il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Vincenzo Giordano: un ricordo difficile !!

Aldo Bianchini

Il prof. Vincenzo Giordano - sindaco di Salerno dal 1987 al 1993

SALERNO – Quando si dice delle stranezze della vita !! Le stranezze, però bisogna coglierle per poterle raccontare; come cercherò di raccontare una stranezza che ha avuto nella vita terrena del prof. Vincenzo Giordano (già sindaco di Salerno) una costante davvero impressionante.

La stranezza, costante, nella vita di Giordano è rappresentata dalla giornata di “lunedì”.

 

Era nato nella giornata di un lunedì del lontano luglio 1929; era entrato a palazzo di città come sindaco, per la prima volta, lunedì 9 marzo 1987, così come era lunedì quel 22 marzo 1993 quando si dimise da sindaco; e sempre di lunedì venne  arrestato la sera di quel tragico lunedì 31 maggio 1993 ed, infine, è morto lunedì 13 aprile 2009. Ma era anche lunedì, quel 20 aprile 2009, quando l’urna funeraria di Giordano subì l’ultima onta insulsa: l’allora direttore del cimitero non concesse il permesso per farla entrare e per farla riposare per sempre.

E giustamente la vedova Anna Giordano, nei giorni successivi, gridò: “E’ stato cancellato, eliminato, come se non fosse mai stato sindaco di Salerno”.

 

Quel brutto lunedì del 13 aprile 2009 era il giorno della “pasquetta” ed io mi trovavo fuori Salerno, in paese, già da qualche giorno; nella tarda mattinata fui raggiunto telefonicamente da Gaetano Amatruda che mi avvertì della morte del prof. Giordano, avvenuta intorno alle ore 9.30 circa mentre era ricoverato nell’ospedale salernitano San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona per le sue ormai precarie condizioni generali di salute.

 

Cosa dire a distanza di dodici anni dalla sua morte, cosa dire di un ricordo che non decolla, cosa dire di un ricordo che non è mai penetrato nell’immaginario collettivo; l’unica cosa possibile da dire è che la vedova aveva perfettamente ragione quando lanciò quel grido verso chi e/o cosa aveva cancellato ed eliminato suo marito dal ricordo della gente pur essendo stato declamato e apprezzato come il vero, primo ed unico “sindaco, galantuomo, della gente”.

 

Gaetano Amatruda

Eppure non è che nessuno ci abbia provato a ricostruire l’uomo, il personaggio politico e il suo ricordo; da anni, e puntualmente ogni anno, si impegna con una tenacia non comune il suo allievo prediletto “Gaetano Amatruda”, oggi impegnato politicamente in Forza Italia dopo essere stato il portavoce dell’ex presidente della Regione Stefano Caldoro nel periodo 2010-2015.

Gaetano è stato ed è l’unico effettivo titolare del ricordo del prof. Giordano (oltre ai familiari più stretti) e della sua gestione; un ruolo che Gaetano Amatruda esercita con convinzione, passione e amore quasi filiale verso un personaggio scontroso, duro, impenetrabile, anche irascibile, ma sicuramente di una onestà intellettuale e materiale che lo aveva ridotto a vivere i suoi ultimi anni tra visibili difficoltà economiche.

Ovviamente anche altri si sono impegnati a turno nella restaurazione dell’immagine e del ricordo di Giordano; tra i tanti ricordo Tommaso D’Angelo con il suo giornale, Andrea Pellegrino,  Silvano Del Duca e lo stesso Enzo Maraio (attuale segretario nazionale del PSI); io stesso gli ho dedicato un intero libro “Vincenzo Giordano, da sitting bull a sindaco di Salerno”; ma nessuno, tranne Amatruda, lo ha fatto con convinzione e passione; forse neppure i suoi congiunti più stretti perché probabilmente hanno capito che sarà difficile sfondare questo muro di omertà.

 

E perché esiste questo muro di omertà e di silenzio assordante. Difficile dare una risposta esaustiva; l’unica plausibile è che, forse, su Vincenzo Giordano l’intero apparato politico dell’epoca di tangentopoli ha lasciato scivolare buona parte delle responsabilità di quel periodo di caccia alle streghe. Difatti Giordano è rimasto l’unico a non essere indennizzato per l’ingiusta carcerazione subita tra maggio e luglio 1993. Anche perché, e nessuno riuscirà a togliermelo dalla testa, Vincenzo Giordano fu sacrificato forse involontariamente sull’altare della magistratura dalla troika che allora governava la politica locale.

A proposito, Vincenzo Giordano uscì dal carcere alle prime luci della mattina del 26 luglio 1993, naturalmente di lunedì; il giorno dopo lo intervistai nel mio salotto di Tv Oggi (intervista che, volendo, potete rivedere scorrendo questa pagina verso il basso sulla destra).

1 Commento

  1. Che vergogna…

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