Disaffezione verso la politica o i politici? E’ cresciuto l’astensionismo alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, ha votato solo il 64% degli italiani, a fronte del 73% delle elezioni per il Parlamento del 2018.

 

da Pietro Cusati (giurista-giornalista)

L’articolo 4 del testo unico del 1957 prevedeva che «L’esercizio del voto è un obbligo al quale nessun cittadino può sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il Paese». Ma c’era ben di più all’articolo 115 dove si stabiliva che  «L’elettore che non abbia esercitato il diritto di voto, deve darne giustificazione al Sindaco . L’elenco di coloro che si astengono dal voto ,senza giustificato motivo, è esposto per la durata di un mese nell’albo comunale . Per il periodo di cinque anni la menzione “non ha votato” è iscritta nei certificati di buona condotta .».  La Corte Costituzionale nel 1993 dichiarò illegittima la norma  del 1957 e quindi non esiste più la sanzione per coloro che non vanno a votare ma resta il  dovere civico previsto dall’articolo 48 della Costituzione  che dice che il voto è personale ed uguale, libero e segreto , l’esercizio del diritto di voto è un dovere civico. Chi non vota non sarà più sanzionato  né subirà una menzione in un casellario di buona condotta. Non più. I  costituenti erano dell’idea che votare fosse necessario per far funzionare quella democrazia che stavano disegnando ma hanno anche precisato che il voto è un dovere civico e non un dovere giuridico a fronte della cui violazione scattano sanzioni. Si tratta di un’affermazione di puro principio, un auspicio alla generalizzata partecipazione al voto. È anche vero che, in sede costituente, c’era chi propugnava per la proclamazione di un vero e proprio dovere legale, con tanto di pene per chi vi si sottraeva. Ma tale linea non passò.La democrazia si alimenta con l’impegno di tutti ,‘’Buon voto’’, con qualche protesta per i tempi delle operazioni ,allungati dal “tagliando antifrode” ,ma il “partito dell’astensione” ha trascinato giù il dato della partecipazione,secondo i dati del Viminale, è soprattutto il Sud, la Campania si ferma sotto il 54%, la Calabria e la Sardegna poco sopra il 50. L’astensionismo in Campania  il 25 settembre 2022 è andata alle urne solo il 53,27% degli aventi diritto al voto, quindici punti in meno rispetto alle elezioni politiche del 2018. La Regione Campania è terz’ultima per votanti  davanti solo a Calabria e Sardegna. Affluenza giù senza eccezioni, dunque. E che assume la forma di una vera e propria diserzione al Sud. In Campania, l’affluenza potrebbe essere stata condizionata da una forte bomba d’acqua che ha reso inaccessibili non pochi seggi per diverse ore della mattinata, con problemi di viabilità . Uno dei primi che ha votato è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.E’  andato a votare nel suo seggio di Palermo. Il Presidente della Repubblica, dopo avere espresso il proprio voto, ha stretto la mano al Presidente di seggio e ha lasciato la scuola media Piazzi, senza rilasciare dichiarazioni. La gente in coda per votare ha rivolto garbatamente un saluto al capo dello Stato.

 

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