A volte ritornano (i conflitti di interesse).

da Antonio Cortese (docente)

Nonostante il Prometeo moderno stia lentamente chiarendo a tutti gli inganni della televisione, con e da internet ai passaparola social, l’assurdità del caso politico italiano continua.  Nei codici il conflitto di interesse é ancora semplice domanda in sede di esami universitari ma nel mondo del lavoro precario e instabile causato appunto da questa anomalia incancrenita nel midollo del Paese, nulla più. Il pool di Mani Pulite ha le dite ancora zozze e non solo la coscienza, nel prendere il telecomando della tivvù; ugualmente tutti i magistarti in buona o mala fede che hanno predicato bene, racimolato meglio e svaniti come scivolati sul Di Pietro divenuto limaccioso.  Parimenti la parte di satira politica destruens di Rai Due e Rai Tre, da Santoro  al veleno edulcorato dell’Annunziata fino ai giornalisti di inchiesta ed i Travaglini più onestamente saccenti. Niente, il mix di cotante resistenze non aprono dopo trent’anni le saracinesche abbattute degli occhi dei telecomatosi. Bertinotti, Bersani, tutti protagonisti in primetime, ma il momento di battere i pugni rimane quello prima della chiamata di Morfeo sul cuscino. Potranno i nostri eroi pentastellati  almeno arrivare ad un raduno referendario per eliminare una buona volta questo processo fagocitante ad ingranaggio malefico senza svegli e campanelli di allarme? Nelle prossime puntate del nuovo governo, di un’originale Alleanza Nazionale ideata da Gianfranco Fini, martire della fagocitazione televisiva e del canone a due teste che ha riportato almeno l’osso agli elettori, sapranno i supergrillini opporre le giuste e legittime argomentazioni  ad una maggioranza ancora bendata dalle fette in busta delle urne? O malgrado il popolo italiano saremmo “rovagnati” e costretti ricattatoriamente a deglutire salamini milanesi per altre decadi? Non é il pericolo fascista a preoccupare, ma la lingua e i denti di un biscione che lo attanaglia; con scandali orgiastici da chi predica famiglia, con leggi ad personaggium pro triclinio suo.

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