Alfieri a Sarno per i 25 anni dalla tragica alluvione

da Uff. Stampa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Sarno tra il 5 e il 6 maggio del 1998 si consumò una delle più grandi tragedie italiane. Oltre Sarno furono coinvolti anche Bracigliano, Siano e alcuni comuni di altre province come Quindici e San Felice a Cancello. In tutto ci furono 160 morti, di cui 137 solo a Sarno, con tremila sfollati, 180 case distrutte e oltre 450 danneggiate. Su tutta l’area si sono abbattute 140 frane, con circa 40 colate di fango per oltre 2 milioni di metri cubi di materiale.

Il Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri domani 5 maggio 2023, alle ore 10, sarà presente alla cerimonia di commemorazione del 25° anniversario della tragedia che si terrà presso il teatro De Lise di Sarno. L’evento si svolge nell’ambito delle celebrazioni previste dal Comune di Sarno dal 1 al 6 maggio che vedono il coinvolgimento della Regione Campania, della Prefettura di Salerno, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, dell’Asl Salerno e delle associazioni di volontariato.

“Un disastro idrogeologico devastante – dichiara il Presidente Franco Alfieri – da cui Sarno e i comuni limitrofi hanno avuto la forza di rialzarsi, non senza difficoltà. E questo anche grazie allo spirito di abnegazione e di solidarietà del personale delle Forze Armate e dell’Ordine, nonché dai tantissimi volontari che offrirono un soccorso determinante alla popolazione sarnese duramente colpita dalle colate di fango.

Il nostro plauso quindi va all’Esercito, all’Aeronautica Militare, all’Arma dei Carabinieri, al Corpo forestale dello Stato, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile e alla Caritas italiana che domani riceveranno dal Consiglio comunale di Sarno la cittadinanza onoraria come riconoscimento dello straordinario contributo offerto ai cittadini in quei drammatici momenti.

Abbiamo il dovere di ricordare soprattutto per rafforzare in noi il rispetto ambientale e la tutela del delicato assetto idrogeologico dei nostri territori. Disastri del genere non devono più accadere.”

 

 

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