Vallo di Diano: il nuovo avanza … partendo dalla Comunità Montana; e il prof. Nicola Femminella scrive a Raffaele Accetta

Aldo Bianchini

prof. Nicola Femminella (noto esperto di lettura strumentale e comprensione del testo) - scrittore - autore del libro “ I Cavalieri con la valigia di Cartone”, presentato in anteprima a Glen Cove ( cittadina nell’interland di New York che è gemellata con Sassano) nel Club dei Sassanesi d’America che lo elessero “uomo dell’anno 2011″.

VALLO di DIANO – Per non fare altro, quando sento parlare del “nuovo che avanza”, mi metto, sinceramente, a ridere; e mi fermo lì per non tracimare dai giusti e civili canali della buona educazione.

Ecco perché, ho più volte scritto, dobbiamo accontentarci del “vecchio più vecchio, pernicioso e resistente” (in alcuni casi totalmente decrepito) che il convento ci passa.

In quei pochi e timidi vagiti del “nuovo che avanza” (nel Vallo come in altre zone del territorio) tutti hanno avuto modo di prendere atto che la ventata di nuovo, di rivoluzionario e di cambiamento non esiste; e se esiste, appena esce allo scoperto, è già venduta o incapsulata in quei meandri rigogliosi e malefici della politica politicante. Poveri giovani, la vedo davvero dura. Senza correre il pericolo di essere additato come un disfattista posso tranquillamente affermare che anche le famigerate “sardine” hanno fatto la fine del “nuovo che avanza”.

Alla luce di questa necessaria, quanto doverosa, premessa, verrebbe subito da dire che è giustissimo che “il vecchio” rimanga al suo posto a patto, però, che dia a tutti la possibilità di un giudizio sereno partendo dall’assunto enunciato dal presidente della Comunità Montana del Vallo di Diano, arch. Raffaele Accetta, uno dei politici più vecchi per anni di servizio: “che non sia importante il numero degli anni che mi hanno visto alla guida della Presidenza della Comunità Montana, quanto, invece, ciò che è stato fatto, non solo sotto la mia guida da Presidente ma anche quando negli svariati anni passati sono stato vicepresidente con il compianto prof. Corrado Pandolfo. Spero, quindi, che il giudizio sul mio operato riguardi l’attività svolta, le iniziative, i progetti, i finanziamenti e anche tante opere di sistemazione idraulico-forestale. Se si parla di un Ente che dovunque viene ritenuto uno dei migliori e il più virtuoso, nonchè per quello che è riuscito a intercettare tantissimi finanziamenti che hanno dato il via ad altrettanti progetti, qualche piccolo merito, penso, ci sarà (fonte Ondanews.it del 21.12.20).

Ma allora la fronda, tutta interna alla sinistra che governa il 90% del Vallo e di tutte le istituzioni locali, che aleggia contro Accetta è semplicemente una lotta intestina di potere o un moderato cambiamento nella continuità ? Io credo che sia un moderato cambiamento nella continuità. Difatti chi si agita e chi si propone o ripropone è l’espressione più vecchia del vecchio.   Se passa questa linea siamo all’inverosimile e bisogna farsene una ragione; di fronte al nuovo che balbetta e si vende ancora prima di agguantare le poltrone, le lotte intestine alle quali assistiamo è soltanto roba da ragazzini in vena di giocare con il potere e con le sue poltrone, ma anche con un certo senso di responsabilità di fronte alla storia personale e pubblica di ognuno di loro.

Qualche giorno fa, in occasione dell’assemblea della Comunità Montana, il sindaco di Buonabitacolo dr. Giancarlo Guercio ha scritto una lettera aperta al presidente Accetta per rappresentargli le difficoltà del territorio anche a nome (pur se non lo scrive espressamente) degli altri tre sindaci ribelli (Massimo Loviso di Polla, Luigi Vertucci di Atena Lucana, e Giuseppe Rinaldi di Montesano sulla Marcellana) e per chiedergli, in estrema sintesi, un ravvedimento costruttivo sulla composizione delle poltrone di potere in seno alla stessa Comunità Montana, ma anche in tutti gli altri “presidi di potere” dell’intero Vallo di Diano.

Sarà per mia distrazione o incapacità di seguire la cronaca che a volte sembra riservata a pochi, ma il presidente Raffaele Accetta non ha risposto alla lettera aperta di Guercio preferendo la via del silenzio (che era il pezzo forte della prima repubblica) e del riservato confronto politico nelle stanze dei bottoni che contano; ma anche questo fa parte della politica “vecchia e retriva” che  “il nuovo che avanza” non ha saputo, o voluto, minimamente intaccare.

