Ammanettato al palo: perché in Italia solo Grillo può fare uso del “vaffa”

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Possibile mai che in questo benedetto Paese nessuno, al di fuori di Beppe Grillo, possa utilizzare in forma pubblica un bel sentito e grasso “vaffa”, almeno per i “casi di cronaca” che dovrebbero indignarci come quello accaduto l’altro giorno a Salerno culminato nell’arresto con ammanettamento del giovane 28enne venezuelano ad un semaforo all’incrocio delle Poste per aver minacciato ed aggredito fisicamente la propria fidanzata; ammanettamento eseguito da due agenti della Polizia Municipale che hanno riportato ferite nelle concitate fasi del fermo dell’uomo. Sul luogo c’è stata anche una specie di sommossa popolare con molti cittadini intervenuti a difesa degli agenti di P.M. che lo scatenato giovane venezuelano stava cercando di picchiare per ridurli in uno stato di soggezione psico-fisica e darsi, così, alla fuga. Mentre tutto questo accadeva, anche la ragazza i origini cilentane gridava aiuto ed inveiva contro il giovane e baldanzoso presunto fidanzato.

Il giovane è stato sottoposto ad una direttissima (processo veloce) ed il GIP ha convalidato l’arresto (applicando la misura cautelare dell’obbligo di firma dalle 18 alle 19 presso i Carabinieri di Pisciotta, in attesa dell’udienza del processo); però, in queste storie c’è sempre un però, la presunta fidanzata oggetto delle violenze verbali e fisiche avrebbe scritto una lettera ad un giornale online per giustificare il presunto fidanzato; lettera che è stata pubblicata, pari pari, dal noto giornale online senza una riga di commento; ma che dico, neppure una parola di commento. Insomma il giornale online condanna l’accaduto, sostiene i VV.UU. poco organizzati, pubblica la lettera della ragazza, ma su questa lettera non fa nessun commento. Ma c’è di più, la lettera viene pubblicata anche da uno dei maggiori quotidiani di carta stampata del territorio ed anche in questo caso nessun commento.

Quasi come se nessuno potesse indirizzare a chi compie simili azioni intimidatrici un bel “vaffa” alla Grillo; è vero, il giornalismo deve fare cronaca, deve raccontare i fatti ma può e deve anche commentarli.

Purtroppo la nostra realtà locale ci porta ad osservare che nessuno è autorizzato ad indirizzare l’epiteto caro a Grillo nei confronti dei due giovani resisi protagonisti di un pomeriggio di fuoco nel centro della città con aggressione e ferimento in danno di due vigili urbani, con il beffeggiamento addirittura del giudice chiamato a decidere sulla convalida dell’arresto. Insomma di fronte ad una lettera gravemente offensiva per la città, per la polizia municipale, per la gente che è intervenuta e per la magistratura, nessuno trova il modo per commentare e, semmai, per indirizzare almeno un bel “vaffa” a chi cerca di prendersi gioco di tutti.

Se davvero tutti, compresa la stampa, vogliono difendere la città e le sue istituzioni, quanto meno una lettera del genere dovrebbe essere rinviata al mittente; altrimenti diamo la stura anche per una incredibile inchiesta a carico degli agenti per un eccesso di potere nella gestione della sicurezza.

Lo so, ho torto, il vaffa non fa parte del nostro lessico pubblico (di quello privato certamente si) e, prima o poi, saremo costretti a reclamare un nuovo intervento televisivo di Grillo.

 

 

 

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