COMUNE SALERNO: tra caro mensa e invenzioni di rimpasto

 

da Prof. Aniello Salzano (resp.Popolari e Moderati)

Tra le qualità del Sindaco Enzo  Napoli spiccano la tolleranza e la pazienza. Ma anche quella di saper sopportare le critiche e certe indebite invasioni di campo, e molto spesso le punture di spillo provenienti dai suoi stessi ambienti politici. E a proposito di punture di spillo è proprio di  questi giorni  un intervento alquanto imprudente del capogruppo del PSI, Filomeno di Popolo (“nomen omen”), che è servito ad alimentare ulteriormente la polemica sul caro mensa scolastica, cui alcune centinaia di famiglie hanno rivolto critiche severe.

Presumo che Filomeno di Popolo sia rimasto purtroppo ancorato ad un’antica tradizione del suo partito: essere forza di governo e contemporaneamente di opposizione. E che quindi in alcune occasioni valga la pena di cavalcare l’onda della protesta, anche nel tentativo di guadagnare qualche voto e consensi. Le sue dichiarazioni circa la revisione delle fasce di reddito per abbassare la partecipazione delle famiglie al costo del pasto nasconde la voglia di resuscitare quel Socialismo municipale in base al quale il Comune ha l’obbligo di assicurare a tutti, e indistintamente, la gratuità della mensa scolastica, del trasporto etc…a prescindere dal reddito. Noi Popolari e Moderati la pensiamo diversamente: è obbligatorio aiutare e soccorrere solo le fasce più povere e bisognose.

Se davvero Il Consigliere Di Popolo crede fino in fondo in quello che sostiene, avrebbe dovuto assumere prima in Commissione, di cui è vice presidente,  e poi in Consiglio comunale posizioni più coraggiose fino al voto contrario, perchè quelle sono le sedi in cui far valere le proprie ragioni e in cui semmai avanzare critiche ed obiezioni, che del resto quando servono a migliorare un provvedimento e sono  costruttive nessuno può contestare. Oggi invece dopo le varie approvazioni, con il suo voto favorevole, espresso in Consiglio anche in materia di Bilancio, diventano ambigue  e poco credibili le sue dichiarazioni, avendo l’apparenza piuttosto di un atto di accusa  verso l’operato dell’amministrazione comunale.

Altrettanto fuori posto è la sua dichiarazione sul rimpasto in Giunta e l’assegnazione di alcune deleghe, che diventa obiettivamente una indebita ingerenza in quelle che sono prerogative esclusive del Sindaco. Dichiarare poi il proprio  dispiacere per l’ormai prossimo, e dato per scontato, benservito a due Assessori rappresenta davvero una caduta di stile. Infatti il Sindaco è stato  costretto ad intervenire per spiegare e smentire, con sottile ironia, certe fantasiose ricostruzioni. Egli dimostra di conoscere bene un antico adagio: “quieta non movére” ! E poi sa che in certe circostanze è più opportuno aggiungere qualche posto che eliminarlo.

 

 

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