Lettera a un italiano

 

 

Angela D’Alto

(opinionista)

 

Angela D'Alto

Caro cittadino italiano che scrivi sui social,

lo so: sei spaventato, hai paura. E a volte la paura porta alla negazione del problema. Stai vivendo una realtà distopica che forse hai letto nei romanzi, dal Grande Fratello al Mondo Nuovo, a Fahrenheit 451,o visto nelle saghe come Hunger Games.

Lì però, chiudevi il libro, spegnevi la tv e tornavi alla rassicurante realtà.

Ora no; perché è questa la dannata realtà che ci è dato di vivere. E non c’è nessun telecomando per spegnerla o cambiare canale.

E però, ti piacerebbe pensare che sia così : che è tutto finto, come in Hunger Games. Che è un film, in cui i registi sono le potenze mondiali, le case farmaceutiche, i mitici poteri forti. Che c’è un complotto per chiuderci in casa e tenerci sotto scacco. Che ci sono i complici. Che come in ogni film che si rispetti, c’è un cattivo, o i cattivi, ma tu lo sai, e non ci caschi.

Mi dispiace dirti che non è così. Che il tuo umano tentativo di esorcizzare la paura non funziona, innanzitutto per te.

Prova per un attimo a fermarti, a uscire da questo diabolico meccanismo di negazione e a vedere cosa ti ha portato, e cosa sei diventato.

Sei diventato quello che scende in piazza a sfasciare le vetrine, o che dal tuo smartphone di mille euro, seduto sul divano di casa, commenta: ‘hanno fatto bene’! ; sei diventato quello che mette l’ emoticon che ride sotto la notizia di 623 morti in un giorno; sei diventato quello che insulta i medici e gli infermieri; quello che vuole vedere la cartella clinica del morto perché non crede sia morto di covid; sei diventato quello che insulta qualsiasi politico, sia quello che fa bene o ci prova che quello che sbaglia, perché tanto a insultare i politici non si sbaglia mai; sei diventato quello che ‘ma Iva Zanicchi è vecchia’ , ‘ma Gerry Scotti solo perché è famoso viene curato’ ; quello che ha tutte le risposte a tutte le domande; quello che al Covid non ci crede, però quando nel suo paese o nel suo quartiere o nel suo palazzo sa che c’è uno positivo, scrive subito sui gruppi whatsapp per impicciarsi, commentare, essere il primo a dare la notizia ai conoscenti; quello che augura la morte a Berlusconi, a Carlo Conti, perché sono ricchi e famosi e ogni tanto possono crepare anche loro; quello che ha evaso il fisco e tenuto i dipendenti in nero ma ora si indigna perché ‘con 600 euro al mese non si campa’.

Ecco. Caro italiano che scrivi sui social, che pensi di essere in una saga distopica, forse alla fine il film finirà . Sicuramente finirà. Ma resterà una realtà peggiore: la tua, e di ciò che sei diventato. Il telecomando del vaccino spegnerà il Covid, ma resterai tu: incattivito, privo di empatia e di umanità, più ignorante e più piccolo, di fronte a un mondo che non smetterà di farti paura. E non avrai telecomandi per spegnere o per cambiare canale.

 

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