Elezioni maggio 2023: Scafati chiama, Lagonegro risponde e Muro Lucano dice “presente”

 

Aldo Bianchini

SCAFATI / LAGONEGRO / MURO LUCANO – Mi permetto di inserirmi nella campagna elettorale dei tre paesi citati soltanto perché conosco molto bene la realtà di Scafati, abbastanza bene quella di Lagonegro (almeno sotto il profilo delle analogie giudiziarie con Scafati) ed a Muro Lucano ci sono nato e cresciuto.

Ai vari candidati sindaci dei tre paesi rivolgo un appello sincero ed accorato: “Non cavalcate le disgrazie giudiziarie dei candidati Pasquale Aliberti, Maria Di Lascio e Gerardo Mariani perchè potrebbe essere molto dannoso per voi che pensate di potervi avvantaggiare raccontando agli elettori le follie di una magistratura che quando attacca il cdx ne combina di tutti i colori e perde il senso dell’equilibrio nella giustizia”.

E’ sotto gli occhi di tutti che quando la magistratura attacca il cdx causa indirettamente molti danni elettorali proprio alla sinistra; ma loro non lo vogliono capire e soprattutto non lo vogliono capire i tanti capetti e capi-bastone che affollano le file delle tantissime anime di sinistra.  Sto scrivendo cose trite e ritrite, non le sto inventando io; e la cosa mi fa anche una certa rabbia in quanto il mio “credo socialista” vacilla ad ogni nuova indagine giudiziaria, cosciente come sono che andrà comunque a finire in una bolla di sapone.

Ma i famosi P.M. continuano imperterriti, loro mica sono come noi umili mortali; loro sono stati unti dal Signore con il regalo dell’autonomia, dell’indipendenza e del libero convincimento; soprattutto quest’ultimo elemento mi fa rabbrividire perché porta a strafalcioni inauditi quando un giudice inquirente si autoconvince della tua colpevolezza e chiede il tuo rinvio a giudizio, e addirittura ti arresta in sede di indagini preliminari, anche senza la minima prova provata. Qualcuno si scandalizzerà e dirà che non capisco niente perché ci sono comunque il GIP e il GUP a garanzia dell’indagato. Macchè, è dimostrato che la figura terza in magistratura quasi non esiste anche perchè il PM nasconde sempre l’eventuale asso nella manica e il GIP-GUP quando non si appiattisce sulla figura del PM tentenna moltissimo rischiando di compromettere tutto.

Gerardo Mariani - candidato sindaco per Muro Lucano

Ho letto da qualche parte che il candidato sindaco di Muro Lucano “Gerardo Mariani” ha subito almeno 18 indagini a carico che gli hanno comunque pregiudicato alcune fasi della sua vita politica pur essendo stato, alla fine, sempre assolto perché il fatto non sussiste. Ed oggi, ottantenne, si rimette in gioco per offrire al suo paese tutta la sua esperienza e parte con il vantaggio di essere stato indagato tante volte; un vantaggio che l’elettore medio è propenso a confortare con il voto proprio perché non ne può più di questa piccola parte di magistratura politicizzata e pericolosissima per la tenuta del sistema democratico.

 

Pasquale Aliberti - candidato sindaco per Scafati

Per non parlare dell’ex sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, che oggi ritorna sulla scena dopo essere stato addirittura arrestato fisicamente ed isolato dal contesto della società civile in cui operava benissimo non solo nella gestione della cosa pubblica ma anche come medico sempre al servizio della gente. Ad Aliberti, quando era ancora libero, il giudice inquirente vietò addirittura l’utilizzo del telefonino cellulare chiudendogli anche tutte le vie verso i social in quanto i suoi liberi ragionamenti potevano essere pericolosi per la salute pubblica, ovvero poteva costituire un elemento di disturbo per la quiete pubblica. Ma Scafati è anche un capitolo a parte; nella lista dei Liberaldemocratici è candidato il maggiore del NEO Gianpaolo Scafarto che indagò sulla famiglia dell’ex premier Renzi. E la lista per cui è candidato fa parte di un’ampia coalizione in cui rientra anche Italia Viva. Stranezze della politica ?

 

Maria Di Lascio - candidata sindaco per Lagonegro

E cosa dire per Maria Di Lascio, già sindaco e ora candidata sindaco per Lagonegro dopo essere stata sbattuta in prima pagina con gli arresti domiciliari che l’incauta stampa locale non esitò a definire “mafiosità politica” con il giudice inquirente pronto ad accusarla di aver cercato di far spegnere i ripetitori dei cellulari della zona del lagonegrese per impedire la campagna elettorale 2021 i suoi avversari (roba da non credere !!). E per la Di Lascio si tratta dello stesso inquirente che aveva strapazzato Aliberti; e con un atteggiamento diverso per i due casi: Maria accusata di aver cercato di chiudere i telefonini provocando una turbativa della quiete pubblica in campagna elettorale, e Pasquale accusato di turbare la stessa quiete con i telefonini e i social senza campagna elettorale.

Le analogie, dunque, sono tantissime; l’avvertimento per i “candidati naviganti nei marosi giudiziari” è uno soltanto: “Non cavalcate le onde delle inchieste giudiziarie perché la gente non ne può più; pensate, invece, ai programmi seri e ad un civile e franco dibattito. In caso contrario ne riceverete solo danni elettorali”.

Non so se Pasquale Aliberti, Maria Di Lascio e Gerardo Mariani vinceranno le elezioni, la cosa mi interessa davvero poco; partono comunque con un vantaggio che dovrà, però, essere sapientemente amministrato.

La verità la conosceremo il 16 maggio prossimo.

 

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