Si è mossa, invece, la cultura del Vallo di Diano, ovvero di uno dei suoi maggiori esponenti. Parlo del prof. Nicola Femminella (docente di vaglia e noto scrittore) che prendendo spunto dalla lettera di Guercio ha scritto direttamente al presidente Accetta:

“”Ho letto con molto interesse la lettera inviata dal Sindaco di Buonabitacolo, Giancarlo Guercio, al Presidente della Comunità Montana del Vallo di Diano, Raffaele Accetta. Spero che essa serva a promuovere un dibattito sereno e costruttivo, soprattutto intelligente e propositivo, prima all’interno delle agenzie politiche che detengono responsabilità istituzionali nel nostro territorio, e poi nella dimensione partecipativa di tutti coloro che in esso trascorrono la propria esistenza. È dovere di ogni cittadino, soggetto politico o privato che sia, contribuire alla crescita e allo sviluppo del proprio territorio. Per un protagonismo attivo e responsabile. È l’unica strada percorribile, anche se la più difficile, poiché le altre non hanno portato da nessuna parte. Urge un dibattito rigoroso sul futuro prossimo delle nostre popolazioni, alla luce soprattutto dello spopolamento che avanza a grandi passi nei paesi a sud della provincia di Salerno. Che sia anche ricerca fondata su progettualità possibili ma col respiro ampio, su contenuti capaci di migliorare la condizione socio economica dei giovani. Una ricerca guidata da chi possiede solide e riconosciute competenze nelle discipline in campo. Dovrà essere una circostanza straordinaria, oltremodo utile per le soluzioni risolutive di anni di ritardo, e non più procrastinabile, alla luce degli annunciati finanziamenti “epocali” per il Meridione con il Recovery Fund. E il Presidente della nostra Comunità Raffaele Accetta è il destinatario idoneo per tali istanze, sia per il ruolo che occupa sia per la capacità di ascolto che è in grado di esprimere. Su sua sollecitazione, io stesso gli ho inviato un documento destinato alle scuole dell’obbligo scolastico, da inserire possibilmente nel Progetto per le Aree Interne (l’ennesima occasione…), a riguardo di talune iniziative mirate per eliminare deficit ed insufficienze varie nella lettura, che costituiscono un impedimento assai penalizzante per i giovani chiamati ad essere imprenditori di se stessi nella società globale””.

Arch. Raffaele Accetta - presidente Comunità Montana Vallo di Diano e sindaco di Monte San Giacomo

Nell’attesa del tavolo tecnico provinciale costituito “anche” dai due consiglieri regionali (Matera e Pellegrino) e da tre sindaci PD (Francesco Cavallone di Sala C., Michele Di Candia di Teggiano e Vittorio Esposito di Sanza) permette timi di dire che questa iniziativa salernitana mi fa davvero ridere; in pratica il territorio valdianese si consegna nelle mani di un partito che non c’è perché è stato esautorato dal “sistema di potere politico deluchiano” che tratterà come scolaretti i cinque “cavalieri dell’apocalisse” che altro non potranno fare se non inchinarsi alle voluttuose volontà del grande capo. E se così sarà posso già anticipare che ha già vinto la linea vecchia ma sostanzialmente riformista di Vittorio Esposito, spalleggiato dai sindaci di Teggiano e Padula, che al momento risulta essere in pole position tra i pochi veri e fedelissimi amici del kaimano.

Mi preoccupa l’avverbio “anche” inserito, e non a caso, da Accetta nella sua intervista rilasciata al notissimo dr. Rocco Colombo (presidente dell’Associazione Giornalisti Amici del Vallo di Diano e direttore editoriale di Ondanews.it); per me sta a significare che i cinque del Vallo di Diano andranno a Salerno ma conteranno ben poco.

Nell’attesa del 15 gennaio prossimo, data fissata per il “gran consiglio” salernitano, tutti i contendenti in campo (compresi i quattro cavalieri della finta e annacquata apocalisse, i sindaci Guercio, Rinaldi, Loviso e Vertucci) farebbero bene a leggere e studiare, parola per parola, la lettera inviata dal prof. Femminella, tramite questo giornale, al presidente Accetta; quando la cultura scende in campo, sia essa nuova – anziana o vecchia, è forse davvero giunto il momento di dare uno scossone per il cambiamento.

Ah ! dimenticavo, nel supremo consiglio dell’altra sera (venerdì 19 dicembre scorso) si è consumata anche una simpatica scenetta che pur facendo sorridere lascia l’amaro in bocca: “Mentre il presidente Accetta si accingeva a leggere il documento di Guercio, il sindaco di Sanza Esposito si è girato di spalle per manifestare il proprio dissenso sia verso il documento che, aggiungo io, verso la governance  attualmente in sella” (fonte La Città). Gli auspici del prof. Femminella che il documento di Guercio potesse servire a qualcosa sono andati subito delusi. E se i presupposti sono questi non potrà non esserci un capovolgimento generale.

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