». A tutti pare di vedere una piccola luce in fondo al tunnel. Il presidente uscente Donald Trump non viene rieletto

L'ex premier italiano Silvio Berlusconi

2 –  9 e 10 aprile 2006 – Elezioni politiche Italia: il primo ministro uscente Silvio Berlusconi non viene rieletto per 25.000 voti in meno alla Camera, pur avendo conquistato circa 500mila voti in più al Senato;

12 aprile 2006 – L’annuncio atteso da molti anni: Il presunto capo di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano, è stato arrestato in un casolare di Corleone tra cicorie e ricotte, il giorno dopo le elezioni politiche. Molti si interrogano sulla lunga latitanza, sulle caratteristiche della mafia “moderna” e sul rapporto con i politici. E’ finita. Non tanto questa sconcia campagna elettorale, che minaccia di allungarsi per i prossimi cinque anni, ma la latitanza di “u zu Binnu”.

Per quanto mi riguarda e per come leggo io la politica i due esempi citati non sono altro se non la conferma che un presidente di governo, un governatore, un  presidente di provincia, un sindaco, quando non vengono rieletti è il chiaro segno che non hanno saputo gestire il potere ovvero che qualcosa è loro sfuggito nelle configurazione del quadro di comando fatto da consiglieri, servizi segreti, accordi sottobanco, personaggi fedelissimi, ecc.

Vi invito ad una riflessione, senza voler influire sul vostro pensiero: cosa sarebbe successo a livello elettorale se la Pfizer avesse dato l’annuncio del vaccino qualche giorno prima delle elezioni americane; e cosa sarebbe successo in Italia se l’arresto di Provenzano fosse stato annunciato un paio di giorni prima delle consultazioni elettorali ?

Nella risposta sta la chiave del potere, quello vero, che sia Trump che Berlusconi non hanno gestito al meglio nel momento del bisogno; il primo non è stato in grado di gestire il virologo Anthony Fauci (che lo ha impallinato), il secondo fu probabilmente ingannato da Claudio Scajola e Giuseppe Pisanu (i due ministri dell’interno dal 2001 al 2006).

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