FONDERIE: quando perde la politica !!

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Da socialista quale sono stato e sono è molto difficile, oggi, affermare di credere ancora nella politica. Difatti non ci credo, né in quella di sinistra e neppure in quella di destra.

La questione della delocalizzazione o della sopravvivenza stessa del polo industriale “Fonderie Pisano” di Fratte è lo specchio in cui i disastri e l’insipienza della politica si riflettono alla perfezione.

Una recente affermazione dell’on. Fulvio Bonavitacola (vice presidente della Regione Campania) mi ha lasciato perplesso, soprattutto quando parla di: “… atteggiamento irresponsabile e poco riguardoso per le istituzioni da parte degli imprenditori salernitani relativamente alla delocalizzazione dell’opificio di Fratte nella zona industriale di Buccino …”,

La finezza e la profondità delle sue affermazioni politiche questa volta tradiscono l’immagine di Bonavitacola come intransigente uomo di apparato, espertissimo di problemi tecnico-amministrativi legati alla gestione della cosa pubblica. E questo mi dispiace perché di uomini politici come Bonavitacola ce ne vorrebbero tanti per risollevare le sorti della sinistra.

Nella vicenda della delocalizzazione delle storiche Fonderie Pisano la politica si è mossa come il gatto con il topo; da un lato ha suggerito ai Pisano di avviare la delocalizzazione, dall’altro ha mantenuto un atteggiamento ostile (come meritava ?) nei confronti dell’Associazione Salute & Vita per non far passare il principio di una sua vittoria, e infine ha brigato “nottetempo !!” con l’ex sindaco di Buccino (Nicola Parisi) per far spianare la strada all’accoglimento dello stabilimento industriale con un passo indietro e due avanti come la rana; questo dopo i falliti tentativi di delocalizzare le fonderie nel Vallo di Diano, a Sicignano degli Alburni e perfino a Campagna (area ex RDB).

Il fallimento della politica è stato totale, anche sul fronte interno, cioè in se stessa, in quanto non è stata capace (come Regione e come Comune) di attivare tutti i paletti necessari a capire chi (tra comitato Salute & Vita, Arpac, Pisano,  Comune, Regione, Ispettorato del Lavoro, Tribunale Salerno, Tar e Consiglio di Stato) ha alterato i dati scientifici evidenziati dalla  “stridente contraddizione tra i dati che risultano dagli atti dell’Arpac in seguito ai monitoraggi del sito di via dei Greci e le percezioni reali di questa problematica ambientale”, come dallo stesso Bonavitacola dichiarato.

Ma non c’è niente di cui meravigliarsi; la politica nostrana almeno negli ultimi cinquant’anni si è particolarmente distinta in materia ambientale; per qualsiasi questione non ha mai detto un “si” o un “no” con chiarezza.

Eppure sembra così semplice (per me che non faccio politica) dire che la politica ha fallito almeno nel caso delle Fonderie Pisano che, forse, si sono troppo fidate della strategia del “gatto con il topo” esponendosi al punto tale d consentire alla stessa politica la possibilità di accusare i vertici del polo industriale di “inaffidabilità” e/o di “atteggiamento irresponsabile”.

E la storia continua.

 

 

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