Una piazza adiacente il faro di Scario ricorda il penalista e politico Salernitano Alessandro Lentini,fine oratore e spirito battagliero che abbracciò i concetti di giustizia,dignità e libertà.
dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Scario di San Giovanni a Piro (SA)9 ottobre 2021 . La Piazza adiacente al faro di Scario è stata intitolata al noto penalista e Politico Salernitano Alessandro Lentini.Alla cerimonia di svelatura hanno partecipato i figli noti Avvocati Felice,penalista e Lorenzo amministrativista, il Sindaco di San Giovanni a Piro Avv. Ferdinando Palazzo,un folto pubblico di avvocati, Magistrati, cancellieri ,amministratori locali ,provinciali e regionali. L’Avvocato penalistae Politico Alessandro Lentini morì nell’Aprile del 2009, lasciando un vuoto incolmabile nell’avvocatura salernitana e non solo,celebri i processi cui prese parte come Avvocato. Era nato a Sapri il 31 gennaio 1925 e conseguì a soli 22 anni la laurea in giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli. Ancora oggi Avvocati,Magistrati e Cancellieri dei distretti delle Corti di Appello di Salerno,Napoli , Potenza e Roma ,ricordano le interessanti e passionali arringhe tecniche tenute dal grande e battagliero oratore . Ricordi di una esperienza umana e professionale che ha incarnato valori quali: giustizia, libertà e dignità. L’amministrazione Comunale di San Giovanni a Piro ha voluto intitolare una Piazza all’Avvocato Alessandro Lentini per ricordare l’amore che il penalista e il politico nutrì per Scario. Alessandro Lentini ,uno dei migliori penalisti del foro di Salerno,morì a 84 anni, nel giorno di Pasqua. I suoi processi sono passati alla storia, come quello al capo della Nco, Raffaele Cutolo, che gli dava rispettosamente il voi. E’ stato uno dei fondatori della Democrazia Cristiana a Salerno con Basilio Focaccia e Carmine De Martino. Sandrino aveva la grande capacità di programmare per il futuro riuscendo a prevedere le linee di sviluppo del territorio Salernitano. Assessore provinciale per sedici anni, prima alle finanze e poi ai lavori pubblici, nelle due prime giunte di Palazzo Sant’Agostino guidate da Girolamo Bottiglieri e Diodato Carbone. Consigliere regionale negli anni dal 1985 al 1990, disse no alla candidatura come senatore nel Ccd, nonostante Clemente Mastella fosse andato a pregarlo fino a casa.