ATTENZIONE ALLA MANCANZA DI RESPIRO QUANDO CI SI PIEGA IN AVANTI

da Dr. Alberto Di Muria
Padula-Si può essere sofferenti di insufficienza cardiaca e ancora non saperlo. Secondo i cardiologi della University of Texas Southwestern Medical Center, uno dei sintomi che potrebbe essere indicativo è la mancanza di fiato quando per esempio ci si china per allacciarsi le scarpe: un’azione tanto semplice quanto significativa.
Questa condizione, che i cardiologi della UT Southwestern chiamano “bendopnea”, è un sintomo facilmente rilevabile.
La mancanza di fiato in certe semplici situazioni, come può appunto essere il chinarsi per allacciare le scarpe, può non destare sospetti. Gli studiosi hanno infatti confermato come alcuni pazienti che pensavano di essere a corto di fiato perché erano fuori forma o in sovrappeso, in realtà avevano sviluppato la condizione di insufficienza cardiaca senza esserne consapevoli.
Il sintomo si associa ad un ben preciso profilo emodinamico, che equivale a un’alta pressione di riempimento ventricolare sinistro e ad un basso indice cardiaco. Questi pazienti, con quadri particolarmente severi, necessitano di aggiustamenti della loro terapia. Questo è il primo nuovo sintomo identificato dopo tanti anni. Si tratta di un sintomo facilmente identificabile e che il paziente è in grado di osservare e riferire al proprio medico. Per il medico rappresenta un elemento di grande aiuto in quanto permette di valutare il grado di edema del paziente con scompenso cardiaco
Questa constatazione ha portato i ricercatori a voler approfondire la questione e a condurre lo studio, poi pubblicato sul Journal of American College of Cardiology.
Gli autori dello studio avvertono che la bendopnea non è un fattore di rischio per l’insufficienza cardiaca, ma piuttosto un sintomo dello scompenso cardiaco. Il che significa che i pazienti stanno peggiorando e potrebbe essere necessario ottenere farmaci o trattamenti adeguati al caso.
Per osservare quanto supposto, i ricercatori UT hanno arruolato 102 pazienti che sono stati invitati a sottoporsi a un esame di laboratorio che prevedeva il cateterismo cardiaco destro, scoprendo che quasi un terzo dei soggetti aveva la bendopnea.
L’esame prevedeva che i pazienti fossero ben distesi sul lettino, per poi misurarne sia la pressione all’interno del cuore che la gittata cardiaca, ossia quanto bene il cuore pompa sangue al resto del corpo. La seconda fase dello studio prevedeva che a 65 dei partecipanti fossero prese altre misurazioni uguali alle prime, ma in una diversa situazione: i pazienti questa volta dovevano stare seduti in una poltrona per due minuti, per poi chinarsi per un minuto. In questo modo si sono potute osservare le differenze nella risposta cardiaca e del respiro. I risultati finali hanno mostrato la disuguaglianze tra chi presentava il sintomo dello scompenso cardiaco e chi no.

 

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