Aldo Bianchini
SALERNO – Ho una fortuna, lo confesso, sono mai stato un tifoso e quindi non conosco “il tifo” contagioso che pervade un po’ tutti nella politica, nello sport, ed in tante altre branche della vita associativa.
Questo fatto, che in alcuni casi può anche essere un difetto, mi ha consentito da sempre di guardare agli avvenimenti senza quell’ossessivo senso di appartenenza per poterli, poi, analizzare con una certa indipendenza.
Faccio un esempio; ho sempre scritto di essere socialista, e lo sono; ma questo non mi ha mai impedito di denunciare le malefatte del quel PSI che naufragò sotto i colpi di tangentopoli per finire sotto una spessa coltre di macerie; così come non ho remore nel dichiarare che i socialisti di oggi devono ancora lavorare molto per raggiungere livelli più o meno accettabili, senza lasciarsi cooptare nelle maglie sinuose del PD.
La verità, ovviamente, non è patrimonio di nessuno; ma ciò non mi impedisce di meravigliarmi quando leggo che nientemeno al “pre-tavolo” organizzato dalla ministra Carfagna sulla distribuzione (al momento assolutamente virtuale) dei “fondi di sviluppo e coesione”, per 250milioni di euro, ai comuni del territorio salernitano non si sono presentati i deluchiani di ferro (Regione, sindaco di Salerno, presidente Provincia, sindaci della provincia, parlamentari e consiglieri regionali) ma che allo stesso incontro era presente il Prefetto. Sorrido pensando all’insipienza di chi ha scritto una cavolata del genere, forse non sa che il Prefetto aveva l’obbligo di essere presente dove c’era un ministro della Repubblica e che la sua presenza non è assolutamente catalogabile come dato politico.
Per tutto il resto non ci vedo niente di strano e chiedo: <Quante volte la destra salernitana ha presenziato alle autocelebrative “tavolate” del governatore/ex sindaco De Luca quando lancia annunci fantasiosi di centinaia di milioni di euro da distribuire sul territorio in attesa con le mani giunte della grazia ?>.
Da osservatore una differenza la devo, però, rappresentare; quando è il governatore a convocare i tavoli ci vanno sicuramente tutti quelli della sinistra, oltre ai deluchiani di ferro.
Aspetto con ansia di conoscere quanti rappresentanti del centro destra si sono riuniti alla Carfagna intorno al famoso pre-tavolo; dalle prime indiscrezioni emerge una situazione non molto bella ed edificante per una ministra che, non avendo seminato quasi niente sul territorio, non riesce mai a raccogliere più di tanto in termini di consensi pre-elettorali.
Lo scontro non è tra De Luca e la Carfagna, o almeno non è tra loro due soltanto; lo scontro è epico in quanto coinvolge il Sud e il Nord e, soprattutto, fa venire alla luce la scelta della Carfagna che privilegia le eleganti borghesie del nord tutelate dalla potente AMBROSETTI (Il ricco e saccente istituto di ricerca e proposta) a tutto danno delle iniziative prettamente meridionalistiche della più dimessa SVIMEZ (l’istituto di ricerca, intellettualmente anche più preparato).
E dopo aver preferito l’Ambrosetti (il privato) ed aver calpestato la Svimez (l’istituto pubblico) cosa si aspettava la Carfagna (la bella ministra isolata anche in Forza Italia), che tutto il mondo della sinistra meridionale accorresse al richiamo di Sorrento e/o di Salerno per favorire nuovamente il nord contro il sud nell’annunciata virtuale gigantesca speculazione a suon di denaro pubblico ?
Al momento sembra che “a Sorrento, invece, è il governo che, pur avendone la titolarità, ha appaltato al privato (Ambrosetti) la strategia nazionale per il sud” (fonte Cormez).
