La Borsa del Turismo Archeologico di Paestum e le aspirazioni di Ascea

 

da Nicola Femminella

(docente – storico – scrittore)

 

Il 27 ottobre è stata inaugurata a Paestum la XXIV edizione della Borsa del Turismo Archeologico nel Mediterraneo. L’evento oltre ad essere stato una felice intuizione di coloro che ne iniziarono il cammino, è luogo di incontro e confronto tra i soggetti istituzionali e privati che ricavano, dai patrimoni archeologici e la loro traduzione in cultura diffusa, ricchezza per i popoli che li detengono e promozione ai territori nei quali la storia li ha generosamente deposti. Erano presenti 20 Paesi Esteri, 12 Regioni con 17 territori regionali, 15 Parchi, Roma Capitale, il Ministero della Cultura, Trenitalia, ACI, Enel, 30 buyer tra tour operator europei selezionati dall’ENIT ed altri mediatori dei beni archeologici, per un totale di 150 espositori. Un successo che si ripete di anno in anno per coloro che lo organizzano, con 8500 visitatori, che hanno avuto la possibilità di seguire conferenze, incontri, dibattiti e partecipare a laboratori istruttivi.  La manifestazione sempre più si afferma nel firmamento e nel calendario dei grandi avvenimenti internazionali

Ho partecipato ai primi due giorni dell’evento, riconosciuto anche quale “best practice di dialogo interculturale dalle organizzazioni governative internazionali della cultura e del turismo dell’Onu, Unesco e Unwto”. In particolare ho apprezzato lo stand dell’AS.CO.CI. (Associazione dei Comuni del Cilento centrale) che per la prima volta ha portato nel consesso dei numerosi Paesi intervenuti la voce di una Associazione che riunisce 22 comuni del Cilento, che vanno da Vallo della Lucania a Paestum. Si è manifestato così, concretamente, il volto di un Cilento unito e coeso, deciso nel percorrere la strada che va nel senso giusto, che gradualmente sta trasformando gestioni separate dei borghi in alleanze strategiche, per erigere una visione condivisa, che assicuri benessere a coloro che vi trascorrono la propria esistenza.

L’appuntamento era con il prof. Di Gregorio Renato, ispiratore e anima dell’Associazione che, insieme al presidente Pietro D’Angiolillo e ai sindaci dei Comuni coinvolti, stanno costruendo nuovi orizzonti verso i quali potrebbe navigare la progettualità necessaria per far decollare lo sviluppo dell’intero Cilento. Nell’occasione il presidente dell’Associazione, nonché sindaco di Ascea, ha annunciato, al microfono di una televisione campana, di aver ricevuto nella stessa giornata del 28 la “notizia del Ministero per la cultura della Turchia che ha autorizzato il gemellaggio tra Focea e Ascea (l’antica Elea fondata proprio dai Focesi nella seconda metà del VI sec. a.C.). Un’altra grande notizia. Adesso dobbiamo rapidamente metterci al lavoro, perché dobbiamo presentare il dossier per poter ottenere il riconoscimento dell’itinerario europeo. Un grande traguardo”. D’Angiolillo ha poi espresso la propria soddisfazione, perché per la prima volta una parte geopolitica significativa del Cilento ha presentato alla Borsa un unico stand con 22 Comuni. In prosieguo c’è stato l’incontro tra l’on. Michele Cammarano, presidente delle Aree Interne della Campania e il prof. Di Gregorio Renato, redattore dei progetti allestiti da AS.CO.CI. che hanno approfondito ed espresso in che modo le attività dell’Associazione e le iniziative delle Aree Interne possono costruire un momento di confronto, di coagulo per una progettualità fondata sull’utilizzo delle risorse del PNRR e degli altri finanziamenti a sostegno della crescita dell’intero Cilento, sì da diventare un modello, una strategia comune per un cambiamento di rotta atteso da decenni nelle nostre Terre. Un incontro opportuno e utile che è servito a far incontrare attori che stanno lavorando con passione e nel migliore dei modi a favore delle aspirazioni secolari delle nostre comunità. Ci sono da eliminare limiti e insufficienze che hanno vanificato nel corso degli anni appuntamenti decisivi per il riscatto delle regioni meridionali. Nel congedarci si è deciso di organizzare un secondo incontro di studio e analisi dei problemi in agenda presso la sede della Commissione per le Aree Interne a Napoli. Si potranno individuare azioni concrete da attivare, per procedere unitariamente verso il riscatto dei nostri territori, da sempre assillati dal triste fenomeno dell’emigrazione e oggi, in maniera cocente, dallo spopolamento dei borghi. Il tavolo di lavoro servirà, quindi, per trovare le giuste intese, il coordinamento più proficuo per la realizzazione di progetti di alto profilo, su cui si sta lavorando all’interno delle sottocommissioni volute da Cammarano, e gli studi e allestimento di una piattaforma progettuale su cui da tempo si è attestata l’azione dell’AS.CO.CI. diretta dal prof. Di Gregorio, noto esperto di pianificazione territoriale.

Si diffonde sempre più, per merito di Cammarano, l’idea di riunire i paesi dei 4 comprensori sotto un’unica regia per organizzare politiche comuni e iniziative articolate e condivise. La sola pista percorribile per avviare concretamente processi di sviluppo calibrati su vocazioni, risorse e bisogni delle nostre Terre. Tali propositi devono essere spalmati sul territorio con forza e convinzione, anche per annullare le conseguenze di qualche iniziativa volta a suscitare vecchie strategie di separatezza e di difesa vacua di interessi localistici. Qualche cenno di tal fatta è affiorato sabato, 22 ottobre, a Vallo della Lucania in occasione della presentazione del libro dell’amico Franco Maldonato “L’Imbroglio” nel quale l’eminente studioso di storia locale saprese ha illustrato le proprie opinioni sulla tratta dell’alta velocità riguardante il territorio a sud di Battipaglia. Secondo il mio modesto parere, invece, i 4 comprensori del Cilento devono coordinare aspirazioni e bisogni comuni, per individuare soluzioni vincenti e mettere in campo slanci vigorosi e utili, affinché il Cilento tutto progredisca nella concordia e nell’unità[UW1] di intenti. Il concetto si diffonde sempre più tra coloro che su di esso si soffermano per analizzarlo compiutamente tramite una buona raccolta-dati.

Il fine settimana si è concluso sabato ad Ascea, presso la Fondazione Alario, con  la splendida relazione sugli Itinerari Culturali della dott.ssa Roberta Alberotanza, curatrice della mostra sugli Itinerari Culturali Europei ed Ex Presidente del Comitato Cultura del Consiglio d’Europa. Nell’occasione il presidente dell’AS.CO.CI. ha informato i presenti  sull’iter in corso per ottenere dal Consiglio d’Europa l’approvazione dell’Itinerario “la Via dei Focesi”, che vide la partenza dei Focesi da Focea, prima territorio greco, ora situato nella Turchia, e il loro approdo su diverse coste del Mediterraneo, dove fondarono nuove località;  mentre il prof. Di Gregorio si è soffermato sul significato dell’iniziativa e la rilevanza che essa, ormai vicina al traguardo finale, avrà sulle attività turistiche e sugli altri settori, verso i quali indirizzano le proprie speranze di crescita socio-economica le comunità locali, così come è avvenuto per le città già inserite nei 48 Itinerari sin qui autorizzati dal Consiglio d’Europa.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *