Giornalismo & Giornalismo: qual è il limite dopo lo scontro Donnarumma-Alla ?

 

Aldo Bianchini

Tiziana Alla, la giornalista bordocampista di Rai/Sport

SALERNO – La risposta alla domanda posta nel titolo di questo articolo è difficilissima; e qualunque essa sia viaggia comunque sul filo della lama di un rasoio.

Anche questa volta al centro dell’argomento c’è una fotografia, o meglio c’è la fotografia estrapolata da un video andato in diretta su Rai/1 subito dopo la conclusione della partita di calcio Germania – Italia (finita 5 a 2 per i tedeschi) di martedì 14 giugno 2022; la fotografia virtuale fissa nel tempo lo scontro in onda in diretta tra il portierone azzurro Gianluigi Donnarumma (detto Gigio) e la giornalista Rai Tiziana Alla alla quale la fervida ed astrusa immaginazione di Alessandra De Stefano (arrivata alla direzione di Rai/Sport dopo aver cercato di rivoluzionare il mondo del ciclismo, senza riuscirci) ha affibbiato l’incarico di “bordocampista” (tradotto: il giornalista che segue la partita di calcio da bordo campo); insomma una giornalista, Tiziana, che segue metodicamente la nazionale azzurra.

Prima di esprimere il mio pensiero faccio una doverosa premessa; essendo io milanista il calciatore Donnarumma mi sta particolarmente sulle scatole per il modo in cui ha trattato il Milan per approdare nella squadra più ricca del mondo quale è il Paris Saint-Germain (meglio noto come P.S.G.) che attenti giornalisti cercano di stravolgere nella pronuncia, un po’ come per decenni hanno fatto con il pilota di F/1 Michael Schumaker, americanizzando forzatamente il suo nome di battesimo.

Il calciatore-portiere della nazionale azzurra Gianluigi Donnarumma (detto Gigio)

Torniamo al fatto; Donnarumma si presenta in sala stampa e ci mette coraggiosamente la faccia dopo lo straziante risultato e la valente giornalista Rai che fa, gli pone l’unica domanda che molto verosimilmente non andava posta ad un atleta visibilmente scosso dal risultato e dall’errore commesso per il 5 a 0 in favore della Germania. Battibecco inevitabile e subito dopo tutta la stampa a dargli addosso per difendere la collega che, per quanto mi riguarda, è stata quanto meno incauta andando a scegliere l’unica domanda che, tra le migliaia possibili, non andava posta, pur se assolutamente legittima, per una sorta di sensibilità sportiva che, soprattutto, una bordocampista dovrebbe avere. E non solo per il fatto che vive a stretto contatto con i calciatori e che dagli stessi dipende gran parte della sua vita professionale.

Tutto questo, comunque, non sottrare Donnarumma alle sue responsabilità inerenti soprattutto l’educazione di base che forse non ha mai avuto; è cresciuto molto in fretta Gigio passando rapidamente dalla modesta borghesia alla ricchezza; deve stare attento in futuro perché questo potrebbe anche costargli caro.

Sullo sfondo, però, nonostante la mia palpabile antipatia verso il portierone, rimane la domanda “qual è il limite per un giornalista ?”.

Io la risposta ce l’ho, ma è la mia e la tengo per me; ognuno dia la sua semmai nell’intimo di se stesso.

 

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