Edilizia senza delizie.

 

da Antonio Cortese (docente)

Napoli - casa del portuale

Il sud Italia è pieno di edifici attaccati “con la sputazza” costruiti nel corri corri e nella deregulation del cosiddetto miracolo italiano. Un architetto che abbia studiato un minimo conosce questi scempi presenti sul tavolo da disegno delle correnti che vanno dalla Bauhaus al minimalismo moderno. Un nichilismo strutturale che facendo il giro delle periferie dei grandi centri di mezza Europa ben si addice a determinate funzionalità urbane; ma qui rappresentano unicamente un capriccio modaiolo delle up class che hanno speculato sui materiali negli anni con questo pretesto di estetica moderna. Napoli e Salerno (se Alfonso Menna ha un demerito…) sono piene di esempi di edifici del genere che non hanno avuto se non vita breve, continui interventi a causa della inappropriatezza non solo culturale e completamente fuori contesto. Un superbonus che faccia da sanatoria correttiva, dalla tanto discussa edilizia scolastica agli altrettanti edifici statali di tale mala fattura, senza più crolli di tetti improvvisi( crollo soffitto asilo Molise 2001… etc, etc.) o sorprendenti cedimenti di baracche, urge.

 

Salerno, nel caso particolare dispone di interi quartieri costruiti al tempo di questa logica archi-selvaggia e l’esempio più eclatante “disturba” addirittura l’ingresso della chiesa dell’Annunziata in pieno centro storico facendo bisticciare l’antico campanile con le lamiere della scuola adiacente da anni.

 

Nel caso generale, prima di andare a spartire le botte fra i sovietici, spendendo il cinque per cento relativo per gli alluvionati marchigiani, sarebbe un attimino più elementare destinare i soldini a tutte queste emergenze strutturali.

 

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