Cooperative: irrompe sulla scena Pasquale Stanzione … l’unica verità detta da Vittorio Zoccola per ritornare a casa ?

 

Aldo Bianchini

Il presidente Fiorenzo Zoccola, detto Vittorio

SALERNO – Le presunte rivelazioni fatte da Vittorio Zoccola ai cinque magistrati inquirenti (procuratore Giuseppe Borrelli, aggiunto Luigi Cannavale e pm Elena Cosentino, Guglielmo Valenti, Silvio Guarriello); rivelazioni che hanno prodotto la sua uscita dal carcere di Fuorni e che mi mettono nella condizione di poter riconfermare (come ho già scritto) che “Vittorio” non è un ras, non è un imprenditore, non è un manager e non è neppure “il sistema”, e infine non è mai andato contro le proprie idee politiche per spostare a favore del centro destra i suoi voti (ammesso che abbia mai avuto questo grande potere di manovrare gli elettori come birilli), come qualcuno spocchiosamente sta cercando di attribuirgli. Vittorio per quanto mi riguarda è stato soltanto una “pedina affidabile” (non so fino a che punto !!) nel contesto del vero “sistema di potere politico” attribuito al governatore Vincenzo De Luca che tra il 16 aprile 1992 e il 22 maggio 1993 soppiantò brutalmente il precedente “sistema di potere politico” attribuito all’ex ministro Carmelo Conte.

Vittorio Zoccola, tornato a casa nella mattinata di ieri 27 ottobre, non me ne voglia se ho affermato che non è tutte le cose di cui prima in quanto affermo anche che, invece, è un personaggio abilissimo sul piano organizzativo e molto furbo; oserei dire “astuto” difatti da una trentina di anni riesce a stare sulla piazza di pari passo con il sistema che governa la città. Ma sul piano personale Vittorio è un soggetto estremamente squisito, signorile, educato e disponibile. Non tanto tempo fa ho trascorso con lui una bella serata a cena ed ho apprezzato le sue qualità.

Qualcuno, probabilmente, gli ha suggerito di leggere, mentre era in cella, il mio articolo dal titolo “COOPPERATIVE: il problema ritorna ventisei anni dopo … la Procura e Michele Sarno che fanno ?” pubblicato il 14 ottobre scorso. Ebbene, guarda caso, chiudevo quell’articolo con la seguente frase: “Avremo, comunque, tutto il tempo di rifare la storia delle Cooperative che tra il 1995 e il 996 portarono alla prima grande battaglia per il potere tra Vincenzo De Luca e Pasquale Stanzione (allora vice sindaco) con quest’ultimo che dovette arrendersi senza neppure l’onore della armi”.

E puntuale, come un orologio svizzero, è arrivata la rivelazione (si fa per dire !!) di Vittorio Zoccola nel corso delle 16 ore di interrogatorio; se risponde al vero l’indiscrezione svelata da Il Mattino (edizione 27 ottobre 2021) Vittorio avrebbe dichiarato: “La Socofasa è nata invece prima degli anni 90. Il presidente Alfredo Ripoli è vicino a Pasquale Stanzione ex vicesindaco e a Vincenzo De Luca. Stanzione fu rimosso dalla carica di vicesindaco proprio perché fece avere a Ripoli un lavoro di somma urgenza nel quartiere Torrione alto senza prima parlare con De Luca che era in ferie. De Luca si arrabbiò per il semplice fatto che Stanzione non gli avesse comunicato prima le sue decisioni”.

Quella sulle Cooperative fu la prima vera e grande battaglia per la conquista totale del potere economico-politico-imprenditoriale-giudiziario sulla città di Salerno ed a rimetterci le penne fu appunto Pasquale Stanzione sul piano politico (gli fu ritirata la delega di vicesindaco e qualche anno costretto a candidarsi alla Provincia dove fece l’assessore per oltre dieci anni, lontano da De Luca) ed a due sindacalisti (dei quali non ricordo purtroppo le generalità) che pagarono il prezzo più alto sotto forma di indagine giudiziaria per presunti brogli. Guarda caso, ma è soltanto un caso, all’epoca in Procura lavoravano entrambi i giudici che oggi se le suonano pubblicamente: Claudio Tringali e Michelangelo Russo; oggi il primo è assessore alla trasparenza, e il secondo ambisce alla commissione cultura.

L'ex vice sindaco di Salerno ed ex assessore provinciale Pasquale Stanzione

Nel orso di questi ultimi trent’anni ho spesso posto la domanda direttamente ai magistrati: “Perché nessuno convocò Stanzione per arrivare alla verità ?”; domanda che all’epoca mi costò anche una diffida stragiudiziale.

Oggi ci sono addirittura cinque magistrati impegnati nella conduzione di questa vicenda; spero di leggere sui giornali che almeno uno di loro ha convocato Pasquale Stanzione perché il duello “De Luca – Stanzione” rappresenta ancora oggi un pezzo di storia misteriosa di quegli anni nel corso dei quali fu costruito l’assetto del potere; e senza la storia, lo sappiano i giudici e anche gli agenti della Mobile, non si va da nessuna parte.

Come andrà a finire ? Non so rispondere perché non ho la sfera di cristallo; è sotto gli occhi di tutti che, al momento, ha mollato anche Massimo Giletti (con la sua “Non è l’arena”) che ieri sera ha tenuto la città in attesa per poi non trattare minimamente il problema che resta, come una mina vagante, nelle mani della magistratura. Aspettare qualche giorno per saperne di più, senza farci condizionare dal gossip e dai luoghi comuni.

 

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