Presentazione del volume di Antonio Federico “Palazzo Albirosa. Appunti di una storia di famiglia”

 

 

La redazione

POLLA – Sarà presentato sabato 28 agosto a Polla (ore 17,30) nell’Auditorium “Santo Nicolicchio” (ex Chiesa di San Nicola dei Greci) il volume di Antonio Federico “Palazzo Albirosa. Appunti di una storia di famiglia”, pubblicato da Aracne Editrice.

L’iniziativa rientra nell’ambito della Rassegna organizzata dal Comune “Incontri in Biblioteca – Summer Edition” e prevede gli interventi del sindaco. Massimo Loviso; del presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Corleto; Giovanni Bracco, giornalista e poeta; Adolfo Manzione, già preside del Liceo e l’on.le Enzo Mattina. Introdurrà e coordinerà i lavori il giornalista Giuseppe D’Amico che ha scritto la prefazione del volume che contiene anche contributi di Vittorio Bracco, Guglielmo Longo, Adolfo Manzione, Enzo Mattina, Francesco Paolo Di Donato, Dionigi Peccheneda e Ignazio Sarno.

Medico e neurologo, Antonio Federico è professore emerito di Neurologia presso l’Università degli Studi di Siena dove ha ricoperto prestigiosi incarichi. Ha ricevuto due Lauree honoris causa presso Università straniere. Oltre 600 le sue pubblicazioni scientifiche ma ha sviluppato interesse verso opere più letterarie tra le quali si ricorda “L’arte come strumento di comunicazione e riabilitazione” (1998).

Nel volume viene descritta la storia del palazzo e di coloro che lo hanno abitato attraverso alcune vicende che hanno coinvolto il paese dal ‘700 alla fine del ‘900. Particolare risalto viene data alla descrizione dell’architettura del palazzo, alla sua ristrutturazione per ospitare una famiglia patriarcale dei primi anni del ‘900 riportando ricordi di vita e di affetti.

A palazzo Albirosa non sono mancati ospiti illustri tra i quali va ricordato padre Alfonso Maria de’ Liguori. Secondo la tradizione di famiglia il fondatore della Congregazione del SS. Redentore, futuro Vescovo, Santo e Dottore della Chiesa, sarebbe stato ospitato diverse volte durante i suoi frequenti viaggi verso la Calabria o la Puglia. L’ospitalità a Palazzo Albirosa si spiega con la sua amicizia con due giovani religiosi pollesi, Felice Canger e Nicola Mansione.

 

 

Padre Mansione fu rettore del collegio di Pagani, inaugurò il collegio dell’Uditore a Palermo ed espletò le funzioni di Maestro dei Novizi e quelle di Vicario Generale della Congregazione, ampliando la Congregazione nel Regno di Napoli, in Calabria, in Abbruzzo, in Puglia. Fu lui a dare gli ultimi sacramenti al futuro Santo e fu il principale testimone in occasione del processo di beatificazione. Ebbe una proficua collaborazione con il futuro Santo ed era legato da profonda amicizia con il proprietario del palazzo, Giuseppe Albo (solo in seguito il cognome diventerà Albirosa). Tra gli esponenti più in vista degli Albirosa troviamo Giuseppe, che nel 1840 pubblicò a Napoli “L’osservatore degli Alburni sulla Valle di Diano”, contenente una descrizione storica e topografica del comprensorio. Con il passar degli anni la famiglia si allontana da Polla. In particolare, a Salerno, nel 1909, da Erminia Albirosa, figlia dell’avvocato Alfonso Marcellino Albirosa, nascerà Alfonso Gatto, giornalista, poeta, scrittore e critico d’arte, uno dei protagonisti principali dell’Ermetismo.

Tra gli altri proprietari del palazzo vanno ricordate le famiglie Giallorenzi, Leone de Magistris e Federico. Alle ultime due famiglie è dedicata la parte più rilevante del libro. In particolare l’Autore dedica ampio spazio al proprio genitore, dottor Carmine, originario di Vibonati, medico condotto e ospedaliero presso il nosocomio “Luigi Curto” e al fratello Gianfranco, sociologo e sindacalista (segretario generale della CGIL della Campania), strappato in giovane età all’affetto della famiglia. Ad entrambi sono riservati scritti di amici e colleghi.

Va evidenziato, inoltre, il valore storico delle foto, in bianco e nero e a colori, inserite nel volume che testimoniano l’arredamento del palazzo (molti mobili sono in stile liberty) e lo stile di vita di una famiglia della borghesia meridionale dal 1930 ad oggi.

 

 

 

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